martedì 31 maggio 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria - Nord Africa
31 maggio 2011. Le conseguenze della guerra in Nord Africa già si sentono. Turismo: particolarmente significative le flessioni generali di Sicilia (-26%) e ancora più forte in Tunisia dove si registra un calo delle ricerche hotel pari al 75% rispetto allo scorso anno. l'Egitto una flessione del 71% mentre il Marocco una diminuzione del 50%.
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I due principali partiti tunisini, il Partito islamista Ennahda (la rinascita) e il Partito democratico progressista (Pdp), hanno accettato che la data delle prime elezioni libere del dopo Ben Ali sia rinviata di qualche mese.
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Un video di poco piu' di un minuto postato su You Tube in data 30 maggio, dal titolo ''Funerale nella zona di Suq al Jumaa si trasforma in protesta di massa contro il regime'' - e asseritamente girato a Tripoli – mostra una folla di centinaia di persone infuriate a un corteo funebre mentre intonano slogan contro il colonnello Muammar Gheddafi, accusandolo di essere ''il nemico di Dio''.
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Le forze degli insorti libici che combattono il regime del colonnello Gheddafi si chiameranno da ora in poi Esercito di Liberazione Nazionale (Eln). Lo ha annunciato ieri sera a Bengasi il Consiglio nazionale di transizione (Cnt), l'organo politico della ribellione.
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La Nato ha condotto questa notte nuove incursioni aeree su Tripoli, Tajura e Al Jafra, a 600 chilometri a sud della capitale: lo ha riferito la televisione di Stato libica, citando una fonte militare. A Tripoli e a Tajura sono state "obiettivo delle incursioni del colonialista crociato della Nato", ha spiegato la fonte. La tv al Jamahiriya ha riferito invece di "perdite umane e danni materiali", senza fornire ulteriori precisazioni. Secondo un giornalista dell'Afp, le prime esplosioni nella capitale sono state udite intorno alla mezzanotte.
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Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, e' arrivato a Bengasi per incontri con il Consiglio nazionale transitorio libico.
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M uammar Gheddafi e' pronto a mettere in atto il piano di pace messo a punto dall'Unione Africana. Lo ha dichiarato il presidente sudafricano Jacob Zuma dopo aver avuto un colloquio con il leader libico nel corso di una breve visita a Tripoli. Gheddafi ''e' pronto ad attuare la road map dell'Ua'', partendo da un cessate il fuoco bilaterale che comprenda la fine dei raid Nato, ha dichiarato Zuma alla tv libica e sudafricana. L'Ua ha tentato di mediare per la fine del conflitto ma la road map dell'Ua e' stata respinta dai ribelli libici e dalle forze alleate che spingono affinche' Gheddafi lasci il potere Zuma ha inoltre detto che i raid Nato minano gli sforzi dell'Unione Africana volti a porre fine alla crisi libica.

lunedì 30 maggio 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria – Nord Africa
30 maggio 2011.Fine settimana agitato per Pantelleria. venerdì 27. E’ giunto un barcone con 55 migranti, tra cui una donna, quasi certamente partito dalla Tunisia intercettato dalle motovedette della Guardia Costiera a poche miglia da Pantelleria. Domenica 29.Dodici tunisini sono stati rintracciati dai carabinieri lungo la strada perimetrale di Pantelleria. Erano sbarcati in localita' Suvaki con una piccola imbarcazione che e' stata sequestrata. Nello stesso giorno. Una richiesta di soccorso e' stata lanciata nel pomeriggio attraverso un cellulare da un gommone di circa sette metri con otto persone a bordo.
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Si sta procedendo alla riorganizzazione del campo Choucha Tunisia che, a poca distanza dal posto di frontiera tunisino di Ras Jedir, e' stato quasi completamente distrutto, nei giorni scorsi, a causa di scontri tra gruppi di rifugiati.
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Una catena umana tra militanti della sinistra radicale italiana e francese, per rivendicare la libera circolazione delle persone, e quindi anche degli immigrati in Europa. A organizzarla alla frontiera di ponte San Ludovico, a Ventimiglia (Imperia), sono state alcune centinaia di manifestanti, che si sono dati appuntamento per un pic-nic di solidarietà.
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''Sono cento giorni dall'inizio di questa rivolta benedetta e vediamo emergere la vittoria sul piano nazionale e internazionale''. Cosi' il presidente del Consiglio nazionale di transizione Mustafa Abdel Jalil festeggia i 100 giorni di rivoluzione in Libia, sottolineando ''il forte sostegno internazionale'' alla rivolta e salutando con favore ''la presa di posizione del G8'', secondo il quale ''nessun negoziato sara' possibile'' se Gheddafi e il suo regime non lasceranno il potere.
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L'uscita di scena di Muhammar Gheddafi e' l'unica soluzione possibile alla crisi in Libia. A dichiararlo alla Xinhua e' stato il presidente del Consiglio nazionale di transizione libico, Mustafa Abdul Jalil. "L'unica condizione per colloqui sulla soluzione della crisi e' che Gheddafi, la sua cerchia ristretta e la sua famiglia non abbiano alcun futuro nell'arena politica della Libia e che se ne vadano".
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Missione a Tripoli del presidente sudafricano Jacob Zuma, con l'intento di trattare con il regime libico una strategia di uscita per Muammar Gheddafi. Lo ha riferito una fonte anonima del suo entourage. Il portavoce del presidente ha tuttavia precisato che non e' esatto parlare di strategia di uscita, quanto di un tentativo che si inquadra negli sforzi dell'Unione Africana diplomatici per indurre la leadership libica ad adottare riforme politiche che mettano fine alla crisi che dura da 100 giorni.
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Tripoli pronta ad avviare un procedimento legale contro il presidente francese Nicolas Sarkozy per crimini contro l'umanita', nel quadro della ''campagna militare'' a guida Nato in Libia. Un funzionario del ministero della Giustizia libico, Ibrahim Boukhzam, ha fatto sapere che due avvocati francesi, Jacques Verges e Roland Dumas, si sono offerti di rappresentare le famiglie vittime dei bombardamenti condotti dall'Alleanza sul territorio libico. ''I due avvocati stanno per presentare una denuncia ai giudici francesi nei confronti del presidente Nicolas Sarkozy, in nome delle famiglie libiche'', ha detto Boukhzam nel corso di una conferenza stampa a Tripoli.

venerdì 27 maggio 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria – Nord Africa

27 maggio 2011. La Tunisia e' in pieno caos istituzionale per un aperto conflitto sulla data in cui tenere le elezioni per l'Assemblea costituente, chiamata a riscrivere la ''Charta'', la prima democratica dopo la lunga dittatura dell'ex presidente Ben Ali. Con quello che solo apparentemente e' un colpo di scena, Kamel Jendoubi, presidente dell'Alta istanza per le elezioni, la commissione indipendente incaricata dal governo di tracciare il percorso per arrivare al voto per la Costituente, ha fissato l'appuntamento elettorale al 16 ottobre, di fatto stracciando la data del 24 luglio che, ipotizzata da tempo, era stata confermata appena ieri l'altro dal Consiglio dei Ministri, e in prima battuta dal premier, Beji Caid Essebsi.

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Spetta al governo tunisino spostare la data delle elezioni dell'Assemblea costituente, e non alla Commissione Elettorale, un "organo consultivo": lo ha affermato il ministro del Commercio tunisino, Mahdi Hawas, dopo l'annuncio da parte della Commissione di uno slittamento del voto – previsto inizialmente il 24 luglio - al 16 ottobre, per "motivi tecnici e logistici".

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Se la stagione turistica in Tunisia sara' compromessa, come sembra, temo che da settembre avremo un nuovo flusso di arrivi di giovani che capiscono di non avere futuro nel loro Paese". A rilanciare l'allarme immigrazione e' il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel suo intervento ad un convegno sulla crisi nel Nordafrica.

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Il regime di Muammar Gheddafi subisce un altro duro colpo con la decisione del suo ambasciatore presso l'Unione europera, Al Hadi Hadeiba, di rinunciare al suo incarico. Una defezione, quella che ha accomunato Hadeiba e tutto il suo staff a Bruxelles, che si aggiunge a un'ormai lunga lista di diplomatici e ministri che hanno voltato le spalle al Colonnello da quando Tripoli ha deciso di reprimere con violenza la rivoluzione in corso dal 17 febbraio.

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Stati Uniti e Francia concordano nel volerla fare finita con il regime di Muammar Gheddafi: lo ha affermato il presidente americano Barack Obama al termine dei colloqui bilaterali avuti con l'omologo francese, Nicolas Sarkozy, a margine del lavori per l'ultima giornata del Vertice del G8 a Deauville, in Normandia. "Siamo uniti nella nostra determinazione a completare il lavoro in Libia", ha dichiarato il capo della Casa Bianca.

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La Gran Bretagna e' pronta a dispiegare elicotteri d'attacco in Libia assieme alla Francia. "I ministri hanno dato il via libera al principio del dispiegamento di elicotteri d'attacco. Spettera' ora ai comandanti militari decidere il loro dispiego-

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A due mesi dalla campagna militare in Libia, il regime di Gheddafi e' ''piu' debole, ma rappresenta ancora una minaccia per il suo popolo'' pertanto la Nato continuera' le azioni fino al compimento del suo mandato. Lo ha detto una portavoce dell'Alleanza, oggi a Bruxelles.

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Le forze di Gheddafi stanno minando l'area attorno a Misurata: lo denuncia la Nato. ''Abbiamo avuto un rapporto stamattina che afferma che mine sono state poste attorno a Misurata'', ha riferito il generale canadese Charles Bouchard, comandante delle operazioni in Libia, in un incontro stampa.

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I ribelli e le forze lealiste al regime del colonnello Gheddafi stamani hanno ingaggiato un violento combattimento nella periferia ovest di Misurata.Testimoni riferiscono di aver visto nuvole bianche di fumo e di polvere per gli spari dei mortai dei militari governativi. I ribelli hanno risposto con razzi e mitragliatori, gridando ''Allah Akbar'' (Allah e' grande), dopo ogni colpo esploso.


giovedì 26 maggio 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria – Nord Africa

26 maggio 2011. L'Independent pubblica oggi in esclusiva una copia di una lettera inviata dal primo ministro libico, Al-Baghdadi al-Mahmoudi, e destinata a diversi rappresentanti di governi stranieri. Secondo il quotidiano britannico, nella missiva il governo di Tripoli propone alla comunità internazionale un immediato cessate il fuoco da monitorare con l'intervento delle Nazioni Unite e dell'Unione africana, così come l'avvio di un dialogo con l'opposizione, l'amnistia per entrambe le parti in conflitto, e la stesura di una nuova costituzione. David Cameron e Barack Obama si sono incontrati ieri per cercare di trovare una strategia di uscita da un conflitto che ormai non sembra poter finire con le armi. Dietro le quinte, le potenze occidentali stanno quindi riflettendo se accordarsi per un cessate il fuoco, senza pretendere l'esilio di Muammar Gheddafi e della sua famiglia. Nella lettera, Mahmoudi non fa però menzione del ruolo del Colonnello nel futuro del paese e questo potrebbe significare che Gheddafi resterà al potere solo per assicurare la transizione verso una nuova forma di governo.

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E' arrivato a Firenze, nel quartiere Careggi, il padiglione "Ponte Nuovo" un container nel quale saranno raccolti gli aiuti dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Firenze destinati agli ospedali tunisini presenti lungo il confine della Libia, che assistono migliaia di profughi e rifugiati fuggiti dalle vicine zone di guerra.

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Il governo tunisino 'ad interim' ha confermato la data del 24 luglio per le prime elezioni legislative dalla caduta dell'ex presidente, Zine El Abidine Ben Ali, respingendo la richiesta della commissione elettorale di posticiparle da luglio ad ottobre.

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I leader africani si apprestano a chiedere un cessate il fuoco alle truppe Nato e accusano l'Occidente di ''negare'' all'Africa un ruolo significativo nel processo diplomatico atto ad individuare una soluzione politica al conflitto libico. Intervenendo ieri al vertice straordinario dell'Ua, il capo della Commissione Jean Ping ha ammonito: ''L'Africa e' ormai ridotta al rango di un osservatore della propria calamita''' in Libia. ''Il vertice - ha poi aggiunto - deve mandare un messaggio chiaro e inequivocabile ai nostri partner, sia bilaterali che multilaterali, sulla necessita' di coinvolgere l'Africa negli sforzi per ripristinare la pace nel continente''.

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Il primo ministro libico al-Baghdadi al Mahmoudi ha confermato quanto anticipatdo dall'Indipendent. In una lettera inviata a vari leader stranieri, ha offerto un cessate il fuoco immediato sotto vigilanza Onu e Unione africana (Ua), colloqui senza condizioni con i ribelli, amnistia per entrambe le parti del conflitto e una nuova costituzione. Nella lettera non viene fatta parola del ruolo di Muammar Gheddafi nel futuro del paese. In passato altri comunicati del regime difendevano a vari livelli il ruolo del rais che ieri il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il premier britannico David Cameron hanno detto di volere vedere ''fuori''. Nella lettera si afferma che ''il futuro della Libia sara' radicalmente diverso da quello che esisteva tre mesi fa''.

martedì 24 maggio 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria - Nord Africa

24 maggio 2011. Uomini armati di bombe molotov hanno attaccato nella notte due postazioni delle forze di sicurezza tunisine a Zarzis, nel sud-est del Paese. La causa dell'assalto sarebbe stato il tentativo, mancato, di liberare un detenuto recentemente arrestato dalla Guardia nazionale locale.

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Un Paese orgogliosamente arabo, convintamente islamico, ma fortemente deciso a conservare la laicita' dello Stato e delle sue istituzioni. E' il quadro che emerge da un sondaggio, condotto da Sigma Conseil, in Tunisia sul ruolo che dovra' avere la religione nella prossima Costituzione.

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Il ministro degli Esteri libico, Abdelati Obeidi, e' transitato oggi dal posto di frontiera tunisino di Ras Jedir, diretto a Djerba. Non e' la prima volta che Obeidi arriva a Ras Jedir per poi proseguire verso altra destinazione. Nelle stesse ore, riferisce la Tap, sono transitati dal posto di frontiera anche l'ambasciatore di Tripoli in Liberia ed altri esponenti libici, tutti diretti a Djerba.

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All'incontro con Jendoubi, che si e' svolto al palazzo presidenziale della Kasbah, riferisce la Tap, era presente anche il presidente dell'Istanza superiore per la realizzazione degli obiettivi della rivoluzione e per la riforma politica e latransizione democratica, Yadh Ben Achour. Jendoubi ha spiegato al premier ''l'impossibilita' di organizzare le elezioni il 24 luglio'', la data da tempo fissata, consegnandogli le conclusioni dell'Istanza da lui presieduta che ha individuato nel 16 ottobre la data migliore per andare al voto, ''per ragioni procedurali e materiali''.

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Si terra' domani, nella sede di Lione dell'Interpol, in Francia, una riunione per fare il punto sulle richieste avanzate dalla giustizia tunisina per l'esecuzione di mandati di cattura internazionali a carico dell'ex presidente Zine El Abidine Ben Ali e di suoi congiunti o ex collaboratori.

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Il ministro degli Esteri danese, Lene Espersen, ha criticato oggi la decisione di inviare elicotteri da combattimento in Libia, stimando che tale decisione e' in contrasto con la risoluzione dell'Onu.

''Non consiglio di cominciare a prendere decisioni che rappresentano una chiara violazione della risoluzione 1973'' che autorizza l'uso di ''tutti i mezzi necessari'' per proteggere i civili dagli attacchi delle forze di Gheddafi, ha detto il ministro danese a Bruxelles, al termine di una riunione dei capi della diplomazia dell'Ue. La signora Espersen ha fatto esplicito riferimento alla decisione annunciata oggi da Francia e Gran Bretagna di inviare elicotteri da combattimento per attaccare le forze a terra di Gheddafi. La Danimarca contribuisce alla forza internazionale in Libia con sei caccia F-16.

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Nuovo raid della Nato nella notte a Tripoli. Aerei della coalizione internazionale hanno compiuto un attacco simultaneo nei pressi della residenza del colonnello Muammar Gheddafi. Per una quindicina di minuti sono state ascoltate una ventina di esplosioni e sono state viste colonne di fumo alzarsi in cielo dalla zona del compound di Bab al-Aziziya, residenza dei Rais. Secondo il portavoce del governo libico, Moussa Ibrahim, le vittime sarebbero tre mentre circa 150 sarebbero i feriti. Ad essere maggiormente colpiti, secondo Moussa, i civili, che sarebbero stati feriti o uccisi, perche' vicini ai luoghi dell'attacco. Il raid di questa notte segue le dichiarazioni del ministro della Difesa francese, Gerard Longuet, che ha dichiarato che presto Parigi impieghera' propri elicotteri da combattimento per poter compiere attacchi mirati ad obiettivi militari.


lunedì 23 maggio 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria –Nord Africa

23 maggio 2011. Il presunto numero due di Al Qaida, il medico egiziano Ayman al-Zawahri, in un messaggio audio saluta e dichiara di sostenere le rivolte nel mondo arabo e chiede che in Egitto sia ora instaurata la sharia, la legge islamica. Lo scrive il sito Usa di sorveglianza dei siti internet islamici, Site. Nell'audio, che dura 49 minuti e che, secondo Site, e' stato registrato prima dell'uccisione di Bin Laden, al-Zawahri si rivolge alle popolazioni di Libia, Egitto e Siria. Sull'Egitto il terrorista condanna i militari, rimasti al potere, per non aver aiutato gli egiziani residenti in Libia e deplora il fatto che, benche' la costituzione egiziana sia fondata sulla sharia, nella pratica il Paese sia retto da ''leggi umane''. Al-Zawahri sprona quindi gli egiziani ad approfittare della rivoluzione ''per imporre una vera sharia nel Paese'', a rompere con Israele e ad aprire la frontiera con la Striscia di Gaza.

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Quattro eritrei sono morti in un incendio scoppiato in un campo profughi in Tunisia, vicino al confine con la Libia. Lo hanno reso noto le forze di sicurezza, aggiungendo che il tragico incidente ha causato la protesta dei rifugiati che lamentano le pessime condizioni della tendopoli.Nel campo di Choucha, a sette chilometri dalla frontiera libica, sono ospitate migliaia di persone di diversa etnia, fuggite dalle violenze in Libia.

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La Francia ha respinto più di 3.200 tunisini clandestini verso l'Italia o la Tunisia dalla fine di febbraio. Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno, Claude Guéant, precisando che tra i clandestini c'erano alcuni ex detenuti comuni usciti di prigione in Tunisia o ex agenti di polizia del regime di Ben Ali, identificati in Francia.

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La Commissione Elettorale tunisina ha proposto di rinviare le elezioni dal 24 luglio al 16 ottobre "per ragioni esclusivamente tecniche".

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E' di nove morti il bilancio di una serie di scontri iniziati ieri e proseguiti fino all'alba di oggi lungo il confine tra la Libia e la Tunisia tra i ribelli libici e le brigate fedeli a Muammar Gheddafi. Secondo quanto riferisce la tv araba 'al-Jazeera', gli scontri sono avvenuti nella zona di Wazin, già teatro nelle scorse settimane di violenti combattimenti. Le vittime degli scontri delle ultime ore sono otto uomini di Gheddafi e un combattente dei ribelli.

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La moglie di Muammar Gheddafi, Safia, e la figlia del rais, Aisha, si troverebbero ancora a Tripoli e non avrebbero mai lasciato la Libia. Ad affermarlo è una fonte ufficiale libica vicina al colonnello Gheddafi, citata dal giornale arabo 'al-Sharq al-Awsat', che ha smentito quindi le voci circolate nei giorni scorsi circa una fuga delle due donne in Tunisia.

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La Francia avrebbe inviato degli elicotteri da combattimento dell'esercito in Libia. Lo scrive Le Figaro spiegando che gli elicotteri, utilizzabili per il combattimento sul terreno, sono partiti a bordo della nave Tonnerre che ha lasciato Tolone il 17 maggio scorso. Le Figaro aggiunge che "lo stato maggiore non ha ancora comunicato che ruolo dovranno avere in Libia". Sul Tonnerre sarebbero stati imbarcati ben 12 elicotteri.

venerdì 20 maggio 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria –Nord Africa

20 maggio 2011. Otto tunisini sono stati intercettati ieri da una motovedetta della Guardia di Finanza a circa un miglio sud dalle coste di Pantelleria. Viaggiavano a bordo di una piccola imbarcazione. I migranti sono stati condotti al centro di prima assistenza della ex caserma "Barone". Sono circa 70 i maghrebini ospitati attualmente nella struttura. Dal sette maggio non sono stati piu' imbarcati migranti per Trapani e tra gli stranieri comincia a serpeggiare il malcontento. In tanti vorrebbero conoscere la loro sorte. Ieri anche una minaccia di sciopero della fame, successivamente rientrata.

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La moglie e la figlia del leader libico Muammar Gheddafi sono fuggite dalla Libia e si trovano in Tunisia. Lo conferma il segretario di stato americano Hillary Clinton. Nel corso di un'intervista accordata alla Cbs, Clinton afferma che la pressione internazionale sul regime del colonnello Gheddafi "permette progressi lenti ma costanti". ”La pressione sul regime di Gheddafi si è accresciuta a tal punto che la moglie e la figlia sono fuggite dal paese verso la Tunisia", ha affermato il capo della diplomazia americana, precisando che le due donne hanno lasciato la Libia "nelle ultime 48 ore". Le autorità tunisine, così come quelle libiche, hanno smentito categoricamente queste informazioni.

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E' stato scarcerato, dopo due mesi, dalle autorita' libiche, il giornalista Lotfi Ghars, di passaporto tunisino e canadese, corrispondente del canale satellitare iraniano Al-Alam. Ieri Ghars e' arrivato in Tunisia, passando per il posto di frontiera di Ras Jedir. Qui, riferiscono media tunisini, ha detto di essere stato trattato bene durante la sua prigionia, non subendo violenze fisiche o psicologiche. Pur se, ha rivelato, e' stato tenuto in una cella molto piccola e in questi mesi, ha aggiunto, ne ha approfittato per rileggere il Corano.

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Gheddafi ricompare in Tv: la televisione libica ha diffuso immagini del colonnello mentre incontra un funzionario del regime, Mohammed Ahmed al Sharif, segretario generale della World Islamic Call Society, di ritorno da una missione in Russia. Lo riferisce la televisione pakistana Geo Television Network. Nel video si vede il rais, vestito di bianco e nero, che indossa degli occhiali da sole scuri e sembra in buona salute, in una sala con sullo sfondo una televisione accesa sulla prima rete della tv di stato e la data ''giovedi' 19 maggio 2011''.

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Il portavoce del regime libico, Mussa Ibrahim, ha definito ''delirante'' Baraci Obama, che ieri nel suo discorso sulle rivolte arabe aveva assicurato che Muammar Gheddafi lascera' ''inevitabilmente'' il potere. ''Obama e' ancora delirante, crede alle bugie che il suo governo e i suoi media diffondono per il mondo'', ha detto Ibrahim. ''Non e' Obama che decide se Gheddafi lascia la Libia o no' ma 'e' il popolo libico che decide il suo futuro'', ha aggiunto.

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Anton Hammerl, il fotoreporter sudafricano scomparso il 5 aprile scorso in Libia, e' stato ucciso sei settimane fa della forze fedeli al colonnello Muammar Gheddafi. Lo ha annunciato la famiglia del fotografo in una dichiarazione pubblica su Facebook. ''Anton e' stato colpito dalle forze di Gheddafi in una localita' remota nel deserto libico. Secondo testimoni oculari, il ferimento e' stato tale che egli non avrebbe potuto sopravvivere senza cure mediche'', hanno spiegato i parenti del giornalista. ''Le parole non bastano per descrivere il trauma incredibile che stiamo attraversando''.

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"Non escludo la possibilita' di chiedere agli alleati della Nato in Libia di dare un contributo maggiore o piu' flessibile all'operazione. Ma al momento abbiamo a disposizione tutti i giusti asset". Lo ha detto il Segretario Generale della Nato Anders Fogh Rasmussen rispondendo ad una domanda dell'ANSA sull'eventuale necessita' che l'Italia debba aumentare il suo contributo alla missione in Libia."Siamo grati ai molti paesi dell'Alleanza che hanno rafforzato il loro contributo e hanno permesso un uso piu' flessibile della loro forza aerea, inclusa l'Italia".

giovedì 19 maggio 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria –Nord Africa

19 maggio 2011. Tunisia smentisce la presenza di familiari di Gheddafi. Al Jazira ha citato un portavoce del ministero dell'Interno tunisino. Ieri un quotidiano arabo pubblicato a Londra, Al Quds al Arabi, e la radio tunisina Mosaique avevano affermato che la moglie del rais libico, la figlia e il figlio minore si trovavano a Djerba, localita' turistica ormai meta di molti esponenti del regime in fuga.

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Al Qaida ha diffuso l'ultimo video di Osama bin Laden, in cui il leader dell'organizzazione terroristica saluta le rivolte in Tunisia e in Egitto e invita i musulmani a trarre vantaggio da questa "rara opportunità storica" per ribellarsi. Nel filmanto, Bin Laden raccomanda ai musulmani di dare vita a un Comitato con il compito di dare consigli rivoluzionari e decidere quando far arrivare la rivolta in tutto il mondo islamico. "Qualsiasi ritardo potrebbe determinare la perdita di questa opportunità, mentre iniziarla prima del tempo aumenterebbe il numero delle vittime - dice Bin Laden - penso che i venti del cambiamento soffieranno su tutto il mondo musulmano con il permesso di Allah".

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Gheddafi sarebbe sfuggito a un attentato. La voce, non confermata, è riportata oggi dal quotidiano La stampa. Secondo quanto si legge, sarebbe stato il ministro della Difesa, il generale Abu Bakr Junes, a cercare di uccidere il rais. Che, secondo alcune indiscrezioni che arrivano dai ribelli di Bengasi, sarebbe stato assassinato a sua volta. Una fonte vicina ai rivoltosi, citata dal giornale, esprime però le sue perplessità: "Se fosse stata una guardia del corpo a tentare di uccidere Gheddafi, allora l'episodio potrebbe pure essere vero. Chiunque si avvicina al colonnello vien perquisito e dunque dubito che il ministro della Difesa abbia estratto un'arma per tentare di uccidere Gheddafi", ha spiegato la fonte.

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''Ho sentito da alcuni resoconti di stampa e delle associazioni umanitarie che e' stata notata una strana cadenza negli sbarchi a Lampedusa, che sembrano avvenire a ritmi regolari ogni cinque giorni: c'e' dietro un'organizzazione?''. E' il timore espresso dal cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo e presidente della Conferenza episcopale siciliana, interpellato questa mattina all'aeroporto di Lampedusa poco prima della sua partenza per Palermo, dopo la sua visita sull'isola a seguito del cardinale Angelo Bagnasco.

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Nuovo allarme di Ban ki-Moon ha per l'emergenza umanitaria in Libia. Il segretario generale dell'Onu ha riferito che il suo inviato speciale per la Libia, Abdul Illah al-Khatib ha "lavorato sodo" per convincere il regime ad accettare un cessate il fuoco verificabile, ma non vi sono progressi. "Alla luce della situazione umanitaria che sta peggiorando, la crisi si aggrava.

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Aerei della Nato hanno colpito, nella giornata di ieri, obiettivi nella regione libica di Bouknes, a circa 15 chilometri dal confine tunisino. Lo riferisce oggi la Tap, citando testimoni oculari. Obiettivo dei raid e' stata una caserma dei lealisti, gia' in precedenza bombardata. Dei rifugiati, che hanno attraversato il confine, hanno riferito di altri bombardamenti della Nato nella regione di Zouara.

mercoledì 18 maggio 2011

La senatrice Maria Pia Castiglione apre la campagna elettorale il Sicilia

Per le elezioni amministrative siciliane del 29 e 30 maggio, la sen Maria Pia Castiglione domenica 15 maggio 2011, ha aperto la campagna elettorale del PID ( I Popolari di Italia Domani ) a Palermo al teatro Massimo, insieme al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali onorevole Francesco Saverio Romano. Davanti ad un auditorio attento e partecipe la sen. Maria Pia Castiglione ha dichiarato. “ L’agricoltura in Sicilia e in Italia in generale, per troppo tempo è stata la cenerentola delle attività produttive. Occorre mettere in atto le filiere per lo sviluppo e la commercializzazione dei prodotti siciliani affinché le nostre aziende possano usufruire dei vantaggi che dà una produzione ricca e di qualità. La condizione essenziale è che i prodotti a chilometro zero abbiamo una corsia preferenziale sui banchi della grande distribuzione. E’ indispensabile contribuire attraverso la leva fiscale ad immettere nel circuito nazionale del consumo i nostri prodotti agricoli che al momento soffrono per la concorrenza sleale delle grandi multinazionali europee ed intervenire a sostegno delle aziende che si occupano del trasporto. La Sicilia da grande produttrice di materie prime essenziali non può attraverso una politica insollenta continuare a non dare una risposta alle legittime aspirazioni dei produttori agricoli.” La sen. Maria Pia Castiglione in questa breve ed essenziale dichiarazione dà il senso del perché e del percome riesce ad incidere sui problemi dell’agricoltura siciliana delineando la strada da percorre e gli obbiettivi da conseguire.

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria- Nord Africa

18 maggio 2011. Sono i volontari della Croce Rossa Italiana a garantire l'approvigionamento idrico nel campo profughi di Ras Jadir. Marco Gaudesi, volontario milanese, ha trascorso 40 giorni in Tunisia per attivare il sistema: "Primi a produrre acqua potabile"

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L'Alto Commissariato: "Saranno 6.000 le persone che nei prossimi mesi avranno bisogno di essere reinsediate dalle frontiere di Egitto e Tunisia, oltre a circa 2.000 dal Cairo''

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Anche nel pomeriggio di ieri dei proiettili di artiglieria, sparati dalle truppe lealiste libiche, sono caduti in territorio tunisino. Come i razzi di questa mattina, anche gli obici sono finiti in una zona desertica, senza causare danni a persone o cose. Il governo tunisino e' pronto a rivolgersi all'Onu definendoli "atti ostili".

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Ieri pomeriggio jet dell'aeronautica tunisina hanno sorvolato il confine con la Libia, dove continuano violentissimi gli scontri tra lealisti e insorti. I sorvoli, riferiscono fonti militari tunisine citate dalla Tap, sono stati effettuati per scoraggiare eventuali tentativi di sconfinamento, come quelli che, qualche giorno fa, sono stati fatti dalle truppe fedeli al colonnello Gheddafi. In quell'occasione circa duecento uomini avevano cercato di riconquistare il posto di frontiera di Dehiba-Wazzen, attaccando alle spalle gli insorti che lo presidiano.

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L'operazione di lancio dei volantini su Tripoli, rilevano all'ADNKRONOS fonti qualificate, e' stata "tecnicamente difficile", dal momento che l'aereo da trasporto ha dovuto operare a quote molto alte, al punto che i volantini hanno impiegato molto tempo per giungere a destinazione ed e' stato necessario calcolare in anticipo traiettoria e incidenza del vento.

Non e' la prima operazione di tipo psicologico che vede impegnate le forze armate italiane: nei mesi scorsi un elicottero italiano aveva lanciato dal cielo di Bala Murghab, in Afghanistan, migliaia di volantini che esortavano la popolazione a non appoggiare il terrorismo e la lotta armata dei talebani.

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Circola in queste ore in Libia la notizia della fuga della moglie del colonnello libico Muammar Gheddafi, Safiya Farkash, e della figlia Aysha in Tunisia. Secondo fonti citate dall'emittente qatariota al-Jazeera, le due donne piu' importanti del regime si troverebbero gia' in un noto albergo dell'isola di Jerba, dove domenica notte sarebbe arrivato anche il figlio maggiore di Gheddafi ed altri esponenti del suo regime che hanno deciso di abbandonarlo.

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Un funzionario della Nato ha smentito le notizie date dalla televisione libica secondo la quale una nave dell'Alleanza Atlantica e' stata colpita di fronte a Misurata. La Nato ha affermato che l'informazione ''e' completamente inventata''.

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Saranno presto liberi i quattro giornalisti occidentali detenuti in Libia. Lo ha detto all'agenzia Afp il portavoce del governo di Tripoli, Mussa Ibrahim. I quattro inviati - due americani, uno spagnolo e un sudafricano - secondo Ibrahim ''sono stati processati da un tribunale amministrativo per ingresso illegale nel paese e condannati a un anno di carcere con la condizionale e a 200 dinari di multa''. 'Ci sono ancora alcune procedure amministrative da evadere ma saranno presto liberi'', ha assiucurato il portavoce. I quattro giornalisti - James Forley (dell'agenzia Global Post), Clare Morgana Gills (freelance), Manu Brabo e Anton Hemmerl erano scomparsi il 4 aprile scorso.

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L'aeronautica militare libica e' stata ''annientata'': l'80% degli apparecchi dell'aviazione del leader libico Muammar Gheddafi e' fuori uso e non restano operativi che alcuni elicotteri. Cosi', il ministro della Difesa francese, Gerard Longuet, nel corso di un'audizione parlamentare. Anche le forze di terra, ha precisato Longuet, hanno subito ''pesanti perdite'' dall'intervento della Nato in Libia. L'esercito ha perso un terzo delle armi pesant; solo la marina sarebbe rimasta relativamente indenne.

martedì 17 maggio 2011

Bando dell'Aviazione civile per un tirocinio a Pantelleria

Restera' on-line fino al 3 giugno il primo bando 2011 promosso dall'Ente nazionale aviazione civile e dalla Fondazione Crui, che mette a disposizione di laureati e laureandi delle universita' italiane 26 posti di tirocinio presso le sedi Enac di tutta Italia. Il programma si rivolge ai laureati e laureandi di primo livello, di specialistica, di laurea magistrale e di vecchio ordinamento delle 37 Universita' che aderiscono al programma. A queste e' affidata anche la fase di preselezione, seguita da un'ulteriore valutazione a cura del personale di Enac e Fondazione Crui. I posti a disposizione sono aperti a candidati provenienti da corsi di ambito economico, giuridico, politico-sociale, ingegneristico ed umanistico. I candidati selezionati saranno impiegati presso la diverse sedi dell'Ente: 2 a Bergamo, 11 a Roma, 1 a Lampedusa, 2 a Napoli, 2 ad Olbia, 2 ad Alghero, 1 a Palermo, 2 a Pantelleria e 1 a Trapani. Il tirocinio durera' 5 mesi.

lunedì 16 maggio 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria -Nord Africa

16 maggio 2011.Tre gommoni con a bordo, complessivamente, circa 20 migranti, sono approdati tra la notte del 12 e la mattina del 13 a Pantelleria. Il primo sbarco e' avvenuto a Scauri nella tarda serata di ieri. Si tratta di un gommone con a bordo sette meghrebini. L'imbarcazione e' stata intercettata dalla Guardia Costiera. Al mattino, sono arrivati sull'isola altri due gommoni. Il primo, con sei nordafricani, e' stato intercettato da una motovedetta dei carabinieri. Il secondo, con 9 maghrebini a bordo, e' stato invece intercettato dalla Guardia Costiera e scortato fino al porto.

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Venerdì scorso a 3,5 miglia a sud-sud ovest di Mazara del Vallo un ATR 42 con 22 persone a bordo proveniente da Pantelleria è ammarato in mare. Fortunatamente si trattava solo di una esercitazione. L'operazione ha impegnato quattro motovedette, un rimorchiatore ed una quarantina di persone, tra uomini della capitaneria di porto, carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco, 118, ufficio di Protezione civile del Comune, volontari di altre associazioni di Protezione civile e vigili urbani.

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Al Qaida nel Maghreb lancia la sua lunga ombra sulla Tunisia: due uomini, un algerino ed un libico, sono stati arrestati a Remada, nel governatorato di Tataounine (a 130 chilometri dal confine con la Libia), e trovati in possesso di una cintura esplosiva che intendevano usare per un attentato suicida in stile talebano, per fare strage di guardie di frontiera tunisine. Sono stati fermati prima di potere mettere in atto il loro gesto e anche il tentativo di uno di loro di aprirsi la strada alla fuga lanciando una granata contro i soldati tunisini che li avevano circondati e' andato a vuoto (l'ordigno non e' esploso nell'impatto con il terreno). Degli arrestati sono state fornite le generalita': Abou Muslum, 31 anni, algerino, e Abou Batin, 32 anni, libico (che, nelle fasi della cattura e' rimasto ferito ed e' ora piantonato in un ospedale).

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Molte ''personalita' ufficiali libiche'' - questa la definizione che usa la Tap nel darne notizia - hanno raggiunto, nelle ultime ore, la Tunisia, passando per il posto di frontiera di Ras Jedir e dirette all'Isola di Djerba. Tra loro anche il direttore generale delle Dogane libiche, Ameur Diou, e il rappresentante di Tripoli in seno alla Lega Araba, Ali Essid.La presenza delle personalita' libiche si inserisce nel quadro degli sforzi diplomatici per individuare una via d'uscita alla crisi libica.

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L'opposizione libica ha detto che non accettera' alcuna proposta di cessare il fuoco che provenga dal Colonnello Muammar Gheddafi. E' quanto ha dichiarato oggi Hadi Shalluf, presidente del Partito di Giustizia e Democrazia della Libia, respingendo la proposta di tregua formulata ieri dal primo ministro Baghdadi al-Mahmoudi. Shalluf ha sottolineato che l'unica possibilita' accettabile per l'opposizione è che Gheddafi affronti un processo per crimini di guerra presso il Tribunale penale internazionale.

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"Il regime" di Muammar Gheddafi "ha le ore contate": "non è solo quello che noi speriamo, ma ci sono messaggi che cominciano ad arrivare dal cerchio ristretto del regime". E' quanto ha detto oggi il ministro degli Esteri Franco Frattini, intervenuto in collegamento telefonico alla trasmissione 'Mattino 5' su Canale 5. "Le minacce degli ultimi giorni sono l'ultimo tentativo, un po' disperato, di intimorire", ha aggiunto il titolare della Farnesina. Alcune fonti del regime, ha insistito il ministro, hanno cominciato a parlare "sotto copertura" anche "con un importante giornale britannico" per trovare "una via d'uscita onorevole" e trovare "un luogo dove, in modo decoroso, Gheddafi si possa ritirare e sparire per sempre dalla scena politica". Frattini ha confermato che la comunità internazionale sta "lavorando con l'Onu affinché si trovi una via d'uscita politica che tolga di scena il dittatore e la sua famiglia e permetta la costituzione immediata di un governo di riconciliazione nazionale dove esponenti di Tripoli sarebbero già stati individuati".

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''Personalmente non ho alcun dubbio che ad un anno da oggi ci saremo messi il problema della Libia alle spalle''. Cosi', in una lunga intervista al Financial Times, l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, fa le sue previsioni sull'andamento della crisi libica e sull'impatto delle tensioni nel Paese sui conti del cane a sei zampe.

giovedì 12 maggio 2011

Pantelleria, notizie da fronte

filo diretto Pantelleria - nord Africa

12 aprile 2011. Quattro motovedette da 15 metri dall'Italia alla Tunisia per bloccare i viaggi di migranti verso Lampedusa. Verranno ora utilizzati dalla guardia nazionale tunisina per i pattugliamenti lungo le coste.Gli equipaggi saranno solo tunisini, non misti come con la Libia. L'accordo con la Tunisia siglato lo scorso 5 aprile starebbe funzionando bene secondo Maroni e presto verranno consegnati altri mezzi. In base all'intesa, nelle settimane scorse sono gia' stati donati 60 personal computer, 10 scanner, 20 stampanti, 20 metal-detector portatili. Prossimamente verranno forniti anche 28 fuoristrada tropicalizzati, 10 motori fuoribordo e 10 quadricicli. E' inoltre in fase avanzata il ripristino di 7 imbarcazioni da 17 metri gia' in uso alle forze di polizia tunisine.

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Sara' un tribunale militare a giudicare l'ex presidente tunisino, Ben Ali, da gennaio fuggito dal Paese. Lo ha deciso la chambre d'accusation della Corte d'appello di Tunisi, Con Ben Ali saranno giudicati anche un ''ex ministro dell'Interno'' e quello che viene definito ''un alto quadro della Sicurezza''. La decisione e' stata adottata, precisa un comunicato del Ministero della Giustizia, ''conformemente alle regole della competenza di attribuzione''.

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317 persone, molte delle quali con precedenti penali, sono state arrestate nell'area della ''Grand Tunis'' dopo che, sabato scorso, a causa degli episodi di violenza nella capitale e nelle zone vicine, e' stato imposto il coprifuoco, che ancora vige dalle 21 alle 5. Tra gli arrestati ci sono anche gli autori di spettacolari rapine messe a segno con veri e propri blocchi stradali nei quali degli automobilisti sono stati fermati, minacciati con armi bianche (coltelli, machete, baionette) e sbarre di ferro e depredati. Nel corso delle operazioni di sicurezza sono state arrestate cinque persone che, secondo l'accusa, hanno incendiato un posto di polizia a Ezzahrouni; altre tre hanno ammesso le loro responsabilita' in un episodio simile, contro una caserma a El Mourouj.

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Riprendono oggi i rimpatri degli immigrati tunisini ospiti del Centro d'accoglienza di Lampedusa, interrotti da circa tre settimane. Sono circa 80 i migranti tunisini presenti sull'isola, molti dei quali sostengono di avere i requisiti per richiedere asilo politico. Sono due i voli previsti per oggi, per circa 60 persone.

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Da gennaio 2011 piu' di mille migranti sono morti annegati cercando di raggiungere le coste fortificate delle sponde sud dell'Unione europea. Una nave che trasportava oltre 500 persone e' tutt'ora dispersa al largo delle coste libiche, nell'indifferenza totale. Lo denuncia Migreurop.

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Diversi giornalisti confermano che il video trasmesso ieri dalla Tv di Stato libica in cui Muammar

Gheddafi incontra i rappresentanti tribali, la prima apparizione pubblica in 11 giorni, e' stato girato presso il Rixos, l'albergo dove sono ospitati i giornalisti stranieri accreditati a Tripoli.

Le immagini mostrano una stanza che e' senza ombra di dubbio la sala stampa dell'albergo, o almeno una sua copia esatta. I giornalisti ancora presenti a Tripoli, in particolare Mark Stone di Sky News, escludono che "Gheddafi sia passato sotto il nostro naso nelle ultime ore senza che noi ce ne accorgessimo". Allo stato attuale non ci sono conferme ufficiali sul luogo e la data dell'incontro in cui appare il rais.

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E' di almeno due morti il bilancio dei raid compiuti da caccia della Nato all'alba di oggi contro il compound di Muammar Gheddafi a Tripoli. Lo riferisce un portavoce del governo libico all'emittente Cnn dopo che quattro esplosioni avevano colpito il bunker del Colonnello a Bab al-Aziziya, nel centro della capitale. Il portavoce del governo ha spiegato che i corpi delle vittime, entrambi uomini, sono stati trasportati presso il piu' vicino ospdeale. Al nosocomio sono giunte anche 27 persone che hanno subito conseguenze nell'attacco aereo, riferiscono fonti ufficiali, precisando che molte di loro soffrono per le inalazioni du fumo.

mercoledì 11 maggio 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria - Nord Africa

11 maggio 2011. Sono ''diversi'' gli obiettivi della visita lampo di oggi e giovedi' a Bamako, capitale del Mali, dell'inviata del ministero degli Esteri per le emergenze, lòa filopante Margherita Boniver. Ma il piu' urgente e' assicurarsi la piena cooperazione dei maliani per riportare a casa Maria Sandra Mariani'', l'italiana rapita nel sud dell'Algeria il 2 febbraio scorso.
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Cinquantotto cadaveri sono stati recuperati in mare nel mese di aprile davanti alle coste tunisine. Lo ha reso noto oggi il ministero degli Interni di Tunisi, che ha affermato che si tratta verosimilmente di "vittime del flagello dell'emigrazione clandestina".I cadaveri, che si trovano in avanzato stato di decomposizione, sono stati ritrovati dalle unità della guardia nazionale e dell'esercito.
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Nella notte tra ieri e oggi le forze di sicurezza e l'Esercito tunisini, che hanno rafforzato i controlli dopo i ripetuti disordini di questi giorni, hanno arrestato 197 persone in tutte le regioni del Paese. Lo rende noto il Ministero dell'Interno dopo gli innumerevoli casi di saccheggi e danneggiamenti che stanno interessando l'intera Tunisia e che hanno anche fatto registrare un morto (un giovane attivista di un partito di sinistra morto a Slimane, per un colpo d'arma da fuoco, mentre tentava di impedire l'assalto ad un ufficio pubblico).
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Il colonnello libico, Muammar Gheddafi, avrebbe abbandonato da diversi giorni la capitale, Tripoli, per rifugiarsi in una zona desertica del paese. Secondo quanto riferisce il sito del movimento '17 febbraio', legato ai ribelli libici, Gheddafi si sarebbe nascosto nella zona desertica di Ash Shurayf, circa 400 chilometri a sud della capitale. I rivoltosi non escludono che da quel luogo possa poi decidere, in caso di necessità, di fuggire piu' agilmente verso il vicino Ciad.
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In Libia si dice ''nulla e' come appare'', del resto ''si e' parlato della morte del figlio di Gheddafi con 3 bimbi piccoli, mentre poi abbiamo saputo dall'anagrafe che non aveva moglie ne' figli''. Lo ha detto il Ministro degli Esteri Franco Frattini.
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Oggi per circa un'ora sono state udite esplosioni ad est di Tripoli, mentre aerei hanno sorvolato la capitale. Le esplosioni sono iniziate verso le 7.30 e sono durate fino alle 8.15, sempre secondo le testimonianze.
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L'immediato cessate il fuoco in Libia e' stato chiesto dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon.Ban ha lanciato un appello affinche' si fermino immediatamente i combattimenti ''a Misurata'' e nel resto del paese, sottolineando la necessita' di proseguire il dialogo politico.
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La procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, per omicidio plurimo di immigrati durante la traversata di un barcone con a bordo 461 persone partito dalla Libia e approdato a Lampedusa lo scorso primo maggio.
L'inchiesta, come ricostruiscono oggi alcuni quotidiani, ruota attorno al racconto di un ragazzo ghanese di 16 anni che ha parlato di ''riti propiziatori per far cessare l'ira degli spiriti e far tornare il mare calmo''. Il minorenne, fratello di uno degli uccisi, non appena sbarcato, ha riferito tutto ai volontari dell'associazione Save the children. Il ragazzo ha parlato di ''cinque profughi ghanesi assassinati e gettati in mare. Sei, invece, i nigeriani carnefici''.''Eravamo in viaggio da due giorni - avrebbe spiegato il minorenne ai volontari - il mare si stava ingrossando e un gruppo di nigeriani ha deciso che l'unico modo per far tornare il tempo buono era sacrificare qualcuno di noi''. Il ragazzo parla anche di ''donne stuprate''.
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I ribelli libici nel corso di intensi combattimenti hanno circondato le forze fedeli al colonnello Muammar Gheddafi all'aeroporto di Misurata. Lo riferisce un giornalista dell'Afp.

martedì 10 maggio 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria - Nord Africa

10 maggio 2011.Da Bengasi arrivano i primi aiuti per i rifugiati libici che hanno trovato ospitalita' in Tunisia.E' infatti giunta nel porto commerciale di Zarzis, nel sud della Tunisia, una nave, la ''Salaheddine'', carica di aiuti destinati ai libici rifugiati in Tunisia e proveniente dalla ''capitale'' degli insorti. Gli aiuti consistono in medicinali e derrate alimentari, che sono stati presi in consegna dalla Croce rossa tunisina, che ne curera' la distribuzione. Nel campo di Ras Jedir (a poche decine di chilometri da Zarzis) sono ancora circa tremila i libici assistiti dalle organizzazioni umanitarie.
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Il responsabile e i funzionari del governatorato di Beja in Tunisia sono stati costretti a lasciare gli uffici sotto la pressione di migliaia di manifestanti che hanno assediato il palazzo rivendicando, riferisce la Tap, ''il risanamento della regione dai simboli della corruzione''. Le forze di sicurezza e i militari dell'Esercito si sono dispiegati a protezione del governatorato, contro il quale non sono stati segnalati danni o saccheggi.
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Il palazzo presidenziale di Cartagine, dove risiedeva l'ex presidente della repubblica tunisina, Ben Ali, a seguito dei controlli minuziosi eseguiti dalla Commissione contro la corruzione e la malversazione, continua a riservare altre sorprese. Secondo la Tap, la Commissione ha reso noto oggi che una nuova perquisizione ha consentito di scoprire gioielli custoditi in 169 buste, poco piu' di undicimila sterline britanniche e 25 mila dinari (pari a circa 12,5 mila euro) in contanti. Scoperti, inoltre, dei reperti archeologici e delle sostanze ''probabilmente stupefacenti'' (non in grande quantita'), un fucile mitragliatore semi-automatico e cartucce.
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L'Alta commissione incaricata di preparare le elezioni di luglio in Tunisia ha eletto quasi tutti i membri della commissione elettorale indipendente, incaricata della supervisione dello scrutinio che dovrà designare la nuova Assemblea costituente. Lo ha annunciato un responsabile politico.
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"Si sentono ancora gli aerei passare sulla citta' e sganciare bombe nelle aree circostanti ma per il momento non ci sono bombardamenti diretti su Tripoli". Lo afferma ad Asianews monsignor Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico di Tripoli. Martinelli rende noto che ieri 30mila persone sono scappate da Tripoli verso la Tunisia. Dall'inizio dell'operazione Odyssey Dawn sono oltre 600mila i libici che hanno varcato i confini.(AGI)
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Quattro bambini sarebbero rimasti feriti nell'attacco Nato di stanotte su Tripoli: lo riferiscono funzionari libici. I piccoli sarebbero stati raggiunti da frammenti di vetro provocati dalle esplosioni.''Due dei bambini - ha detto un funzionario - sono rimasti gravemente feriti e sono ricoverati in terapia intensiva''.
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Il compound del leader libico Muammar Gheddafi e un'agenzia di intelligence sarebbero stati colpiti durante i violenti bombardamenti lanciati la scorsa notte a Tripoli. Diversi velivoli hanno lanciato otto raid in circa tre ore, in un attacco insolitamente violento contro la capitale libica. Quattro esplosioni hanno scosso la città poco dopo le 2 locali, facendo tremare le finestre dell'albergo dove risiedono i giornalisti, seguite poco dopo da altre due deflagrazioni. Durante la notte si sono udite sirene e sporadici colpi di fucili d'assalto e armi pesanti, mentre gli aerei continuavano a sorvolare la città.
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Una rivolta popolare contro le forze fedeli al regime sarebbe in corso alla periferia di Tripoli: lo ha riferito sul proprio sito on-line il quotidiano libico di opposizione 'Brnieq', secondo cui gli insorti
sarebbero muniti di armi leggere fornite loro da elementi dei servizi di sicurezza che avrebbero disertato. L'indiscrezione, smentita seccamente da fonti governative, non ha finora trovato riscontri indipendenti.
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lunedì 9 maggio 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria – Nord Africa
9 maggio 2011. Sbarco di migranti a Pantelleria. Un gruppo di tunisini e' giunto a bordo di un gommone nel porto di Scauri. Sono una decina quelli intercettati dai carabinieri lungo la strada perimetrale dell'isola. Lo scafista con il gommone usato per la traversata e' stato inseguito e arrestato dalla Guardia costiera.
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Un barcone con 30 immigrati tunisini e' approdato sull'isola di Pantelleria dopo essere stato intercettato da una motovedetta della Guardia di finanza che ha portato il mezzo fino all'approdo sull'isola. I tunisini dovrebbero essere trasferiti entro oggi a Trapani.
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La primavera araba ha costretto la Banca mondiale a rivedere i suoi piani di sviluppo. Lo scrive il Daily Star Lebanon, citando il direttore per il Medio Oriente, Hedi Larbi. Già oggetto di pesanti critiche da parte di decine di esperti, che accusano la Banca Mondiale di "fondamentalismo del libero mercato", le politiche dell'organizzazione potrebbero ora subire un'inversione di tendenza, sulla scia del rovesciamento dei regimi di Egitto e Tunisia. D'ora in poi l'azione della Banca mondiale sarà più rigorosa e focalizzata sul tentativo di risolvere il disallineamento tra la formazione scolastica e il mercato del lavoro, con l'obiettivo di abbassare i livelli di disoccupazione.
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Il premier tunisino Beji Caid Sebsi ha detto che le elezioni in programma per il prossimo 24 luglio per ragioni tecniche potrebbero anche essere rinviate ad una data successiva. Dalla consultazione del prossimo luglio deve scaturire un'assemblea che sara' incaricata di redigere la nuova costituzione dopo la caduta del regime dell'ex presidente Zine al-Abidine Ben Ali.
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Sono circa 70 le persone arrestate ieri dalla polizia per gli incidenti nel centro di Tunisi. Lo ha reso noto, oggi, il ministero dell'Interno, con un comunicato diramato dalla Tap, che ha precisato che molte delle persone arrestate hanno precedenti penali. Nel corso degli incidenti sono stati danneggiati esercizi commerciali nelle zone di Sidi Hassine e del Kram (dove c'e' il grande spazio dedicato alle esposizioni) nella ''Grand Tunis''. Altri incidenti, con saccheggi, si sono registrati a Sidi Bouzid, dove e' stato anche incendiata la sede della Direzione regionale dell'Agricoltura.
Le stesse fonti del Ministero dell'Interno hanno poi reso noto che cinque posti di polizia e della Guardia nazionale sono stati incendiati a El Mnihla, Intilaka, El Mourouj, Ibn Khaldoun e Kasserine.
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E' fuggita dalla Libia in Tunisia perche' temeva per la propria incolumita' Eman al-Obeidy, la donna che il 26 marzo scorso entro' all'Hotel Rixos di Tripoli e denuncio' -parlando con la stampa internazionale- di essere stata sequestrata ad un posto di blocco e trattenuta per due giorni durante i quali era stata picchiata e stuprata da 15 uomini del regime.
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Intensi combattimenti hanno avuto luogo ieri a Misurata, la città dell'ovest della Libia controllata dai ribelli ma assediata dalle forze governative. A partire da metà giornata, i combattimenti si sono svolti su tre fronti intorno alla città: a Shintan a est, nei pressi dell'accademia militare e lungo la strada per l'aeroporto a sud, a Burgueya a ovest.
I ribelli hanno indicato di avere rafforzato il loro controllo a Burgueya, mentre la battaglia si concentra nel settore dell'aeroporto. "Prepariamo il terreno per avanzare e conquistare l'aeroporto. Può accadere in qualsiasi momento", ha spiegato Omar Salem, 48 anni. "Abbiamo atteso quasi due settimane per cacciare l'esercito di Gheddafi dei dintorni della città per impedire che continui a bombardare", ha aggiunto. "L'esercito è piazzato all'aeroporto. Abbiamo bisogno che la Nato bombardi", ha affermato un altro comandante dei ribelli, Ahmad Bassem.

domenica 8 maggio 2011

Anche a Pantelleria il progetto "rapaci migratori"

Quasi 30mila rapaci in migrazione provenienti dall'Africa, in gran parte falchi pecchiaioli, si apprestano a migrare sul canale di Sicilia e le isole siciliane per poi attraversare lo stretto di Messina, risalire la penisola e raggiungere i luoghi di nidificazione, in Italia e in Europa. Fino al 20 maggio si svolge il progetto Rapaci Migratori della Lipu, grazie alsostegno economico della Lipu Uk, la sezione inglese.
Una decina di ornitologi si apposteranno lungo la rotta migratoria dei rapaci, 'armati' di cannocchiali, binocoli e taccuino da campo, da Pantelleria a Marettimo, da Ustica a Panarea fino al versante siciliano dello stretto di Messina. "Scopo del progetto -spiega il coordinatore Marco Gustin, responsabile Specie di Lipu-BirdLife- e' lo studio del percorso migratorio dei rapaci nel Mediterraneo e dei fattori meteorologici che possono influenzare il fenomeno. Inoltre, grazie al nuovo campo di volontariato sullo strettodi Messina, che terminera' il 15 maggio prossimo, il progetto aiutera'a combattere il bracconaggio ai falchi".
Grazie alle sinergie tra osservatori in Sicilia e volontari a Reggio Calabria, questi ultimi potranno giocare d'anticipo sui bracconieri, aiutando cosi' gli agenti del Nucleo Operativo Antibracconaggio, inviato dal Corpo Forestale dello Stato, a combattere l'uccisione di falchi, un fenomeno che seppure diminuito fortemente negli ultimi 30 anni vede ancora l'uccisione di centinaia di esemplari.

giovedì 5 maggio 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria - Nord Africa

5 maggio 2011. Trasferiti ieri a Trapani con il traghetto Cossyra i primi 64 profughi che lo scorso 13 aprile sono stati salvati a Pantelleria dopo un tragico naufragio. Nei prossimi giorni sara' la volta degli altri.
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L'ex presidente tunisino, Ben Ali, con la moglie, Leila Trebelzi, e il nipote, Kais Ben Ali, sono stati deferiti dal giudice istruttore del tribunale di prima istanza di Sousse per la strage di civili a Ouardanine, compiuta nei giorni della rivolta che porto' alla caduta del regime. Le accuse ipotizzate a carico di Ben Ali e degli altri inquisiti - riferisce l'agenzia Tap - sono quelle di complotto contro la sicurezza interna dello Stato, ''incitamento alle persone ad armarsi gli uni contro gli altri o a provocare disordini'', ''omicidio o saccheggio sul territorio tunisino''.
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E' stato arrestato, ieri sera, il direttore generale della Sicurezza nazionale della Tunisia, Mohamed Ali Ganzoui. Lo rivela l'agenzia Tap, citando fonti giudiziarie. Ganzoui, dopo essere stato interrogato, e' stato arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal giudice istruttore del tribunale di prima istanza di Tunisi. Al momento non si conoscono le accuse che hanno motivato il provvedimento restrittivo.
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L'azione dell'Italia in Libia e' concordata con i partner europei e con gli Stati Uniti. Lo ribadisce il ministro degli Esteri, Franco Frattini, spiegando che "le azioni politiche che l'Italia intraprende sullo scenario internazionale sono sempre concertate con i partner europei e con gli Stati Uniti. E' stato ed e' cosi' per le missioni internazionali e lo e' per la Libia".
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I ribelli hanno attaccato una base militare delle truppe di Muammar Gheddafi nell'estremo sud della Libia. Secondo quanto riferisce la tv araba 'al-Jazeera', all'alba gli insorti hanno attaccato la base di Cufra, nel deserto libico, nota per essere un importante centro di rifornimento per le truppe fedeli al regime di Tripoli.
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Un ''fondo speciale'' per aiutare finanziariamente gli insorti libici e il Consiglio nazionale transitorio (Cnt) e' stato annunciato oggi dal ministro degli Esteri Franco Frattini nel suo discorso di apertura del Gruppo di contatto sulla Libia riunito alla Farnesina. Il ''meccanismo finanziario temporaneo'', ha spiegato Frattini, ''permettera' di far arrivare fondi in maniera effettiva e trasparente al Cnt''. E ha aggiunto ''Il nostro messaggio deve essere che manterremo alta la pressione, usando tutti i mezzi legittimi anche con l'obiettivo di convincere l'entourage di Gheddafi ad unirsi ai molti che hanno gia' defezionato''.
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La 'Red Star' e' attraccata al porto di Bengasi con 800 fra civili e migranti e circa 50 feriti, portati in salvo evacuati dalla citta' di Misurata. A bordo, anche una ventina di giornalisti. La nave, dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), era entrata nella acque libiche sabato scorso, ma soltanto ieri aveva ottenuto il via libera all'attracco nel porto della citta' assediata dalle forze di Gheddafi. La nave trasportava anche 180 tonnellate di aiuti umanitari, tra cui cibo e presidi medici, per la popolazione di Misurata, da oltre due mesi sotto il fuoco dei lealisti di Moammar Gheddafi.
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mercoledì 4 maggio 2011

Pantelleria:Due bombe del 43 trovate all'aeroporto

Due bombe inesplose sono state trovate durante gli scavi per la costruzione della nuova aerostazione dell'aeroporto di Pantelleria. Una, da mille libre, e' integra. Gli ordigni saranno piantonati giorno e notte fino all'arrivo degli artificieri che dovranno decidere se disinnescarli o trasportarli, per farli brillare, nella cava abbandonata di Mursia. Durante le operazioni sara' necessario sospendere i voli aerei e sgomberare le abitazioni nel raggio di un chilometro

Pantelleria e il "teatro di guerra" del Canale di Sicilia

Pantelleria e le mappe variabili del Corriere della Sera
di Guido Picchetti
Le considerazioni sulle mappe "variabili" del Corsera ? Beh, eccone una, sempre premesso che in questo momento, con le bombe Nato che piovono in Libia, c'è purtroppo davvero poco da ridere...
Il sindaco di Pantelleria, dopo l'uscita del Corriere con la mappa errata del 7 Aprile scorso che posizionava Lampedusa al posto di Pantelleria, aveva scritto una lettera al direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli.
Era una lettera nella quale, dopo aver ricordato i pesanti effetti della crisi libica sull'economia isolana, già registrati in questi primi mesi della stagione turistica con molte disdette e vari annullamenti di voli charter, il sindaco denunciava come l'errore commesso da Corriere della Serasulla mappa in questione rischiasse di aggiungere "al danno la beffa"...Chiedeva pertanto, a nome di tutta la cittadinanza, "di offrire un adeguato spazio giornalistico affinché venisse dato un giusto spazio informativo sulle bellezze e sulla pacifica situazione dell'isola, a ristoro della erronea indicazione fornita dal più importante quotidiano del Paese".
Una richiesta opportuna e cortese, ma cosa accade per tutta risposta ? Esce una nuova mappa sul Corriere che mostra l'area del Canale come fosse un "teatro di guerra", in questi ultimi giorni ripetuta più volte per giunta nelle varie edizioni. Su questa mappa stavolta Pantelleria c'è, e bene in vista. Ed è anche evidenziata da un simbolo che la identifica come base di uno dei tre aeroporti militari da cui si alzano in volo i Tornado della Nato per le loro missioni di bombardamenti mirati !!! A parte il fatto che almeno finora da Pantelleria, a quanto risulta, non si è alzato alcun Tornado italiano e neppure straniero, pensate che sia proprio questo il modo giusto per dimostrare la "pacifica situazione dell'isola" e di rimediare agli errori commessi dal Corriere, con l'aria che tira e il Rais che minaccia di portare addirittura la guerra nel nostro Paese?

martedì 3 maggio 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria -Nord Africa

3 maggio 2011.Rivolta nel settore C del Cie di via Corelli, a Milano. Sette tunisini hanno accatastato coperte e materassi e gli hanno dato fuoco. Subito dopo hanno rotto le finestre. Gli agenti addetti alla sorveglianza del centro di identificazione ed espulsione li hanno arrestati con l'accusa di danneggiamento e incendio. Dopo aver appiccato le fiamme i sette si sono provocati delle ferite e sono stati medicati nell'infermeria dello stesso Cie. I sette tunisini non risultano essere arrivati a Lampedusa: sono stati trasferiti a Milano per ordine di diverse questure d'Italia. Le loro richieste sono di poter lasciare l'Italia per tornare in Tunisia, oppure di essere rimessi in liberta'.
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Situazione calma al confine tra Libia e Tunisia, nei pressi della citta' di Dehiba, teatro nei giorni scorsi, di feroci combattimenti tra insorti e lealisti e, quindi di sconfinamenti di armati pro-Gheddafi in territorio tunisino. Il versante libico del posto di frontiera di Dehiba, come conferma la Tap, rimane in mano agli insorti, nonostante le truppe fedeli a Gheddafi ne tentino la riconquista. L'assenza di attivita' militari ha agevolato la ripresa della fuga di libici verso la Tunisia, in particolare verso la regione di Tataouine, cosa che sta aumentando la pressione sui centri di accoglienza, gia' in sofferenza per le migliaia di arrivi dal Paese vicino.Dopo gli sconfinamenti di militari fedeli a Gheddafi, lungo il confine con la Libia stazionano molte unita' dell'Esercito e della Polizia di frontiera.
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"Questa mattina ero il solo italiano, il solo religioso presente alla cerimonia funebre per il figlio di Gheddafi morto sotto le bombe. Oggi, ai funerali, ho parlato a lungo anche con gli ambasciatori presenti e tutti sono concordi nel richiedere un intervento forte, di grande impatto, che possa fermare questa guerra insensata che si è abbattuta sulla popolazione civile con spaventosa violenza". Così monsignor Giovanni Martinellí, vescovo di Tripoli, in una intervista alla Padania, nella quale parla da testimone oculare dell'escalation militare che sta portando lutti e distruzioni su Tripoli. Sostiene che la posizione della Lega "è seguita con attenzione qui in Libia: il no War sarebbe un primo, importantissimo passo verso una pace che al momento vive solo nei nostri sogni". E la notte si trasforma in inferno, in un incubo che sta devastando le vite di ciascuno: i bimbi sono terrorizzati, gli adulti vorrebbero proteggere famiglie e lavoro ma sono impotenti. I bombardamenti sono continui, colpiscono ripetutamente, non si può più dormire. In questi giorni è stato un martirio, mi creda. Tra l'altro, la situazione è peggiorata perché manca la benzina e ci sono file interminabili ai distributori. Al momento, per fortuna, non mancano pane e alimentari". “Qui siamo di fronte ad una efferata vendetta, una terribile reazione all'intensificarsi dei bombardamenti. In queste ore sta arrivando la peggior gente da tutta la Libia e anche da altre parti per partire verso l'Italia sui barconi della morte: sono eritrei, etiopi, islamici. Nessuno di questi è residente in Libia ma la strada che è stata individuata è facile ed è purtroppo la peggiore per l'Italia".
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"La situazione della Libia e' molto preoccupante, non vedo via d'uscita dal conflitto". E' il giudizio espresso dal presidente del Copasir Massimo D'Alema, intervenuto alla "Telefonata" su Canale 5. "Penso che l'intervento militare fosse necessario, altrimenti l'alternativa era quella di assistere al massacro di migliaia di persone e di chi si batte per la democrazia E' chiaro che con gli attacchi aerei il conflitto non si risolve, anche perche' non e' ben chiara quale sia la strategia politica della
coalizione".
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''Voteremo per un impegno limitato nel tempo e nell'ingaggio''. Ai microfoni di Radio Citta' Futura, il presidente dei deputati di Iniziativa Responsabile Luciano Sardelli ha così illustrato la posizione del proprio gruppo in vista del voto sulle mozioni sull'intervento militare in Libia.

lunedì 2 maggio 2011

Pantelleria: Il Vescovo Mogavero veste Armani

Ha indossato per la primavolta i paramenti disegnati e regalati da Giorgio Armani ilvescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero,in occasione dell'inaugurazione del sagrato della nuova chiesa diPantelleria, che sta per essere terminata. Nell'abito liturgico sono riportati i segni della terra e del mare dell'isola nella quale lo stilista viene in vacanza da 37 anni e di cui dal 2006 e' cittadino onorario.

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria – Nord Africa
2 maggio 2011. Colpi di mortaio sono esplosi in territorio tunisino, vicino alla frontiera con la Libia, durante una sparatoria tra ribelli libici e forze lealiste del colonnello Muammar Gheddafi. Lo hanno raccontato testimoni oculari. I proiettili di mortaio sono caduti a circa 300 chilometri dalla frontiera su una zona desertica nel settore di Dehiba, nel grande sud tunisino. La guardia nazionale tunisina dispiegata in questo settore ha inoltre scongiurato un'infiltrazione di combattenti fedeli al colonnello Gheddafi.
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Migliaia di profughi libici hanno raggiunto ieri mattina il valico di frontiera di Dehiba, al confine con la Tunisia. La polizia tunisina ha registrato la cifra record di 4.970 persone in un solo giorno. A metà mattina decine di veicoli libici si sono messi in coda per superare il confine, nonostante l regime abbia inviato propri soldati a pochi chilometri dal valico di transito a scopo intimidatorio.
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''Ho fatto l'accordo con la Tunisia, che sta funzionando, ma sto ancora aspettando che l'Europa mi dia una risposta se vuole collaborare: Se non ci muovevamo noi eravamo ancora all'inizio''. Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni parlando dei problemi legati all'immigrazione nel Mediterraneo, all'inaugurazione di una sede della Lega Nord. A giudizio di Maroni ''l'Europa non reagisce, non da' risposte, pone solo limiti''. ''Noi non ci lamentiamo - ha continuato -, chiediamo all'Unione Europea, a cui diamo 14 miliardi di euro all'anno, di darci una mano quando ci sono problemi gravi''
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Muammar Gheddafi accusa Silvio Berlusconi e il parlamento italiano di crimini di stampo colonialistico. "Mandando i suoi aerei a bombardare, oggi come ieri a Gherdabia. L’ Italia commette gli stessi crimini perpetrati nel 1911 e attua la stessa politica coloniale. E' un'Italia violenta. Il mio amico Berlusconi e il parlamento italiano, se esiste davvero un parlamento, commettono oggi un crimine".
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Gheddafi dovrebbe fare la stessa fine di Osama bin Laden, ucciso dalle forze Usa in un attacco compiuto in Pakistan. Lo ha detto un portavoce dei ribelli libici oggi.
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E' diventato famoso per aver pescato il polpo Paul, il cefalopode oracolo che indovinava le squadre vincenti ai mondiali di calcio in Sudafrica, oggi, Yuri Tiberto, fa parlare di se' per essersi dimesso da consigliere comunale di Campo nell'Elba per il raid sulla Libia in cui e' morto il figlio minore di Gheddafi, la moglie e tre bambini. Tiberto, che e' proprietario dell' acquario dell'Elba, era stato eletto nelle fila della lista civica ''Alleanza per Campo''.
Il consigliere ha così motivato la sua scelta.''Pur nella modesta qualita' di consigliere comunale, mi sento un rappresentante dello Stato e delle istituzioni. Per quanto ne sappiamo il raid Nato potrebbe esser stato effettuato anche da un nostro aereo. Ritengo lo Stato complice consapevole di strage e infanticidio volontario, non posso e non voglio continuare a rappresentarlo''.
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Sono previsti nel primo pomeriggio di oggi i funerali del sesto figlio di Muammar Gheddafi, Seif al-Arab, e dei tre nipoti del colonnello libico uccisi in un raid aereo della Nato due giorni fa. Lo haannunciato la tv di Stato libica, secondo la quale i funerali si terranno nel cimitero dei 'martiri' di al-Hani, nella capitale libica. Nel corso della cerimonia saranno sepolti anche i cadaveri delle altre persone uccise nello stesso raid avvenuto alla periferia di Tripoli.