martedì 23 marzo 2010

Finanziato dal ministero della Salute uno studio per prevenire i rischi in mare che coinvolgerà anche Pantelleria

Gli amanti delle immersioni nei fondali marini in Italia hanno superato quota 500 mila e sono in costante aumento, con 30 mila nuovi brevetti ogni anno. Un trend positivo, ma che si accompagna a molti rischi, primo fra tutti la malattia da decompressione, che si verifica in 5 casi su 10mila. Proprio per arginare questo rischio nasce un progetto di prevenzione nazionale finanziato dal Ministero della Salute, che vede impegnate l'Universita' di Brescia e l' Istituto Clinico Citta' di Brescia.
La prima fase del progetto, cominciata a dicembre 2009 prevede test che verranno effettuati nelle camere iperbariche dell'Istituto Clinico Citta' di Brescia con immersioni simulate fino alla profondita' di 40 m con durata di 30 minuti per studiare i vari pattern fisiologici di decompressione. All'esterno della camera iperbarica e' analizzata la formazione e la distribuzione di bolle gassose con eco-doppler in circoli distrettuali craniali e caudali. La seconda fase prevede immersioni in acque libere e verra' condotta a Pantelleria col supporto di un diving.

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