L’Italia
ha pagato un alto riscatto per il rilascio delle due ragazze rapite in Siria.
Greta e Vanessa erano entrate in Siria attraverso la Turchia per portare avanti
un progetto umanitario di cui sono le fondatrici e che ha come obiettivo la
distribuzione di kit medici e l'istruzione ai giovani delle pratiche di primo
soccorso nelle aree lungo il confine siriano.
Però così facendo, senza avvertire il governo italiano, si sono avventurate
al di fuori di qualsiasi programma di sicurezza e di protezione in aree ad alto
rischio e sono state poi rapite. Due ragazze che entrano in una zona di guerra
preda di disordini e violenze e in mano a jihadisti con numerosi precedenti di
rapimenti di occidentali, passando il confine dalla Turchia attraverso i campi
profughi, non sono più volontariato, ma follia. Sono quindi vittime
innanzitutto della loro incoscienza dato che non ci si improvvisa cooperanti
senza aver imparato come si fa. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)
martedì 20 gennaio 2015
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