domenica 10 ottobre 2010

Tutelare il mare di Pantelleria

"Abbiamo dato parere favorevole con alcune condizioni soprattutto di carattere economico" allo schema di decreto legislativo che dovra' dare attuazione alla direttiva quadro Ue sull'azione comunitaria nel campo della politica per l'ambiente marino. La commissione Ambiente del Senato presiduta da Antonio D'Ali' ha esaminato il provvedimento. Lacommissione, in particolare, si e' soffermata sulla necessita' di assicurare la disponibilita' di nuovi fondi per attuare politiche di sviluppo delle conoscenze scientifiche edi tecnologie di prevenzione e ha esortato il governo a realizzare una razionalizzazione e un coordinamento interistituzionale delle attivita' di monitoraggio ed antinquinamento marino, promuovendo anche accordi sovranazionali per la tutela del mare soprattutto per quanto riguarda lo sfruttamento off shore dei fondali ratificando laConvenzione di Barcellona "per tutelare il mare anche perquanto riguarda le trivellazioni", ha ricordato il presidente della commissione. Proprio sulle trivellazioni, in commissione, ha risposto il sottosegretario all'AmbienteRoberto Menia all'interrogazione presentata dal senatore D'Ali' su alcune trivellazioni a circa 13 miglia daPantelleria effettuate dalla societa' Audax Energy s.r.l. Si tratta del sito denominato Lambouka-l, di circa 70 chilometri quadrati che risulta essere posizionato in una zona di mare ricadente all'interno della piattaforma continentale tunisina ma a cavallo con la piattaforma continentale italiana. E uno dei giacimenti potrebbe estendersi fino a sei o sette miglia dalle coste di Pantelleria, all'interno di un'area gia' interessata da un permesso di ricerca a suo tempo rilasciato dal ministero dello Sviluppo economico ma attualmente sospeso. "La concessione e' stata data dal governo tunisino fuori dalle acque territoriale italiane - ha spiegato D'Ali'-. Tuttavia, la vastita' del campo porta a 'sconfinare' anchein acque italiane. Per queste riteniamo occorra un accordo anche con il governo italiano ed evitare cosi' uno sfruttamento 'elusivo', interloquendo con Tunisi ma anche nelle sedi internazionali, come scritto anche nel parere,".

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