giovedì 31 marzo 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria - Tripoli

31 marzo 2011. Microfoni aperti a Radio Padania e spazio agli ascoltatori sul tema immigrazione e in particolare se accogliere o meno i profughi. La 'pancia' leghista e d'accordo con il proprio leader Umberto Bossi e lo sintetizza un ascoltatore che spiega: ''Ha ragione Umberto - spiega - Foera di ball, che tornino a casa loro gli immigrati''. Chiama un rappresentante del gruppo leghista di Pantelleria: ''Abbiamo caserme a Pantelleria, quasi quasi potremmo dare ospitalita' agli immigrati in cambio di servizi: siamo senza ospedale, siamo senza servizi. Non vogliamo soldi ma essere trattati da persone civili''.

**** Le autorita' tunisine hanno bloccato nelle ultime 48 ore 1200 persone, per un totale di una ventina di barconi, intenzionate a salpare verso l'Italia. Lo ha annunciato il ministro degli esteri, Franco Frattini.

**** Gli immigrati che sono sbarcati in Italia "devono essere rimpatriati, o verso la Tunisia o distribuiti in altri paesi europei. È clamoroso che non ci sia solidarieta' da nessuno dei paesi europei, compresi quelli verso i quali molti tunisini vogliono andare, cioe' la Francia". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini.

**** Le dimissioni del ministro degli Esteri libico Mussa Kussa dimostrano come il regime del colonnello Muammar Gheddafi abbia ''i giorni contati''. Lo ha dichiarato alla tv France 24 il ministro libico all'Immigrazione dimissionario Ali Errishi. L'arrivo di Kussa in Gran Bretagna e' un ''segno di come i giorni del regime siano contati. E' la fine. E' un colpo per il regime e per i suoi seguaci'', ha spiegato l'ex ministro che si dimise proprio pochi giorni dopo lo scoppio della rivolta in Libia a meta' febbraio.''Gheddafi non ha piu' nessuno. E' solo con i suoi figli'', ha detto.

**** Dalle 8 di questa mattina la Nato ha assunto il comando di tutte le operazioni militari in Libia, dando il via alla missione "Unified Protector". Lo hanno riferito fonti dell'Alleanza atlantica. Il 'trasferimento di autorita'' dalla 'coalizione dei volenterosi' alla Nato era iniziato ieri mattina.


**** E' stato stabilito un contatto con il peschereccio di Siracusa scomparso ieri sera, verso le 23.00, dopo aver lanciato un sos al comando generale della guardia costiera. Secondo quanto si apprende dalla guardia costiera di Siracusa, c'e stato un contatto con l'equipaggio ed e' stato riferito che tutte le persone a bordo stanno bene. Al momento e' ancora da chiarire cosa sia successo all'imbarcazione, della quale non si avevano notizie fino a poco fa. Il peschereccio, come risulta alla guardia costiera, si trova ancora a largo di Bengasi.

**** Si sono salvati solo in cinque, gli altri sono morti. E' finito cosi' il viaggio della speranza di un gruppo di nordafricani, partiti cinque giorni fa dalla Libia e diretti verso l'Italia. Durante il viaggio, secondo il racconto degli stessi sopravvissuti, il gommone su cui viaggiavano e' affondato e loro sono stati salvati da un peschereccio egiziano. Il tutto sarebbe avvenuto in acque internazionali, se non addirittura libiche, e sulla vicenda ancora ci sono notizie poco chiare. In un primo momento si parlava di 11 persone morte, ma secondo le ultime ricostruzioni potrebbero essere 7.


**** Gli insorti libici stanno facendo ritorno a Brega, importante terminal petrolifero della Cirenaica a 250 chilometri da Bengasi, dopo essere stati messi in fuga ieri dall'arrivo delle truppe fedeli al colonnello Muammar Gheddafi. Lo riferisce l'emittente satellitare al-Arabiya. Nella serata di ieri, i media internazionali davano Brega per riconquistata dalle forze di Gheddafi. Un fatto che riporterebbe la situazione al punto in cui era il 26 marzo, prima della grande rimonta degli insorti.

mercoledì 30 marzo 2011

Pantelleria. Notizie dal fronte.

Filo diretto Pantelleria -Tripoli

30 marzo 2011. Lo Stato Maggiore della Difesa e l'Enac danno il via libera alla riapertura parziale dell'aeroporto di Trapani - Birgi al traffico civile. La notizia e' stata resa nota ieri pomeriggio con una nota ufficiale dell'Enac che di fatto ha consentito la riapertura dello scalo civile a partire dalle 7.30 di questa mattina. Per giungere al ripristino di della piena operativita' dello scalo, in coordinamento con il personale del 37° stormo, saranno necessarie almeno 48 ore. Sara' garantito il collegamento delle tratte onerate per Pantelleria.. Siamo in attesa di conoscere l'operativo di Ryanair sulla base delle disponibilita' di decolli ed atterraggi che ci sono consentiti".


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In Tunisia tre persone che stavano cercando di organizzare un viaggio di immigrati clandestiniverso l'Italia si sarebbero date fuoco, ieri sera, a Djerba, davanti ad un posto di polizia.


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"Ci attendiamo dalla Tunisia una collaborazione piena. Aiuteremo a casa loro i tunisini portando interventi per lo sviluppo locale, ma loro devono impegnarsi a bloccare questo flusso". Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini.

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"Il ministero dell'Interno non ha chiesto la collaborazione delle regioni per i clandestini, che non devono essere ospitati ma identificati e rinviati in Tunisia. Il governo ha chiesto la collaborazione delle regioni per la gestione del fenomeno dei profughi che potrebbero provenire dalla Libia". Lo ha spiegato Roberto Cota. "I clandestini vanno espulsi, non c'e' dubbio -ha aggiunto il governatore del Piemonte-. E' l'opinione giustamente di Bossi, di Maroni e di tutti: chi e' clandestino non puo' rimanere sul territorio". Cota ha parlato anche dei respingimenti dei francesi a Ventimiglia: "Esiste Schengen e assistiamo a una cosa del genere, un comportamento incomprensibile. Avevamo ragione noi nel dire che l'Europa non puo' far finta di niente".

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Dodicesimo giorno di guerra e in Libia si continua a combattere. Lo snodo decisivo resta la battaglia di Sirte, secondo Al Jazeera ancora in mano ai lealisti. L'Afp ha riferito che le forze fedeli a Gheddafi hanno respinto l'avanzata dei ribelli: gli insorti sono schierati al momento a Nofilia, in attesa dello scudo francese per contrattaccare le truppe del regime, ha precisato ieri la France Press. A Misurata, altro crocevia del conflitto: carri armati e fedelissimi di Gheddafi sono penetrati sferrando attacchi contro milizie di ribelli. Secondo quanto riferito da fonti mediche, dall'inizio dell'offensiva, il 18 marzo scorso, i soldati di Tripoli hanno ucciso almeno 142 persone e ne hanno ferite oltre 1.400. Mentre 'segnali'' della presenza di membri di Al-Qaeda e di Hezbollah sono stati registrati dall'intelligence Usa nelle fila dei ribelli libici, anche se i leader dell'opposizione appaiono persone ''responsabili''.

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Il problema piu' sentito dai cittadini, anche a causa dell'attuale emergenza a Lampedusa, rimane pero' il modo in cui affrontare l'ondata migratoria. Il 62% dei siciliani, intervistati da Demopolis, approva l'idea di coinvolgere, in questa fase d'emergenza, tutte le regioni italiane nell'accoglienza degli immigrati. Il 57% sostiene che bisognerebbe pretendere un immediato piano d'emergenza che coinvolga l'intera Unione Europea; il 31% chiede un blocco degli sbarchi ed il rimpatrio degli immigrati; un quarto degli intervistati, infine, suggerisce efficaci missioni di sostegno umanitario nei Paesi del Nord Africa.

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La guerra in Libia non preoccupa il 62% degli Italiani, che risultano sfiduciati, per il 65%, elle capacità diplomatiche italiane nell'attuale crisi libica. Questi sono alcuni dei risultati di un sondaggio effettuato a fine marzo dall'Osservatorio Giornalistico Mediawatch.

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"Gli avevamo detto di accettare subito l'esìlIo, oggi è troppo tardi. Deve essere processato". Lo afferma a proposito di Gheddafi, in una intervista alla Stampa, l'avvocato 39enne Fathi Terbel, che ha fatto esplodere la Cirenaica e la Libia poche settimane fa, componente del Comitato nazionale libico. La liberazione della Libia è ferma alla porte di Sirte. Sarà difficile marciare verso Tripoli... "Dobbiamo essere costanti. Siamo libici, la nostra capitale è Tripoli". E su Gheddafi dice: "II popolo libico ha deciso che lui non può più vivere in questa terra. Se rimane qui, prima o poi lo prenderemo". Nessuna clemenza? "Come si fa con un dittatore che dal primo giorno ha scientificamente distrutto, anche nel senso fisico, ogni opposizione?

martedì 29 marzo 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria - Tripoli

29 marzo 2011. Al posto di frontiera tunisino di Ras Jedir e' arrivata l'ora di marocchini in fuga dall'inferno della Libia. Tra ieri sera e oggi se ne prevede l'arrivo di circa duemila, per i quali, comunque, le autorita' consolari di Rabat hanno gia' predisposto un ponte aereo con il Marocco. ****

La funzione di accoglienza di immigrati dai Paesi nordafricani ''potrebbe essere svolta da navi al largo di Lampedusa o intorno alle coste della Sicilia''. Cpsì il governatore della Regione Sicilia, Raffale Lombardo, che ha precisato: ''Su queste navi si potrebbero svolgere tutte le attivita' di identificazione e di cura delle persone ch earrivano dalla Tunisia, dalla Libia o dagli altri Paesi nordafricani. Questo lavoro potrebbe essere svolto con due navi da crociera ma anche con imbarcazioni militari.

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Al grido di "Trapani non e' in guerra. Riaprite l'aeroporto civile di Birgi" e' partito da piazza Francesco Pizzo a Marsala (Trapani) il corteo di protesta intercomunale per la piena riattivazione dello scalo civile Vincenzo Florio, chiuso dallo scorso 21 marzo per consentire l'uso della piste al 37esimo Stormo dell'Aeronautica militare per le operazioni in Libia. La protesta riguarda da vicino anche i panteschi al momento costretti a raggiungere il loro capoluogo di provincia dopo un interminabile viaggio via Palermo o via nave tempo permettendo.

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Il ministro degli Esteri libico Musa Kusa si trova in Tunisia, dove starebbe trattando con delegati italiani una "agevole via di uscita" per il leader Muammar Gheddafi. E' quanto scrive su twitter il giornalista Karl Stagno-Navarra del quotidiano Malta Today. Anche l'emittente araba al Jazeera ha riferito della visita del ministro libic Tunisia, affermando che Kusa potrebbe raggiungere l'Italia.

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Un cessate il fuoco sul terreno, un'iniziativa di riconciliazione nazionale da parte del Consiglio Transitorio Libico e una missione diplomatica dell'Unione Africana: e' la ricetta indicata dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, per arrivare a una soluzione della crisi in Libia.

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"Lasciate che sia l'Unione africana a gestire la crisi, la Libia accettera' qualsiasi decisione che l'Unione assumera'": cosi' Muammar Gheddafi nel messaggio ai leader che oggi si riuniranno a Londra.

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Londra vuole che il leader libico Muammar Gheddafi lasci la guida del Paese e affronti la Corte penale internazionale dell'Aja (Cpi), ma non esclude altre ipotesi che possano favorire una soluzione politica del conflitto. E' quanto ha dichiarato alla Bbc il ministro degli Esteri William Hague, rispondendo alle domande sulla presunta iniziativa della comunità internazionale, riportata oggi dalla stampa, di concedere immunità ed esilio al colonnello nell'ambito di un accordo per porre fine ai combattimenti.

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C'e' preoccupazione per le sorti di coloro imprigionati in Libia dopo l'inizio delle proteste: lo sottolinea Amnesty International, denunciando il rischio ch equeste persone, tra le quali molti blogger e originari dell'es tdel Paese, siano sottoposte a tortura. Secondo Amnesty "e' impossibile sapere con certezza il numero di persone ancora in carcere, perche' Tripoli non divulga questo tipo di informazioni", ma un gruppo del team si e' recato sul campo e ha verificato che la lista dei ''dispersi'', dell epersone fermate di cui non si hanno notizie, e' lunghissima.

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Colpi d'artiglieria si sentono in lontananza e una colonna di fumo nero si leva da Ben Jawad. Lo riferisce l'inviato, che si trova nella parte orientale della citta' in mano ai ribelli a 150 chilometri ad est da Sirte .

lunedì 28 marzo 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria- Tripoli

28 marzo 2011. Dopo il salvataggio dei 22 migranti a 38 miglia a nord ovest di Pantelleria durante la notte sull'Isola sono sbarcati altri sette profughi. Sono stati intercettati dai carabinieri lungo una strada dopo una segnalazione da parte di alcuni cittadini. Anche questi sono stati trasportati al centro di prima accoglienza presso la caserma Barone in via Arenella e saranno trasferiti a Trapani con il primo traghetto in partenza dall'isola.

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''L'imperativo e' proteggere Lampedusa da ulteriori numerosi arrivi di clandestini e profughi. A nulla servono le urla del Presidente della regione Sicilia, Lombardo, ma caso mai la fattiva e piena collaborazione con i volontari e le Forze dell'ordine al lavoro 24 ore al giorno. Di certo alla regione Sicilia non mancano i mezzi e le capacita' organizzative''

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Sono oltre 200 i profughi provenienti dal Nord Africa ed in particolare dalla Tunisia che negli ultimi giorni hanno raggiunto Ventimiglia, accampandosi nella stazione ferroviaria della città di frontiera in attesa di proseguire il viaggio verso la Francia. Alcuni di loro sono riusciti ad entrare in territorio francese clandestinamente, altri sono stati respinti al confine dalla polizia transalpina e vagano per la cittadina ligure, trascorrendo la notte in strada, nei sottopassaggi della stazione o nei vagoni dei treni in sosta. Per fronteggiare una possibile emergenza sanitaria il Comune di Ventimiglia e le Ferrovie dello Stato hanno siglato un accordo che prevede l'allestimento di un centro di accoglienza temporanea all'interno dei locali dell'ex dogana francese e l'apertura per 24 ore dei servizi igienici della stazione ferroviaria.

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Se la Tunisia comincia ad applicare i blocchi alle partenze possiamo risolverla rapidamente, se non lo fa e se non lo fara' nei prossimi due giorni mercoledi' prossimo, dopodomani, nel consiglio dei ministri gia' convocato sull'emergenza immigrazione e sui rapporti con la Tunisia io proporro' i rimpatri forzati". Ad affermarlo e' il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, in un intervento telefonico a Radio Padania.

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Domenica la Nato ha preso il pieno comandato delle operazioni militari in Libia, dopo giorni di intensi negoziati sul ruolo dell'Alleanza Atlantica rispetto alla Risoluzione 1973 votata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a protezione dei civili nel conflitto. Ankara ha espresso preoccupazione per l'intervento e oggi Erdogan ha detto che ''per la Turchia è fuori questione colpire il popolo libico o lanciare bombe sul popolo libico''. Inizialmente Ankara aveva definito un ''non senso'' l'ipotesi di un intervento della Nato in Libia, ma poi ha deciso di unirsi alla coalizione internazionale, pur senza svolgere un ruolo militare attivo. Il primo ministro turco ha sottolineato come ''il ruolo della Turchia sara' quello di rititarsi dalla Libia il prima possibile'' e di ''ripristinare l'unita' e l'integrita' nel Paese in base alle richieste democratiche della popolazione''.

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Prosegue l'avanzata verso ovest dei ribelli libici che puntano su Sirte, citta' natale di Muammar Gheddafi e baluardo del regime sulla strada fra Bengasi a Tripoli. In mattinata un portavoce dei ribelli ha annunciato la conquista della citta', ma poco dopo un gruppo di giornalisti arrivati a Sirte su invito del governo ha fatto sapere che in citta' non si combatte e non c'e' ancora traccia degli insorti Questi ultimi sarebbero stati respinti all'uscita da Ben Jawad, 140 chilometri a est di Sirte. Protetti dagli attacchi aerei occidentali, i ribelli hanno comunque gia' riconquistato molte citta', tra cui i principali terminal petroliferi nell'est: Es Sider, Ras Lanuf, Brega, Zueitina e Tobruk. Sul piano diplomatico, la Russia, che si e' astenuta nell avotazione del 17 marzo all'Onu, ha sottolineato che gli attacchi occidentali alle forze di Gheddafi equivalgono a schierarsi con i ribelli. "Consideriamo questo intervento della coalizione - sono parole di Serghei Lavrov - per quello che essenzialmente e', vale a dire un intervento all'interno di una guerra civile che non e' previsto dalle Nazioni Unite".

sabato 26 marzo 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria - Tripoli
26 marzo 2011. Tra i clandestini di ieri sbarcati a Pantelleria c’è un Donadoni. Il padre lo ha chiamato "Donadoni", come l'ex ct degli Azzurri ed attuale allenatore del Cagliari. Quando e' nato, 25 anni fa, il Milan di Sacchi dominava la scena nazionale ed internazionale.
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La missione a Lampedusa di Frontex, l'agenzia europea delle frontiere, che doveva terminare il 31 marzo, e' stata estesa per altri 5 mesi, fino a tutto agosto. E' stato inoltre deciso di includere nell'area di operazione anche la Sardegna, dove sono stati dispiegati assetti aerei.
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Fino a 2.500 dollari a ogni clandestino giunto in Italia che accetterà di rientrare volontariamente nel suo Paese e un pacchetto di aiuti economici alla Tunisia in modo che possa affrontare in modo autonomo il problema sottosviluppo che è alla radice dell`ondata migratoria: queste le proposte
presentate ieri a Tunisi dal ministro degli Esteri Franco Frattini-
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Sono almeno 114, tra cui molti civili, le persone uccise dai raid della coalizione internazionale sulla Libia, secondo quanto riferisce il regime di Tripoli. Oltre 445, inoltre, sarebbero i feriti della campagna condotta contro le truppe di Muammar Gheddafi. ''Dal 20 al 23 marzo, gli attacchi hanno ucciso 114 persone e ferito 445'', ha detto oggi il ministro della Sanita' Khaled Omar nel corso di una conferenza stampa a Tripoli.
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''E' chiarissimo che nella vicenda libica c'e' anche l'inquietante componente costituita da una politica neocolonialista e di potenza da parte della Francia di Sarkozy che gode in Italia anche della copertura di un settore della sinistra e del giornale La Repubblica che sono pronti a sostenere chiunque sia contro Berlusconi''. E' quanto ha afferma il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. ''Il problema invece e' che qui non e' in ballo Berlusconi ma l'Italia e forti interessi economici - ha aggiunto -. Al centro della partita non c'e' alcun interesse reale da parte francese nei confronti della salvezza dei cittadini libici , ma precisi interessi economici e di politica di potenza. La linea di politica estera del ministro Frattini e quella di politica della Difesa del ministro La Russa vanno sostenuti dalla maggioranza e non solo da essa. L'Italia e' presente tuttora in Libia da tutti i punti di vista. E' bene quindi che portiamo avanti anche una nostra linea diplomatica''.
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Ad Ajdabiya combattenti ribelli ballano sui carri armati, sventolano bandiere e sparano in aria da edifici crivellati di proiettili, dopo una notte di battaglia. Vicino all'ingresso orientale della città ci sono una dozzina di carri armati distrutti e il terreno ` cosparso di bossoli. Ci sono segni di intensi combattimenti anche all'ingresso ovest della città.
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Nell'ambito delle operazioni di embargo sulla Libia previste dalla Risoluzione 1973 dell`Onu, a partire dalla mezzanotte di ieri sono state trasferite sotto comando Nato quattro navi italiane: la portaerei Giuseppe Garibaldi, la fregata Libeccio, la nave rifornitrice Etna e il pattugliatore Comandante Bettica. Lo ha reso noto lo Stato maggiore della Difesa in un comunicato.
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Le forze fedeli al leader libico Muammar Gheddafi sono inseguite dagli insorti in direzione della citta' libica di Brega. Lo riferisce un portavoce dei ribelli, Shamsiddin Abdulmollah, precisando che Ajdabiya, al momento, ''e' al cento per cento nelle mani'' di rivoltosi.
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venerdì 25 marzo 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria - Tripoli
25 marzo 2011. Cinquanta migranti sono sbarcati stamani a Pantelleria. Sono stati segnalati da un pescatore in localita' Nica' ed intercettati dai carabinieri. Gli stranieri sono stati condotti nel centro di prima accoglienza presso la Caserma Barone dell'esercito, in localita' Arenella..
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La Francia e' li', a una manciata di chilometri. Eppure, i tunisini che a decine in questi giorni si accalcano alla stazione di Ventimiglia – ultimo comune prima del confine - non sanno che il loro viaggio sara' ancora lungo. Dieci minuti di treno, il tempo per raggiungere Menton-Garavan, che si dilatano all'infinito. Perche' ad attenderli c'e' la police francese che, faccia al muro, li 'rastrella'. E poi li rispedisce indietro.
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La frammentazione del panorama politico tunisino, in vista delle elezioni del 24 luglio, per dare vita ad una assemblea costituente che riscriva anche la legge elettorale, ha avuto conferma ulteriore con l'autorizzazione del Ministero dell'Interno ad una nuova formazione politica. Si tratta del partito El Majd. Con l'autorizzazione concessa ad El Majd a svolgere attivita' politica, e quindi elettorale, ad oggi il numero dei partiti ufficiali in Tunisia ha toccato quota 50.
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Sono tra 8mila e 10mila le vittime in Libia dall'inizio della rivoluzione del 17 febbraio E' il bilancio fornito dai ribelli, il cui portavoce, Mustafa Geriani, non ha escluso che il numero possa essere piu' alto.
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Gli insorti libici stanno mandando rinforzi nella zona di Ajdabiya, 160 km a sud di Bengasi, nell'est del paese. Lo riferisce l'inviato della Bbc Ben Brown. "Uno dei comandanti ha detto che se oggi ci fossero altri raid aerei della coalizioni, gli insorti potrebbero conquistare Ajdabiya", racconta il reporter.
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"Misurata è sotto assedio da 35 giorni". E' quanto denuncia alla Bbc un abitante della città, Mohammed, che ha riferito di una notte tranquilla nella terza città della Libia. Non autorizzano i rifornimenti alimentari, hanno tagliato l'acqua, hanno tagliato tutto e uccidono ogni giorno con carri armati e cecchini. Per questo noi non vediamo alcun beneficio dai raid della Nato".
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Sono sette i caccia F18 canadesi a disposizione nella base dell'Aeronautica italiana di Trapani Birgi. Sono arrivati, insieme a due tanker, da tre diverse basi in Quebec, Ontario e Nuova Scozia. A spiegarlo e' stato il capo delle relazioni esterne del distaccamento canadese, maggiore Jim Hutchinson, della Canadian Airforce. Il maggiore ha riferito che insieme ai velivoli sono arrivati alla base un centinaio di militari, tra piloti e tecnici.
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''Ha ragione Berlusconi a dirsi soddisfatto della svolta nella vicenda libica con il comando che passera' alla Nato entro domenica. E' l'indicazione che aveva dato il nostro governo che ha avuto sempre un atteggiamento equilibrato e responsabile. Non ci giriamo attorno, e' un risultato ottenuto grazie al ruolo che Berlusconi ha dato all'Italia''. Lo dichiara il ministro per l'Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi.

giovedì 24 marzo 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria -Tripoli
24 marzo 2011. Non solo Lampedusa ma anche Pantelleria e' diventata meta di sbarchi di immigrati provenienti dalla vicina Tunisia. Un gruppo di cinque extracomunitari e' stato intercettato a terra dai carabinieri, dopo avere raggiunto l'isola a bordo di un gommone. I nordafricani sono stati accompagnati in caserma in attesa d essere trasferiti a Trapani con il traghetto di linea.
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"Molti aspetti della politica francese in Libia vanno chiariti. E in fretta. Le ombre sono troppe". Lo afferma in una intervista a Libero la filopante Margherita Boniver. "il ruolo della Francia è sotto gli occhi di tutti. Parigi ha preso la leadership all'Onu ed è stata seguita da un'amministrazione americana mai così divisa". Libia, Boniver: "Siamo in Libia per un motivo dettato dalle circostanze", afferma Margherita Boniver da Ilaria D'Amico su La7. "La decisione dell'Onu e' stata presa alla vigilia dell'ingresso delle truppe di Gheddafi a Bengasi, e un milione di abitanti sarebbero stati sotto la sua minaccia Certo che se il bilancio dell'intervento in Libia non sara' positivo, l'Italia sara' uno dei Paese piu' esposti".
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Terzo tentativo di suicidio con il fuoco in tre giorni in Tunisia. L'ultimo a metterlo in atto e' stato un uomo di 35 anni che si e' dato fuoco in un posto di polizia di Gabes, dove era stato convocato per una pratica amministrativa. Soccorso dagli agenti, il giovane, per la gravita' delle sue ferite, e' stato portato nell'ospedale regionale di Gabes. Secondo quanto ha reso noto il ministero dell'Interno, l'uomo, che era divorziato, e' stato convocato in caserma in relazione a controversie economiche seguite alla fine del matrimonio. Dopo avere detto agli agenti di dovere tornare a casa per prendere un documento, l'uomo e' rientrato nel posto di polizia e, davanti anche all'ex mogie, si e' cosparso di liquido infiammabile e si e' dato fuoco. Martedi' a Sidi Bouzid si e' suicidato con il fuoco un disoccupato di 33 anni; martedi' sera ha tentato di fare lo stesso una ragazza di 21 anni a Oued el Amma. Le condizioni della giovane sono molto gravi.
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Dobbiamo ricorrere a qualsiasi mezzo per tentare di fermare le partenze degli immigrati: compriamo tutte le barche, togliamogli gli strumenti che loro usano oppure inviamo forze non militari. Durante la cena con i responsabili il premier Silvio Berlusconi si spinge fino al paradosso per dire che bisogna evitare in tutti i modi le partenze degli immigrati dal Maghreb 'cercando di stringere accordi con la Tunisia'. Tra i temi toccati anche la riapertura dell'aeroporto di Birgi.
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Il comando navale di Napoli annuncia un "embargo severo, fino all'abbordaggio forzato di navi" sospettate di portare armi verso la Libia. Lo ha dichiarato l'ammiraglio Rinaldo Veri, che guida la componente marittima del comando congiunto Nato di Napoli, durante una conferenza stampa a Bagnoli.
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L'Egitto non partecipera' al conflitto in Libia. ''Penso che gli egiziani sono stati molto chiari e non intendono farsi coinvolgere nel conflitto libico'', ha detto un funzionario egiziano, precisando che ''la preoccupazione principale'' delle autorita', al momento, ''e' la sicurezza dei cittadini egiziani''.
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Gli Emirati Arabi Uniti (Eau) erano pronti a contribuire con 24 aerei all'imposizione della no-fly zone sulla Libia ma la decisione e' stata revocata per la posizione assunta da Usa ed Europa sul Bahrein.
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Sono ufficialmente entrate in vigore oggi le nuove sanzioni Ue approvate ieri dai 27 e imposte a diverse entita' economiche libiche, tra cui la compagnia petrolifera nazionale Noc, oltre che ad altri membri del regime responsabili della repressione violenta delle manifestazioni.




mercoledì 23 marzo 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria -Tripoli
23 marzo 2011. Intorno alle 6 di questa mattina un cittadino ha segnalato ai Carabinieri di Pantelleria uno sbarco di immigrati sulla costa. La Guardia Costiera ha disposto l'uscita di una motovedetta per verificare se vi fossero unita' navali utilizzate dai migranti per raggiungere l'isola. E'stata individuata un'imbarcazione, un cabinato di 10 metri circa, che si allontanava dalla zona verso il largo. E' iniziato quindi l'inseguimento da parte di una motovedetta della Guardia Costiera, che ha esploso colpi di arma da fuoco in aria a scopo intimidatorio, dal momento che il cabinato non accennava a fermarsi. All'inseguimento si e' unito successivamente anche un gommone dei Carabinieri. L'imbarcazione e' stata cosi' bloccata e quattro persone, che hanno dichiarato di essere tunisini, sono state arrestate. I quattro si trovano attualmente sulla motovedetta della Guardia Costiera, che li sta trasferendo a Pantelleria per metterli a disposizione dell'autorita' giudiziaria. Il mezzo e' stato posto sotto sequestro.
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“Resto dell'idea che sia giusto impedire che vengano uccisi i civili e che a decidere la permanenza al potere di Muammar Gheddafi debba essere il popolo libico e non altri". E' con queste parole che il segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, commenta le ultime evoluzioni della crisi libica.
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Imporre la No Fly zone sulla Libia potrebbe arrivare a costare fino a un miliardo di dollari, piu' di 700 milioni di euro, se l'operazione dovesse trascinarsi per un paio di mesi. E' la stima di un esperto militare americano, Zack Cooper del Centro per le valutazioni strategiche e di bilancio. In base ai suoi calcoli, i soli raid per distruggere le difese aeree di Muammar Gheddafi sono costati ai Paesi della Coalizione dei volenterosi tra i 400 e gli 800 milioni di dollari (280-560 milioni di euro). Soli i missili da crociera Tomahawk lanciati da unita' Usa e britanniche hanno un costo stimato in 200 milioni di dollari. Secondo gli esperti, una volta conclusa la fase dei bombardamenti e dei raid aerei, le spese per il mantenimento della No Fly zone sono stimabili in una cifra compresa fra i 30 e i 100 milioni di dollari alla settimana. Si tratta di cifre comunque irrisorie rispetto alla guerra in Afghanistan, il cui costo per la coalizione internazionale e' stimato in nove miliardi di dollari al mese.
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E' in corso nel quartier generale dell'Alleanza Atlantica una nuova riunione degli ambasciatori dei 28 paesi della Nato per decidere il comando delle operazioni militari contro la Libia. E' quanto si apprende da fonti dell'Alleanza Atlantica, secondo le quali nel pomeriggio ci potrebbe essere l'annuncio di un'intesa. L'incontro, l'ennesimo dopo l'approvazione venerdi' scorso della risoluzione 1973 dell'Onu, avviene all'indomani dell'accordo tra Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna per affidare alla Nato il comando delle operazioni.
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La Thailandia si divide, ritira il sostegno prima offerto alla coalizione impegnata contro le truppe di Muammar Gheddafi in Libia e per bocca del premier Abhisit Vejjajiva dice che ''dobbiamo stare molto attenti prima di dare il nostro sostegno''. Le divergenze di opinioni sono emerse nel corso di un meeting di gabinetto ieri sera, quando il ministero degli Esteri ha proposto che Bangkok appoggi formalmente la risoluzione Onu 1973 Il ministero aveva in precedenza chiesto all'Onu di intervenire per difendere i cittadini libici. Ieri, comunque, altri rappresentanti del governo hanno detto che la situazione e' cambiata e bisogna valutare. Da qui la mancata presa di posizione del primo ministro. Alla stampa il portavoce del governo, Watchara Kannikar, ha detto che il problema e' sorto dopo i massicci bombardamenti degli ultimi giorni.

martedì 22 marzo 2011

Ryanair comunica

A causa delle operazioni militari in corso nel Mediterraneo e dell atemporanea chiusura dell'aeroporto di Trapani, Ryanair ha informato che, nel periodo dal 22 al 28 marzo 2011, i voliFR8647 Trapani-Trieste e FR8648 Trieste-Trapani, pur operando regolarmente, partiranno ed arriveranno all'aeroporto di Palermo Punta Raisi anziche' a quello di Trapani. I voli non subiranno variazioni di orario e quindi i passeggeri in partenza dalla Sicilia dovranno presentarsi all'aeroporto di Palermo, nei tempi originariamente previstiall'atto della prenotazione. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sitowww.ryanair.com, mentre eventuali nuove informazioni chedovessero essere rese note dalla compagnia aerea verrannocomunicate con tempestivita', ha spiegato la compagnia.

Pantelleria. Notizie dal fronte.

Filo diretto Pantelleria - Tripoli

22 marzo 2011. Tre classi delle elementari di Pantelleria, per un totale di 48 alunni, da ieri non vanno piu' a scuola nelle aule di una palazzina dell'Aeronautica militare dove erano ospitate. Gia' la settimana scorsa il comandante della Base militare aveva fatto capire che sarebbero state avvertire le famiglie ed il Comune, nel caso di un coinvolgimento per la crisi libica. Da oggi le tre classi saranno ospitate presso l'edificio della scuola media in via Dante.
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Ancora sbarchi a Lampedusa . Complessivamente 127 migranti sono arrivati nella notte sulla piu' grande delle Pelagie. Viaggiavano a bordo di due carrette del mare soccorse dalla Guardia di finanza. Con gli ultimi arrivi supera quota 5mila il numero di immigrati presenti a Lampedusa.
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Oggi arriva a Lampedusa una delegazione del comitato parlamentare di controllo sull'accordo di Schengen guidata dal presidente Margherita Boniver. Attesa anche la nave militare "San Marco", con cui potrebbero essere trasferiti centinaia di migranti.
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"Un intervento sbagliato. Non si puo' risolvere la violenza con altra violenza. Non si capisce chi comanda e cosa vogliono fare. Dicono che bombardano la contraerea e poi tentano di colpire Gheddafi". Cosi' monsignor Martinelli, vescovo di Tripoli, ha commentato i bombardamenti che da tre giorni stanno colpendo il territorio libico. "E' una situazione che non portera' da nessuna parte", ha aggiunto. La comunita' cristina di Tripoli conta tra le sue file, molti congolesi, etiopi ed eritrei "costretti a rimanere nel paese per l'impossiblita' di rientrare nei loro. Stiamo cercando di aiutare a tenere insieme la nostra comunita'. Fortunatamente per i rifugiati si e' aperto un varco verso la Tunisia, dove le Nazioni Unite hanno aperto uffici al confine", ha spiegato il vescovo. Della comunita' italiana a Tripoli, "sono rimastesolamente due suore. La gente ha paura di uscire di casa, io rimango qui finche' rimarra' un solo cristiano", ha concluso.
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I giornalisti di cui si sono perse le tracce sono il britannico Dave Clark e Roberto Schmidt della France Presse, e l'americano Joe Raedle, di Getty Images. I tre viaggiavano da Tobruk verso Ajdabiya, quando sono stati fermati da un convoglio di mezzi militari. Sono stati fatti salire a bordo di uno dei veicoli e trasferiti in una destinazione per ora ignota.
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Non si hanno piu' notizie da domenica pomeriggio del fotografo freelance francese, Ste'phane Lehr, dell'agenzia Polaris Images, scomparso mentre si trovava nella Libia orientale nell'estremo est della Libia.
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Questa mattina alle 8.30, il rimorchiatore Asso Ventidue ha ormeggiato nel porto di Tripoli. Lo rende noto l'armatore. L'equipaggio e' stato autorizzato dai militari libici a bordo a contattare familiari e compagnia ''Confermiamo - sottolineano fonti della societa' Augusta Offshore - che tutti i membri dell'equipaggio stanno bene.
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Il quarto giorno di conflitto sul fronte libico si apre con nuove bombe su Gheddafi. L'operazione ''Odissey Dawn'' continua, per proteggere e garantire la 'no fly zone'. Nella notte ha preso il via la terza ondata di attacchi della coalizione. Sono state bombardate Tripoli, Zintan, Misurata, Sirte, Sabha e anche Bengasi. Obiettivo degli aerei della coalizione e' stata soprattutto la difesa aerea libica nelle citta' di Tripoli e Sirte. L'offensiva occidentale ha concentrato anche i propri armamenti sul bunker di Gheddafi, il cuore della milizia del rais.
E mentre in cielo si combatte una 'guerra' strategica, a terra gli uomini di Gheddafi lottano ancora contri i ribelli. Bengasi rimane il simbolo dello scontro interno libico dove gli 'insorti' sono riusciti a respingere indietro di quasi 100 km gli uomini vicini a Gheddafi, operazione che non e' riuscita ad Agedabia dove le milizie del rais hanno respinto l'offensiva dei ribelli.
Nonostante le divisioni interne alla coalizione occidentale dove la Francia rivendica la leadership e
l'Italia chiede che il comando passi alla Nato, i bombardamenti continuano incessanti. Gli aerei occidentali hanno colpito la base della Marina militare di Bussetta, a dieci chilometri dalla capitale, dove, secondo alcuni testimoni, sarebbe scoppiato un incendio. Sono state colpiti anche porti ed aereoporti delle due roccaforti militari di Gheddafi a Sirte e Sabha. Nelle ultime 12 ore, secondo fonti americane, l'offensiva statunitense avrebbe sparato 20 missili Tomahawk mentre complessivamente tra Stati Uniti e Regno Unito sarebbero stati lanciati 159 missili.

lunedì 21 marzo 2011

Il passito di Pantelleria domani a "uno mattina"

La crisi libica sara' l'argomento di a perturadi "Uno mattina", la trasmissione condotta da Eleonora Daniele eMichele Cucuzza, in onda domani alle 6.42 su Rai 1. Si parlera',poi, dei vini italiani insieme a Guido Guardigli, del ConsorzioTutela Vini di Montefalco, Desiderio Bortolin, del ConsorzioConegliano Valdobbiadene Docg, Matteo Gatti Ferghettina, del Consorzio per la Tutela del Franciacorta, ed Emilio Ridolfi, delConsorzio passito di Pantelleria.

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria – Tripoli
21 marzo 2011. L'aeroporto civile ''Vincenzo Florio'' di Trapani, che dista 15 km dal capoluogo, e' attiguo alla base del 37simo stormo dell'Aeronautica militare. Alcune piste sono in comune.
La principale compagnia aerea interessata dalla chiusura dell'aeroporto trapanese e' la ''Ryanair'' che collega con voli low cost la Sicilia con le principali destinazioni europee oltre che con altre citta' italiane.L'aeroporto di Trapani Birgi, insieme con la base di Sigonella e con l'aeroporto di Pantelleria, e' al centro delle attivita' dell'aeronautica Nato che interessano il conflitto in Libia.
I collegamenti aerei civili tra Pantelleria e Trapani sono quindi annullati. Trapani puè essere raggiunta via Palermo.
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In Libia ''ci deve essere una soluzione politica per il dopo Gheddafi: non c'e' altra scelta''. E' quanto ha dichiarato il ministro degli esteri svedese Karl Bildt al suo arrivo al consiglio esteri della Ue, che oggi esamina la crisi libica.
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"Capisco le ragioni che hanno spinto il Governo italiano, ma mantengo per intero le mie perplessita'. C'e' il rischio che l'intervento venga visto come un'intrusione dell'Occidente". Cosi' il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, parla dell'intervento militare in Libia contro il colonnello Gheddafi.
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La tv libica al-Jamahiriyah ha diffuso la notizia che le autorita' di Tripoli hanno portato ambasciatori stranieri, oltre che giornalisti, a visitare il bunker di Muammar Gheddafi bombardato dalla notteda aerei della coalizione occidentale. Secondo quanto riferisce l'emittente locale, i diplomatici stanno visitando l'edificio nella zona di Bab al-Aziziya, precisando che "è stato bombardato dalle forze di aggressione del crociato colonialista''.
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Cala il silenzio sulla base militare di Trapani Birgi da dove ieri sera, poco dopo le 20, sono partiti i sei Tornado che hanno raggiunto la Libia. Come spiegano dal comando del 37° stormo dell'Aeronautica militare, di stanza a Trapani Birgi, "aumenta il riserbo per una questione di sicurezza". Oggi e' prevista la ripresa dell'attivita' addestrativa di F16 ed elicotteri di base a Trapani Birgi che andranno in volo "come accade durante tutta la settimana in ogni periodo dell'anno", spiegano dalla base. Quello che si sa e' che in mattinata atterreranno altri due Eurofigher, che si aggiungeranno agli altri quattro arrivati ieri da Grosseto "per implementare la compagine di difesa aerea". Gli Eurofighter possono essere impiegati nell'ambito di operazioni aeree complesse per garantire la difesa degli altri velivoli impiegati nella missione contro eventuali aerei ostili e "mantenere cosi' una superiorita' aerea per portare a termine la missione assegnata con successo".
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Il sesto figlio di Gheddafi, Khamis, sarebbe morto in seguito alla ferite riportate sabato scorso, quando un pilota libico si e' volutamente schiantato con il suo jet contro la caserma di Bab al-Azizia. Ricoverato in un ospedale di Tripoli in terapia intensiva, sarebbe deceduto poche ore dopo. A riferirlo e' il giornale algerino Shuruk che rilancia il sito dell'opposizione libica al Manara. Secondo il quotidiano algerino, al pilota Mohammed Mukhtar era stato ordinato di bombardare la zona di Agedabia, ma all'ultimo momento ha deciso di invertire la rotta e di dirigersi verso Bab al-Azizia. Khamis, 32 anni, era stato addestrato in Russia e comandava la brigata omonima impegnata nella lotta contro gli insorti.

sabato 19 marzo 2011

Pantelleria coinvolta nelle crisi libica

Nota odierna del Velino sulla crisi Libica che diventa anche quella di Pantelleria
Gheddafi annuncia una tregua. Ma la Casa Bianca replica: si fermi subito, non ha legittimita'. Si' in Parlamento alla risoluzione dell'Onu: l'Italia partecipera' all'intervento militare. "Pronti anche ai raid". Bossi era contrario. Scrive il CORRIERE DELLA SERA: "L'Italia non si limitera' a risultare una pista di decollo per aerei alleati che potrebbero colpire nelle prossime ore il regime di Muammar el Gheddafi. E' pronta a martellare i radar del Colonnello che e' stato suo partner privilegiato, a ospitare a Napoli il comando delle operazioni alleate contro il regime di Tripoli, entrera' nella 'coalizione dei volonterosi' in cantiere per aiutare gli insorti libici malvista nei giorni scorsi dal governo. La risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che da domenica autorizza a proteggere con 'tutte le misure necessarie' i civili in pericolo in Libia, ha cambiato la posizione del nostro Paese di fronte ai venti di guerra sul Mediterraneo e ha avuto ripercussioni sulla politica interna. Le scelte del Palazzo di Vetro hanno spinto il governo ad accettare un 'ruolo attivo' nelle operazioni militari sollecitate dagli Usa e, in Europa, da Francia e Gran Bretagna che altrimenti si sarebbero trovate ad essere le sole migliori amiche degli insorti. La novita' ha ottenuto l'appoggio del grosso delle opposizioni (con i voti favorevoli di Pd e Udc, non dell'Italia dei valori) e determinato un distacco della Lega Nord dalla linea della maggioranza. Mentre le rivolte contro il Colonnello restano nel mirino della repressione, per deliberazione del Consiglio dei ministri e con un mandato parlamentare l'Italia si e' impegnata a contribuire 'attivamente' ad attuare le decisioni dell'Onu 'con gli altri Paesi disponibili ovvero nell'ambito delle organizzazioni internazionali' . Scritta in risoluzioni dal testo identico approvate ieri dalle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, questa formula contiene di fatto un invito ad entrare nella cosiddetta 'coalition of the willing' messa in piedi da Usa, Francia, Gran Bretagna e alcuni Paesi arabi orientati a usare le armi e liberarsi di Gheddafi. La protezione dei civili, sottolineano i testi parlamentari ricalcando un comunicato diffuso dal governo dopo una riunione d'urgenza, andra' garantita con 'ogni iniziativa necessaria' e 'ivi compresa la concessione in uso di basi sul territorio nazionale' . Il ministro della Difesa Ignazio la Russa, nel parlarne prima che fosse evidente a tutti l'assenza di leghisti in commissione, ha accennato alla capacita' italiana di neutralizzare radar e ha informato della disponibilita' per le azioni delle basi di Amendola, Gioia del Colle, Sigonella, Aviano, Trapani, Decimomannu e Pantelleria. Una svolta. 'E' assai difficile pensare ad aerei militari italiani coinvolti sul terreno libico, ma evidentemente la nostra lealta' euroatlantica ci fa dire che le nostre basi militari e il supporto logistico non potremmo negarli' , diceva il ministro degli Esteri Franco Frattini il 7 marzo. Oggi le basi sono soltanto una parte di cio' che l'Italia offre. Nell'impegnarsi a realizzare le indicazioni dell'Onu, Frattini ha previsto 'attacchi' senza dar credito al cessate il fuoco annunciato da Tripoli. 'Ci aspettano decisioni impegnative, difficili' , aveva anticipato in mattinata Giorgio Napolitano, interlocutore preferito dell'Amministrazione Obama a Roma, definendo 'impossibile rimanere indifferenti alla sistematica repressione di liberta'' in Libia".

venerdì 18 marzo 2011

Pantelleria rischia di diventare nuovamente una base militare

Pantelleria è tra le basi aeree richieste per l'applicazione della No Fly Zone nei confronti della Libia. Lo ha dichiarato il Ministro della difesa La Russa davanti alla commssione Esteri.

Crisi tunisina e libica

Filo diretto Pantelleria -Tunisi - Tripoli
18 marzo 2011. Un cadavere in decomposizione e' stato recuperato in mare vicino la costa di Pantelleria. Il corpo e' stato recuperato da carabinieri, guardia costiera e vigili del fuoco e trasportato nel cimitero di Kamma. L'ipotesi piu' probabile e' che il cadavere sia di un migrante morto durante la traversata dal Nordafrica verso la Sicilia .
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Tredici barconi di immigrati sarebbero salpati dalla Tunisia diretti verso Lampedusa. Lo riferiscono fonti umanitarie sull'isola. Al momento la Guardia di Finanza e' impegnata nel soccorso di un natante in difficolta' con una cinquantina di passeggeri a bordo, circa 40 miglia a Sud di Lampedusa. Dalla notte scorsa sono ripresi gli sbarchi, con l'arrivo di due gruppi di tunisini, uno di 38 persone, tra cui 3 donne, e l'altro di 39 uomini.
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Durissime critiche, dalla stampa tunisina, al segretario di Stato americano, Hillary Clinton, che ieri ha compiuto una breve visita in Tunisia, incontrando il presidente della repubblica ad interim, Foued Mebazaa, il premier, Caid Essebsi, e il ministro degli Esteri, Mouldi Kefi.
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Il Capo di Stato maggiore delle forze armate russe Nikolai Makarov esclude la possibilità di un intervento russo nelle operazioni militari contro la Libia, sancite stanotte da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. "E' fuori questione" ha detto Makarov a Interfax.
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Nonostante l'avvertimento di Tripoli - "l'Italia resti fuori" dall'intervento militare -, anche il nostro paese parteciperà alle operazioni per la no fly zone. "Non ci sottrarremo", ha confermato il ministro Ignazio La Russa. Il nostro paese potrebbe mettere a disposizione basi aeree e velivoli. Secondo quanto si è appreso, si starebbe pensando Trapani Birgi in Sicilia, e Gioia del Colle in Puglia. Nell'isola, avrà certamente un ruolo di primo piano anche la base Usa di Sigonella. Non è escluso, ma al momento appare una soluzione remota, che si possa fare ricorso anche a Pantelleria e Lampedusa.
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Il regime di Tripoli inviera' forze ''anti-terrorismo'' a Bengasi per disarmare i ribelli che detengono il controllo della citta', dove ha sede il Consiglio nazionale libico. E' quanto annuncia il figlio del Colonnello, Saif al-Islam Gaddafi, citato oggi dalla tv al-Jazeera. L'esercito si limitera' quindi ad accerchiare Bengasi, ma non entrera' nella citta', dove invece saranno inviate forze ''anti-terroristiche'' per disarmare gli oppositori. L'esercito libico, prosegue Saif al-Islam, fornira' assistenza ai residenti di Bengasi che sono intenzionati a lasciare la citta' prima della battaglia finale. Il riferimento all'uso di truppe specializzate nella lotta al terrorismo è usato Gheddafi jr a sostegno della tesi del padre Muammar, secondo cui sarebbe al-Qaeda, e lo stesso Osama Bin Laden, a guidare la rivolta contro di lui in Libia.
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''Alla buon'ora''. Cosi' il segretario del Pd, Pierluigi Bersani ha commentato la decisione Onu di intervenire in Libia con una 'no-fly zone'.
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Una fonte degli insorti ha detto ad al Azira che blindati delle forze di Gheddafi stanno bombardando Misurata da oltre tre ore e che i 'lealisti' vogliono usare civili come scudi umani contro possibili attacchi aerei delle forze internazionali. ''Blindati e truppe circondano Misurata e stanno cercando di avanzare verso il centro della citta'''. I bombardamenti durano da almeno tre ore e il numero delle vittime sta aumentando. All'attacco partecipano 25 tank, ha stimato.
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La Libia ha chiuso a tutto il traffico il suo spazio aereo, con una mossa che potrebbe anticipare l'imposizione militare della 'no fly zone' decisa dall'Onu: lo ha riferito l'organizzazione europea per il controllo del traffico aereo, citata dalla Bbc. Eurocontrol ha detto di aver ricevuto informazioni da Malta secondo cui l'autorità dell'aviazione civile di Tripoli avrebbe diramato l'avviso che non accetterà alcun velivolo nello spazio aereo libico "fino a ulteriore comunicazione".

mercoledì 16 marzo 2011

Dirottato su Trapani il volo Pantelleria - Palermo

A causa del forte vento di scirocco, il volo Meridiana delle 11.55 in arrivo a Palermo daPantelleria e' stato dirottato a Trapani. Tutti regolari gli altri voli programmati nell'aeroporto Falcone e Borsellino a Palermo. Ieri sera altri due voli su Palermo erano stati dirottati su Trapani.

Crisi tunisina e libica

Filo diretto Pantelleria –Tunisi -Tripoli
16 marzo 2011. Le rivolte degli ultimi mesi hanno rafforzato la voglia di cambiamento dei giovani arabi. Lo rivela un sondaggio pubblicato oggi dal Gulfnews, secondo cui in un anno il desiderio di democrazia ècresciuto dal 65 al 92 per cento. "I giovani arabi sono stati ignorati per troppo tempo", spiega Asda'a Burson-Marsteller, amministratore delegato della Sunil John, commentando i risultati di una vasta indagine che ha coinvolto 2.500 persone. "I recenti eventi in Tunisia, Egitto e Libia hanno dimostrato quanto siano importanti queste speranze e aspirazioni, e quanto sia pericoloso ignorarle".
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Duri scontri, ieri sera, nella zona dell'aeroporto di Cartagine, tra la polizia e molte decine di studenti che protestavano contro la visita a Tunisi del segretario di Stato americano Hillary Clinton. Secondo quanto si e' appreso, la polizia ha represso con durezza la protesta eseguendo dei fermi.
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''La guerra non si puo' fare: l'azione militare la comunita' internazionale non la deve, a mio avviso, non la vuole e non la puo' fare''. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in audizione presso le Commissioni affari esteri di Senato e Camera. Frattini ha escluso tra l'altro che l'Italia possa partecipare ad una ''coalition of willings'' in una situazione in cui ''l'Europa si e' divisa, il G8 si e' diviso, la Nato si e' divisa''.
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"Una missione di alto livello" inviata dal ministro degli Esteri Franco Frattini ha incontrato a Bengasi il Consiglio di transizione creato dall'opposizione al regime di Muammar Gheddafi, che ha presentato le sue richieste.
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Le forze di Muammar Gheddafi controllano "quasi completamente" la Cirenaica, e se il Colonnello restera' al potere si andra' verso il suo "isolamento internazionale politico ed economico". Il quadro della situazione sul terreno in Libia - dove l'avanzata militare dei lealisti sembra inarrestabile - e delle iniziative della comunita' internazionale e' stato fatto dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, di fronte alle Commissioni esteri di Camera e Senato.Il divieto di sorvolo dello spazio aereo libico rappresenta la "prospettiva piu' avanzata" per la Lega Araba e l'Unione Africana, che, pero', sono contrarie "a ogni intervento di terra". Il ministro degli Esteri ha escluso la partecipazione dell'Italia a una "coalizione dei volenterosi", come quella che si realizzo' contro l'Iraq di Saddam Hussein.
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L'aviazione governativa libica ha ripreso a bombardare Bengasi'. I raid hanno preso di mira soprattutto l'aeroporto, ma non e' chiaro se vi siano state vittime. Nel frattempo Abdel Fatah Younes, ex ministro dell'Interno schieratosi anch'egli con i ribelli, ha smentito che i lealisti siano riusciti a impadronirsi della strategica localita' di Agedabia. Younes ha assicurato che i rivoltosi hanno finto di ritirarsi, attirando cosi' gli avversari all'interno del centro urbano per poi tendere loro un agguato.
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Le forze pro-Gheddafi sono vicine a Bengasi e ''tutto sara' finito in 48 ore''. Lo ha detto il figlio del leader libico, Saif al Islam.
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La tv libica sta invitando i cittadini di Bengasi a spingere i capi della rivolta e i militari che hanno aderito alla ribellione ad arrendersi e consegnare le armi. Con un messaggio apparso sugli schermi e letto durante il telegiornale, si chiede ai cittadini della citta' della Cirenaica: "Invitate i vostri figli ad arrendersi e a consegnare le armi alle forze armate. Rientrerete tutti nell'amnistia promessa dal nostro leader Muammar Gheddafi a quanti decidono di consegnare le armi e cessare la resistenza contro le forze armate".

martedì 15 marzo 2011

Crisi tunisina e libica

Filo diretto Pantelleria – Tunisi - Tripoli
15 marzo 2011. ''Salutari i fischi a Marine Le Pen da parte dei lampedusani. Questa straordinaria comunita' alle prese con gli sbarchi ininterrotti ed un'emergenza palese dai contorni ancora indefiniti necessita di tutto tranne che di una lezioncina dall'ultra destra francese". Lo ha affermato la filopante Margherita Boniver, deputato del Pdl e Presidente del Comitato Schengen.
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Potrebbe fare pensare ad un nuovo e diverso esodo il passaggio alla frontiera di Ras Jadir di circa 1.200 cittadini libici che, scegliendo di viaggiare di notte forse per evitare i numerosi posti di blocco descritti da altre persone in fuga, hanno raggiunto nelle prime ore di oggi la frontiera con la Tunisia.
E' la prima volta dall'inizio della crisi, se si escludono i contrabbandieri di carburante che passano la frontiera solo per il tempo di scaricare i serbatoi nelle taniche dei loro complici tunisini, che tanti cittadini libici passano il confine. I libici, a quanto si e' appreso, non hanno mostrato bandiere o simboli che li collegassero alle due parti in lotta, e dopo aver passato qualche ora nel campo allestito dagli Emirati Arabi hanno proseguito il viaggio.
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Serata tragica a Lampedusa. Secondo il racconto di cinque tunisini giunti sull'isola su un barcone intorno alle 21.25, una barca sarebbe affondata a largo dell'isola. Gli immigrati hanno raccontato, appena giunti in banchina, di essersi trovati prima su un natante con 40 persone che si e' capovolto al largo delle acque tunisine. Solo loro si sono salvati, aiutati dall'altro barcone che stava giungendo e' sempre diretto a Lampedusa.
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Potrebbe essere piu' grave con maggiori vittime il naufragio accaduto al largo della Tunisia. Le barche partite da Zarzis infatti, secondo quanto spiegano alcune fonti locali, avevano a bordo almeno 60-70 persone (e non come si riteneva una quarantina) e quindi le persone disperse, fatta eccezione per i cinque recuperati da un'altra barca, potrebbero essere di piu'.
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"Il popolo è dalla mia parte. La gente ci chiede di intervenire dicendo 'liberateci da queste bande armate'. Negoziare con i terroristi legati ad Osama Bin Laden non è possibile. Loro stessi non credono al dialogo, ma pensano solo a combattere e ad uccidere, uccidere ed uccidere. La popolazione ha paura di questa gente e dobbiamo liberarla". Si apre così una intervista di Muammar Gheddafi al Giornale. “ la nostra guerra è contro al Qaeda, ma se loro (gli occidentali) si comportano con noi come hanno fatto in Iraq, la Libia uscirà dall'alleanza internazionale contro il terrorismo. Ci alleiamo con al Qaeda e dichiariamo la guerra santa".
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L'avanzata degli uomini fedeli a Muammar Gheddafi e il consiglio rivoluzionario di Bengasi chiede all'Occidente di assassinare il loro ex leader per impedire un bagno di sangue. Lo scrive il Guardian.
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Le forze fedeli al regime di Muammar Gheddafi hanno lanciato almeno altri quattro raid aerei contro Agedabia, la strategica citta' della Cirenaica che costituisce l'estrema difesa lungo la direttrice che conduce a Bengasi, la 'capitale' dell'insurrezione: lo ha reso noto l'emittente televisiva pan-araba 'al-Jazira', secondo il cui inviato sul posto sarebbero stati colpiti anche un imprecisato numero di veicoli civili, i cui passeggeri sarebbero rimasti uccisi.
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Le brigate fedeli a Muammar Gheddafi sono entrate stamani nel centro della citta' di Zuara, in Tripolitania, a pochi chilometri dal confine con la Tunisia. Lo riferisce l'inviato della tv araba 'al-Jazeera', secondo il quale i soldati del regime controllano il centro della citta'. Sono ormai terminati gli scontri a fuoco iniziati ieri e proseguiti fino a questa mattina. Intanto la produzione petrolifera della Libia è praticamente ferma.

lunedì 14 marzo 2011

Il progetto telemedicina in mare anche per Pantelleria

Un finanziamento per realizzare un sistema integrato di telemedicina di pronto soccorso in mare, denominato 'Telecardio Sea Project', ammesso a finanziamento per 300 mila euro, e' stato chiesto al ministero degli Interni dalla Giunta provinciale di Trapani. L'amministrazione vuole realizzare un sistema integrato di defibrillazione precoce e di monitoraggio cardiovascolare con trasmissione dei dati via satellite, in grado di garantire consulenza medica e interventi di pronto soccorso alle unita' navali operanti nel bacino delle isole minori della provincia di Trapani (Egadi e Pantelleria).

Crisi tunisina e libica

Filo diretto Pantelleria - Tunisi - Tripoli
14 marzo 2011. Un barcone con una trentina di immigrati nordafricani è stato avvistato stamani intorno alle 7,30 a 22 miglia a Sud di Lampedusa. Il natante è stato segnalato da una nave della Marina italiana in navigazione nel Canale di Sicilia. L'arrivo dell'imbarcazione sull'isola è previsto per le 11,30. Sempre questa mattina a Lampedusa è attesa la visita della presidente del Fronte nazionale d'estrema destra francese, Marine Le Pen, e dell'eurodeputato leghista Mario Borghezio. Lo sbarco di oggi interrompe una tregua cominciata due giorni fa, e dovuta alle cattive condizioni del mare tra la Sicilia e la Tunisia.
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Fu uno dei primi oppositori del regime di Ben Ali, subendo vessazioni e violenze, sino morire, trantasettenne, per le loro conseguenze. La Tunisia del ''dopo Ben Ali'' ha deciso di rendergli omaggio, intitolandogli una delle piazze - quelle su cui s'affaccia la Casa della Cultura e la Galleria d'arte - di Ben Arous che da oggi porta il nome di Zouheir Yahyaoui.
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I mercenari, reclutati in Paesi dell'Africa equatoriale e che ora affiancano le truppe fedeli a Muammar Gheddafi, erano stati originariamente ingaggiati per dare il via ad una 'controrivoluzione' che, seminando violenza e determinando insicurezza, doveva riportare al potere in Tunisia l'x presidente Ben Ali. Lo sostiene oggi, in un articolo in prima pagina, Tunis Hebdo che indica nella moglie di Ben Ali, Leila, la regista dell'operazione.
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Almeno due barconi con a bordo 200-250 persone sono partiti oggi da Gabes, in Tunisia. Lo hanno detto all'ANSA fonti locali. I due barconi sono partiti alle 4 di questa mattina, grazie al fatto che dalla notte scorsa il mare e' calmo. Non si esclude la partenza di altri barconi.
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Se le forze di opposizione dovessero avere la meglio sul regime libico di Muammar Gheddafi, le risorse petrolifere del paese sarebbero gestite ''in base alle posizioni che i paesi stanno assumendo rispetto alla Libia in questi momenti difficili''. Lo ha detto Mustafa Abdel Jalil, ex ministro della Giustizia e attuale leader del Consiglio nazionale transitorio costituito a Bengasi, in un'intervista al Finacial Times. Tra gli stessi ribelli serpeggia la convinzione di non poter resistere, in quanto le forze del regime sono meglio equipaggiate. Sono soprattutto Cina e Russia ad apparire riluttanti rispetto all'ipotesi di una no-fly zone sulla Libia, mentre un via libera e' arrivato anche dalla Lega Araba e, in Europa, la Francia preme piu' di tutti per una decisione in questo senso.
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''Le chiederemo di premere affinche' il Consiglio di Sicurezza prenda la decisione di inviare forze militari in Libia per combattere contro Gheddafi, catturarlo e portarlo d'avanti a un giudice'', ha detto. Elogiando la Lega Araba per il suo via libera alla no-fly zone, Shalluf ha invece criticato l'Unione Africana per non aver preso una posizione netta contro il colonnello e ha ipotizzato l'uscita della Libia dall'organizzazione dopo la caduta di Gheddafi.
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Nuovi raid aerei dei caccia libici sono stati eseguiti questa mattina sulla citta' di Ajdabiya, nella Cirenaica. Lo riferiscono fonti giornalistiche alla tv araba 'al-Jazeera'. I raid hanno preso di mira in particolare l'ospedale e la caserma dell'esercito. Dopo aver preso il porto di Brega, dove secondo gli oppositori sarebbero ancora in corso i combattimenti, le brigate libiche hanno deciso di puntare su Ajdabiya. Intanto i ribelli sostengono di aver attivato sacche di resistenza all'interno di Brega e di aver catturato decine di militari fedeli a Muammar Gheddafi.
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Il Cremlino ha decretato il divieto di entrata e transito nel territorio russo per Muammar Gheddafi e i suoi familiari. Lo ha annunciato il presidente russo, Dmitri Medvedev, il quale ha aggiunto che per il Colonnello e il suo clan sara' bandita anche la possibilita' di effettuare operazioni finanziarie in Russia.

domenica 13 marzo 2011

Pantelleria black out telecomunicazioni

Sono interrotte da giovedi' pomeriggio le telecomunicazioni tra Pantelleria e la terraferma.Funziona solo la linea fissa, impossibile collegarsi a internet. Difficolta' negli uffici postali, nelle banche e negli ufficipubblici per l'impossibilita' di collegarsi alla rete. Sarebbestato tranciato un cavo nel Canale di Sicilia a pochemiglia dalle coste dell'isola. E' probabile che sia stato un peschereccio durante una battuta di pesca a strascico o un sommergibile. "Il cavo e' stato gravemente danneggiato da terzi - informaTelecom Italia -. E' il cavo che garantisce i collegamenti conl'isola di Pantelleria ed ha causato disservizi telefonici siaalla rete mobile sia ai collegamenti dati. Nessun problema invece ai servizi telefonici di rete fissa che continuano a funzionareregolarmente". Deve ora intervenire una nave posacavi ed i tempi dipenderanno anche dalle condizioni meteomarine.

sabato 12 marzo 2011

Pantelleria senza adsl

Avviso ai naviganti internet. Si è rotto il cavo sottomarino in fibraottica che collega l'Italia con Pantelleria e Lampedusa. Almeno per una qundicina di giorni difficile il ritorno alla normalità a causa del peggioramento del mare. Stop all'adsl con le conseguenze del caso.

venerdì 11 marzo 2011

Crisi tunisina e libica

Filo diretto Pantelleria -Tunisi - Tripoli
11 marzo 2011. Il Tribunale amministrativo tunisino ha deciso ieri la sospensione del pagamento degli stipendi e degli emolumenti ai deputati e ai senatori, secondo quanto ha annunciato in serata la tv pubblica del paese nordafricano. Il provvedimento fa seguito all'iniziativa di un gruppo di avvocati che avevano presentato un ricorso in cui si chiedeva lo scioglimento delle due camere del parlamento e la sospensione di tutti i pagamenti ai loro membri. Camera e Senato, lo scorso mese, avevano approvato una legge che autorizza il presidente a interim Foued Mebazaa a governare
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Investimenti nell'istruzione, iscritti all'universita' e laureati in aumento, ma sempre meno sbocchi lavorativi. E' il giovane Nord Africa che ribolle. Anche questo e' uno dei motivi del malcontento che sta infiammando la sponda sud del Mediterraneo. Ed e' la causa di un'altra migrazione, non strettamente legata alla crisi e ai fuochi delle ultime settimane. Ma che si aggiunge a quella deidisperati in fuga da guerra o tumulti. Di tutto questo si e' parlato a Bologna, in un convegno internazionale, curato da Almalaurea e dall'universita'. La migrazione di cui si e' discusso, sara' quella di chi studia negli atenei di Egitto, Tunisia, Marocco, Algeria, con l'unico obiettivo di attraversare il mare e spendere quel titolo che in patria e' sprecato.
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C'è qualcosa di frivolo e assurdo nel riconoscimento improvviso da parte della Francia della dirigenza ribelle libica di Bengasi. Presumibilmente la mossa serve a dare l'impressione che Nicolas Sarkozy sia più determinato degli altri leader mondiali, ma la verità è che questo gesto dimostra che anche lui non sa cosa fare. L'Independent commenta duramente il colpo di scena del presidente francese, sostenendo che il riconoscimento di leader non eletti e auto-nominati in paesi in cui la guerra civile infuria è un gesto di imperiale memoria. Lo facevano i britannici nel 19esimo secolo, quando era possibile scegliere un leader anche in un paese come l'Afghanistan. Ma allora, come oggi, il prezzo da pagare è alto: i leader sostenuti da potenze straniere possono ottenere armi e denaro, ma non la credibilità.
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'Dobbiamo lavorare a stretto contatto con gli arabi perche' i loro orientamenti sono cruciali per capire gli sviluppi futuri sulla sponda sud del Mediterraneo''. ''Hanno una migliore percezione di quanto sta accadendo'' e l'Europa ''non puo' decider da sola senza consultarli''. Lo afferma alla Stampa, Catherine Ashton, Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza secondo cui ''il ruolo dell'Ue e' soprattutto quello di rispondere ai bisogni umanitari di urgenza: oltre 200 mila profughi sono ammassati i confini della Libia''.
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Il leader libico Muammar Gheddafi si sente "abbandonato" dai suoi ex partner occidentali, in particolare dal Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e dal Presidente francese Nicolas Sarkozy. E' quanto rivela l'interprete del colonnello, Meftah Missuri, in un'intervista alla France Presse.
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''Molto bene l'approvazione da parte dell'Ue della proposta italiana di un blocco navale di fronte la
Libia''. E' quanto dichiara Margherita Boniver, deputato del Pdl e presidente del Comitato Schengen, secondo la quale ''l'ipotesi di una ''no fly zone'' potrebbe essere un utile deterrente per affrontare l’emergenza''. ''Una soluzione positiva per la Libia, ma guai a un'affrettata decisione per un intervento militare su un territorio vasto come quello libico che potrebbe fare piu' danni che apportare benefici alla causa della stabilita'''.
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"I soldati fedeli a Muammar Gheddafi sono entrati a Ras Lanuf ma noi resistiamo ancora in alcune aree della città". E' quanto ha affermato un esponente dei ribelli libici alla tv satellitare 'al-Arabiya'. "Le brigate di Gheddafi controllano ora buona parte della città ma ci sono ancora sacche di resistenza - ha affermato - continuano a bombardare la città e lo fanno da navi civili che si trovano davanti alle coste di Ras Lanuf".

giovedì 10 marzo 2011

Crisi tunisina e libica

Filo diretto Pantelleria – Tunisi - Tripoli
10 marzo 2011. Il ministero dell'Interno tunisino ha autorizzato 10 nuovi partiti, portando a 31 il numero dei movimenti politici del dopo Ben Ali. Tra i partiti che hanno ottenuto il via libera a partecipare alle prossime elezioni c'e' il Congresso per la Repubblica, guidato dal noto attivista Moncef Marzouki. Il presidente ad interim Fouad Mebazaa che ha annunciato che le elezioni legislative si terranno il prossimo 24 luglio.
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Le autorità tunisine hanno spiccato un mandato di arresto per l'ex ministro dell'Interno, Rafik Belhaj Kacem, accusato della repressione di numerosi manifestanti scesi in piazza nei mesi scorsi contro l'ex presidente, Zine El Abidine Ben Ali. Kacem è indicato dalle autorità come uno dei responsabili delle violenze commesse dalle forze di sicurezza durante i moti di piazza che hanno portato alla caduta di Ben Ali. Durante la cosiddetta 'Rivoluzione dei gelsomini', infatti, Kacem ha ricoperto la carica di ministro dell'Interno.
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Le forze anti-Gheddafi hanno sparato stamani razzi verso il mare dopo che motovedette governative hanno attaccato loro postazioni a Ben Jawad, nella zona petrolifera della Libia orientale. Lo ha riferito una fonte degli insorti. ''Siamo entrati a Ben Jawad ma motovedette ci hanno sparato addosso e abbiamo dovuto ritirarci'', ha detto il combattente, Adel Yahya, alla Reuters.Una controffensiva delle forze fedeli a Gheddafi ha bloccato l'avanzata degli insorti verso ovest, lungo la costa. Gli antigovernativi dicono di essersi attestati nei paraggi di Ben Jawad, vicino al compresso petrolifero di Sidra, che ieri e' stato pesantemente bombardato dai caccia di Gheddafi.
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Il leader del Consiglio Nazionale di Transizione libico, Mustafa Abdel Jalil, ha chiesto alla comunità internazionale l'istituzione della "no-fly zone" sui cieli della Libia per fermare i raid dell'aviazione del colonnello Muammar Gheddafi contro i ribelli. "Ma non vogliamo la presenza di truppe straniere nel nostro paese", ha precisato Jalil, ex ministro della Giustizia, in un'intervista al quotidiano tedesco 'Die Welt'.
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''Condivido la grande cautela espressa dal ministro Frattini e da tutto il Governo italiano riguardo
all'ipotesi di una 'no fly zone' in Libia. Questa prudenza deve essere palesata in ogni sede, in virtu' del rapido evolversi degli eventi in Libia e della poca chiarezza della situazione sul territorio''. Lo afferma in una nota la filopante Margherita Boniver, deputato del PDL e Presidente del Comitato Schengen. ''Ricordiamoci sempre - prosegue - che la posizione storica e geografica dell'Italia ci impone di muoverci con i piedi di piombo. Oltre ad un chiaro mandato ONU bisogna sapere ascoltare con molta attenzione la voce in proposito della Lega araba, ma anche di grandi potenze regionali come la Turchia''. ''L'azione umanitaria esercitata dall'Italia - sottolinea la Boniver - e' doverosa ed opportuna, ma soprattutto un forte segnale politico nei confronti di chi soffre della crisi libica e dei suoi risvolti in Tunisia ed Egitto.
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Ancora un raid aereo dei fedelissimi di Gheddafi contro il fronte rivoluzionario schierato ad est del centro petrolifero di Ras Lanuf. Lo riferisce un corrispondente dell'Afp. Un caccia, racconta il giornalista, ''e' volato basso ed ha lanciato un missile'' contro i dissidenti, ''ma non e' ancora chiaro se vi siano state vittime o feriti''.
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Muammar Gheddafi è pronto a una transizione dei poteri. Lo sostiene una fonte diplomatica citata dal quotidiano portoghese 'Publico' il giorno dopo che il ministro degli Esteri Luis Amado ha incontrato a Lisbona un inviato del Colonnello. La notizia va comunque presa con cautela, precisa la fonte al giornale, in quanto riferita ad Amado in seguito alle sue proposte per una cessazione delle ostilita' contro i ribelli e un cambio di programma pacifico nel Paese nordafricano. ''L'emissario del leader libico ha detto ad Amado che Tripoli accettera' di 'iniziare un processo di negoziati per la transizione''', si legge sul Publico. ''E' troppo presto, tuttavia, per valutare la reale intenzione di questo messaggio e che non si tratti semplicemente di una dichiarazione di circostanza", spiega la fonte.
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mercoledì 9 marzo 2011

Crisi tunisina e libica

Filo diretto Pantelleria – Tunisi - Tripoli
9 narzo 2011. Il tribunale di Tunisi ha sciolto con una sentenza di primo grado l'Rcd (Raggruppamento Costituzionale Democratico), il partito dell'ex rais tunisino Zine El Abidine Ben Ali. Secondo quanto riferisce la tv araba 'al-Jazeera', la corte ha stabilito anche la liquidazione dei fondi del partito. Lo scorso febbraio il ministero dell'Interno tunisino aveva già sospeso le attività del partito dell'ex presidente Ben Ali.
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Riparte la macchina del turismo in Tunisia, dove oggi sono giunti i turisti del primo viaggio organizzato dal tour operator britannico Thomas Cook da quando la rivoluzione popolare e' iniziata nel Paese Nordafricano. In particolare, sono ripresi i pacchetti turistici di una settimana in diversi resort, tra cui Hammamet, Sousse e Port El Kantaoui, con tanto di escursioni nelle zone limitrofe.
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In sostegno dei rifugiati libici sono scesi in campo volontari degli Emirati Arabi Uniti, che al confine con la Tunisia hanno allestito tende in grado di ospitare 600 persone. Un intervento di sostegno al campo delle Nazioni Uniti dove vi sono 15mila rifugiati in attesa di fare ritorno nelle loro case ''Ogni tenda e' pensata per ospitare 10 persone e il comfort e l'igiene sono essenziali'', ha detto Mansour Aldhaheri, numero due del team emiratino in Tunisia.
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Due F-16 sono decollati dall'aeroporto militare di Trapani Birgi, sede del 37simo Stormo dell'Aeronautica, e hanno intercettato un velivolo quadrimotore che stava entrando nello spazio aereo italiano, nel versante dell'isola di Pantelleria. L'episodio, avvenuto lo scorso venerdi' pomeriggio, e' stato reso noto ieri dal tenente colonnello Gianluca Di Batista, addetto stampa della base di Birgi, uno dei siti italiani in cui e' scattato lo stato di massima allerta a seguito della crisi libica. "E' stata solo un'operazione di controllo", ha spiegato, "perche' il quadrimotore era autorizzato a sorvolare il nostro spazio aereo, ma con gli F-16 e' stato verificato che si trattava effettivamente di quel velivolo". Smentito il presunto tentativo di atterraggio di velivoli libici a Pantelleria, riportato oggi da un quotidiano: "Smentiamo che ci sia stata l'intercettazione di Mig libici che volevano atterrare a Pantelleria".
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"Nelle prossime ore non avanzeremo verso Sirte e non combatteremo se non per difenderci, in attesa dell'ultimatum lanciato ieri a Muammar Gheddafi". E' quanto ha affermato Hamid al-Haisi, portavoce dei ribelli libici, in un collegamento con la tv satellitare 'al-Arabiya'."A Ras Lanuf la situazione è tranquilla - ha affermato - siamo in attesa che scada l'ultimatum lanciato ieri dal nostro leader, Mustafa Abdel Jalil, che ha dato 72 ore di tempo a Gheddafi per dimettersi. Siamo in attesa di cosa accadrà nelle prossime ore".
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Il Parlamento europeo ha formulato la richiesta all'Unione europea di riconoscere il Consiglio nazionale di transizione istituito a Bengasi dagli insorti e di sostenere l'imposizione di una 'no-fly zone' sul territorio libico. La decisione e' stata presa nel corso di un dibattito a Strasburgo sullo stato di crisi in Libia alla presenza del capo della diplomazia europea, Catherine Ashton.
''Dobbiamo riconoscere il Consiglio nazionale di transizione come istituzione rappresentativa'' del popolo libico, ha dichiarato il leader liberaldemocratici Guy Verhofstadt, giunto ieri in assemblea insieme a due membri del Consiglio di Bengasi, l'ex ministro della Pianificazione in Libia Jebril Mahmoud e l'ex ambasciatore libico in India Ali-Al-Isawi.
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Combattimenti intensi nella citta' di Zawiya hanno provocato la chiusura di una tra le piu' grandi raffinerie della Libia. Lo ha detto un responsabile della struttura all'agenzia Reuters."Armi pesanti sono state sparate qui vicino. Non possiamo gestire la raffineria in queste condizioni", ha spiegato.
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Se al-Qaeda ''si impadronisse'' dl paese, l'intera regione ''fino a Israele'' si trovera' 'in preda al caos''. Cosi' il leader libico Muammar Gheddafi n un'intervista rilasciata a una tv turca, precisando che la comunita' internazionale ''ha cominciato a capire ora che iamo noi a impedire a Bin Laden di prendere il controllo'' dlla Libia e dell'Africa. In un intervento diffuso stanotte dalla tv di stato ibica, il rais ha anche accusato l'Occidente di un 'complotto colonialista'' contro la Libia per controllarne i gacimenti di petrolio.

martedì 8 marzo 2011

Crisi tunisina e libica

Filo diretto Pantelleria – Tunisi - Tripoli
8 marzo 2011. Sono complessivamente 16 i clandestini sbarcati ieri a Pantelleria. I primi sette sono stati rintracciati, alle prime luci dell'alba di lunedì, in localita' Suvaki dai carabinieri. Il gommone, utilizzato per la traversata, e' stato trovato in mare nella parte ovest dell'isola da una motovedetta della guardia costiera. Non e' stato possibile recuperarlo perche' era in una zona in cui il fondale e' basso. Gli immigrati hanno riferito di essere partiti dal porto di Sfax, in Tunisia. In localita' Arenella, dopo alcune ore, i militari hanno rintracciato altri 9 clandestini giunti a bordo di un gommone di 4 metri, che i marinai della guardia costiera hanno poi trovato sgonfio, abbandonato sugli scogli. Hanno detto di provenire da Kelibia, sempre in Tunisia.
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L'inviato speciale del ministro degli Esteri, la filopante Margherita Boniver, nel quadro della missione al campo profughi di Shousha allestito al confine tra Tunisia e Libia, avrà una serie di incontri bilaterali con le principali istituzioni internazionali e governative coinvolte.
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Altri quattro barconi sono approdati in nottata tra Lampedusa e Linosa, dopo i 224 migranti giunti ieri sera. I primi tre sbarchi, poco prima delle mezzanotte, sono avvenuti direttamente a terra: prima sono stati bloccati sette extracomunitari a Linosa, la piu' piccola delle Pelagie, poi altri 34 e ancora 36 a Lampedusa. L'ultimo arrivo all'1.50 quando la Guardia Costiera ha soccorso una ''carretta'' con 83 immigrati a bordo.
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Nell'ambito della missione italiana per far fronte alla situazione di emergenza umanitaria causata dalla fuga di popolazione dalla Libia verso Egitto e Tunisia, il governo italiano ha predisposto due voli civili, pagati dalla Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri e operati dall`Alitalia, per rimpatriare circa 600 cittadini del Bangladesh..
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La famiglia Gheddafi sarebbe spaccata in due, tra i figli del leader libico favorevoli a usare ''tutti i mezzi militari'' per reprimere la rivolta e altri invece contrari e disponibili invece a trattare con i ribelli. Lo riferisce stamani il quotidiano panarabo Asharq al Awsat, che cita un testimone oculare degli scontri avvenuti quattro giorni fa all'interno della caserma di Bab al Aziziya, a Tripoli, dove sarebbe asserragliato Muammar Gheddafi, i suoi figli e i suoi piu' stretti collaboratori.
La fonte che sostiene di aver avuto conferme del suo racconto da ''amici, alti ufficiali dell'esercito libico'', afferma che ''intorno alle cinque della mattina'' di venerdi scorso, ''una fitta sparatoria si e' consumata all'interno della caserma'' in seguito a un litigio scoppiato tra i figli di Gheddafi.
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Stamani il portavoce degli insorti libici a Bengasi, Mustafa Gheriani, aveva annunciato il rifiuto dei ribelli delle offerte di Gheddafi. Sempre secondo al Jazira, il leader libico aveva ieri offerto agli insorti di convocare una sessione del Congresso del Popolo per preparare la strada a un suo ritiro indolore.
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Una granata è esplosa questa mattina all'ingresso di un hotel di Bengasi dove alloggiano alcuni giornalisti stranieri: lo ha riferito Pascale Harter, reporter della Bbc che alloggia nello stesso albergo colpito dalla bomba a mano. Secondo quanto raccontato dalla giornalista, si tratterebbe di un 'messaggio' inviato da gruppi fedeli al colonnello Muammar Gheddafi sulla loro vigorosa presenza in città, nonostante il profilo basso tenuto in questi giorni.
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"E' in corso una mediazione con rappresentati di uno stato straniero per arrivare a una soluzione della crisi in corso in Libia". E' quanto ha rivelato il presidente del Consiglio nazionale dell'opposizione libica, Mustafa Abdel Jalil, alla tv araba 'al-Jazeera'. I mediatori stranieri stanno trattando per arrivare alle dimissioni di Gheddafi", ha aggiunto. Secondo il giornale arabo 'al-Sharq al-Awsat', l'ex premier sudanese Sadiq al-Mahdi avrebbe tentato di trattare per conto di Gheddafi con Abdel Jalil.
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La forze lealiste di Muammar Gheddafi si preparano a minare la zona che circonda Sirte, la citta'
natale del raiss, e le raffinerie della zona. Lo riferisce la tv satellitare al-Arabiya
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La secessione in Italia al centro delle ultime dichiarazioni del Colonnello libico. In un'intervista a una televisione francese - riportata in Italia dal quotidiano online Affaritaliani.it - Muhammar Gheddafi ha rivelato infatti "di non essere intervenuto in Italia per favorire la secessione, come voleva Bossi, perché era illegale". Mentre Francia e Italia ingeriscono negli affari interni della Libia, sostiene il Raìs, la Libia non ha fatto altrettanto. "Noi non siamo intervenuti in Italia del nord a favore di uno stato della Padania, come voleva Bossi – spiega Gheddafi - perché questo sarebbe stato illegale. Come se noi ci occupassimo nelle questioni della Corsica, della Sardegna, o di altre regioni d'Europa. Le persone armate a Bengasi sono legate ad al-Qaida, non hanno rivendicazioni politiche e nemmeno economiche".

lunedì 7 marzo 2011

Meridiana festeggia i 150 anni dell'unità d'Italia e mette in castigo Pantelleria

Meridiana fly festeggia i 150 anni dell'unita' d'Italia offrendo un pacchetto speciale in occasione della ricorrenza del 17 marzo. Dal 10 al 20 marzo, la compagnia aerea offrira' un carnet da cinque voli nazionali a 150 euro. Il carnet e' nominativo e consente di effettuare, nel periodofra il 10 marzo e il 15 aprile 2011, cinque voli su tutti icollegamenti nazionali, con la sola esclusione dei collegamenti fra la Sicilia e le isole di Lampedusa e Pantelleria.

Crisi tunisina e libica

Filo diretto Pantelleria –Tunisi -Tripoli
7 marzo 2011. Da ieri sera e' a Tunisi l'onorevole Margherita Boniver (e filopante), inviata del Ministro degli Affari esteri per le emergenze umanitarie. L'obiettivo della missione - precisa la Farnesina - e' quello di verificare con le autorita' tunisine e con i rappresentanti internazionali presenti in loco la situazione umanitaria al confine fra Tunisia e Libia in modo da valutare possibili interventi da parte italiana dopo quelli gia' varati nei giorni scorsi (l'invio di navi con derrate alimentari e materiali utili alle tendopoli, l'allestimento di un campo profughi al confine tra Libia e Tunisia).
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Nel giorno in cui il ministero degli Interni tunisino ha reso noto di avere arrestato, nel solo mese di febbraio, oltre duemila persone, dal carcere di massima sicurezza di Borj Erroumi, a Biserta, sono fuggiti 16 detenuti. Secondo fonti della sicurezza tunisina, i detenuti sono fuggiti nel piu' classico dei modi: un buco nel muro esterno della prigione. Dopo che e' stata scoperta la fuga, sulle tracce degli evasi si sono lanciati la polizia e l'esercito, sinora senza alcun esito.
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Slitta di ''due-tre mesi'' la Conferenza internazionale politico-economica sulle riforme in Tunisia, che doveva tenersi in marzo a Cartagine per definire le linee guida del Paese dopo la caduta del regime di Ben Ali. Lo ha reso il portavoce del Ministero degli Esteri tunisino, Mohammed Ben Ezzedine.
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A Lampedusa tornano gli sbarchi. Nella notte complessivamente la Guardia Costiera e la Guardia
di Finanza hanno rilevato circa mille persone sbarcate con 10 barconi provenienti dalla Tunisia.
Lo sbarco piu' consistente c'e' stato all'1,00 di notte. L'ultima imbarcazione rilevata dalla Guardia Costiera e' approdata questa mattina alle 7,30 con a bordo 128 tunisini. Tutte le persone approdate sull'isola, spiega la Guardia Costiera di Lampedusa, ''sono in buone condizioni di salute''.
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Dopo una notte di fermento e via vai, sono stati tra i 300 e i 400 gli uomini che nelle prime ore del mattino di oggi sono riusciti ad imbarcarsi al porto tunisino di Zarzis e prendere il largo diretti in Italia. Auto e camion pieni di ragazzi pronti a partire sono giunti al porto dove molti di loro hanno acquistato per 2500 dinari (1400 euro, questo l'attuale 'prezzo di mercato') il loro 'biglietto per una vita nuova'. Le 'adesioni' si raccolgono al bar dove da giorni si aggirano persone che prendono nomi e compilano liste. A decine i ragazzi arrivano sulla spiaggia al buio a fari spenti in attesa che i controlli dell'esercito si allentino e potersi cosi' imbarcare sulle piccole barche necessarie per raggiungere le quattro piu' grandi imbarcazioni che aspettano al largo.
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Per non esporre direttamente gli Stati Uniti a un intervento militare, Barack Obama ha chiesto ai sauditi di fornire armi ai ribelli libici di Bengasi contro il regime del colonnello Muammar Gheddafi. E' quanto rivela il britannico Independent, con un reportage firmato dall'autorevole corrispondente dal Medio Oriente, Robert Fisk. Secondo il quotidiano, Riad - che venerdi' dovra' affrontare il 'giorno della rabbia' della minoranza sciita e ha gia' vietato ogni tipo di manifestazione, finora non ha dato alcuna risposta; ma re Abdullah detesta il leader libico, che tra l'altro tento' di assassinarlo poco piu' tardi di un anno fa.
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Continuano gli scontri in Libia. Decine persone sono morte negli scontri tra le milizie fedeli al ledaer libico Muammar Gheddafi e i rivoltosi che sono riusciti a respingere i violenti attacchi per riprendere il controllo delle citta' costiere. “Da qualche giorno sembra che i rivoltosi stiamo ottenendo dei risultati, ma in generale sembra che le truppe fedeli a Gheddafi guadagnino terreno" afferma l'inviato della tv al Jazeera da Brega.
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Almeno 7 persone sono rimaste uccise e altre 52 ferite a Bin Jawad, in Libia, durante gli scontri tra i fedelissimi di Muammar Gheddafi e i dissidenti antiregime. Lo riferiscono fonti mediche.
**** Si svolgera' nei prossimi giorni a Sirte la battaglia decisiva delle sorti del regime di Muammar Gheddafi. Secondo una fonte libica del quotidiano arabo 'al-Sharq al-Awsat', ne è convinto lo stesso colonnello che starebbe si starebbe preparando per tenere la battaglia finale proprio nei dintorni della sua roccaforte. Il colonnello avrebbe reclutato nelle scorse settimane decine di piloti stranieri, siriani, algerini, ucraini, serbi e romeni, per i suoi caccia in modo che sferrino dei raid contro gli oppositori senza remore. Sirte è infatti considerata la capitale politica del suo regime. Anche per i leader dell'opposizione quella di Sirte sarà una battaglia decisiva per le sorti del paese.

domenica 6 marzo 2011

Pantelleria è quinta al premio giornalistico Mauro Rostagno

Al premio giornalistico Mauro Ristagno organizzato a Calatafimi – Segesta dall’associazione libera il quinto posto è andato meritatamente al liceo pisco pedagogico Almanza di Pantelleria.

sabato 5 marzo 2011

Nuovi voli diretti da e per Pantelleria

A partire da Pasqua e fino a settembre nuovi voli diretti, organizzati dal consorzioPantelleria Island, collegheranno l'isola ad alcune della maggioricitta' italiane: Verona, Bologna, Milano Bergamo e Roma.La compagnia Mistral Air garantira' i collegamenti con Verona dal22 aprile al 30 settembre con due voli ogni venerdi': ilVerona/Pantelleria 08.00 - 09.45 ed il Pantelleria/Verona 10.35 - 12.10. Mentre la compagnia Trawel Fly, sempre ogni venerdi', coprira' dal 10 giugno al 16 settembre la tratta conBologna e Bergamo: Bologna/Pantelleria 14.00 -15.40;Pantelleria/Bologna 11.40-13.15; Bergamo/Pantelleria, 09.05-10.55; Pantelleria/Bergamo 16.25 - 18.10. Il collegamento conMalpensa e' ancora in fase di definizione. Invece, l'Alitalia curera' i collegamenti con Roma, tutte le domeniche, dal 10 giugno al 17 settembre: Roma/Pantelleria 17.30 - 18.45; Pantelleria /Roma 19.35 - 20.50.

Vite a alberello di Pantelleria si candida come sito Unesco

L'alberello di Pantelleria si candida a diventare sito Unesco. Un dossier e' stato infatti inviato, al Ministero dellePolitiche agricole dall'Istituto regionale della Vite e del vino. L'alberello pantesco rappresenta l'identita' della comunita' di Pantelleria, quella particolare forma di allevamento e conduzione della vite che risale a tempi antichissimi e che oggi viene ancora tramandata.

venerdì 4 marzo 2011

E' morto Ettore Alghisi, il panteco si unisce al dolore dei suoi cari

Ci ha lasciato Ettore Alghisi. Filopante doc, grande signore, vero amico. Frequentava Pantelleria dagli anni 70 e soggiornava per lunghi periodi ogni anno nel dammuso di Cimillia. Ne avremo tutti una grande nostalgia. Ciao Ettore ci mancherai.

Crisi tunisina e libica

Filo diretto Pantelleria –Tunisi -Tripoli
4 marzo 2011. Sono riprese questa mattina le ricerche di un barcone che era stato avvistato ieri sera da un Atr 42 della Guardia di Finanza a 54 miglia a Sud Ovest di Lampedusa. Nel corso della notte una motovedetta della Guardia Costiera ha compiuto una perlustrazione spingendosi fino al limite delle acque territoriali, ma senza alcun esito. Non si esclude che l'imbarcazione sia stata costretta a rientrare in Tunisia a causa del peggioramento delle condizione del mare; secondo alcune fonti potrebbe anche trattarsi di un motopesca impegnato in una battuta nel Canale di Sicilia scambiato dall'alto per una ''carretta'' di migranti.
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La strada per affrancare la Tunisia dalle scorie tossiche del regime di Ben Ali e' stata disegnata: il 24 luglio si svolgeranno le elezioni che porteranno alla formazione di un'assemblea costituente che avra' il compito di definire le nuove ''regole'' di un Paese che vuole lasciarsi, prima possibile, alle spalle un passato in cui la democrazia era solo una parola vuota.
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Almeno 184 persone sono rimaste ferite, quattro delle quali in modo grave, in tafferugli scoppiati nella citta' industriale di Ksar Hellal, nella regione centro-orientale della Tunisia, dove l'esercito e' dovuto intervenire. Lo dice l'agenzia tunisina Tap, che cita testimoni. Questi ultimi hanno riferito che i violenti tafferugli, hanno coinvolto a intermittenza gruppi e bande di giovani, per ragioni che non sono state precisate. I feriti, ricoverati nell'ospedale di Ksar Hellal, polo dell'industria tessile tunisina, hanno quasi tutte ferite da pietre o altri oggetti contundenti, dicono fonti ospedaliere. Dei 14 feriti ricoverati la scorsa notte nell'ospedale di Monastir, invece, almeno uno aveva ferite da arma da fuoco.
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"L'Italia sta facendo il suo dovere, ma mi lamento dell'assenza della Comunita' europea, che vuole dare soltanto un aiuto economico, che promette e che poi non da'. Basti pensare ai 100 milioni di euro che aveva promesso all'Italia e poi ne ha dati solo 25 milioni". Lo ha detto il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis poco prima di partecipare alla Giunta regionale siciliana presieduta da Raffaele Lombardo a Palermo. Insieme con De Rubeis c'e' anche la senatrice della Lega Angela Maraventano, lampedusana.
"Oggi c'e' la necessita' che l'Europa apra le porte e accolga gli immigrati considerando che il 90% dei tunisini arrivati a lampedusa vuole andare in Francia o in Germania e non vuole certo restare in Italia -ha proseguito il primo cittadino dell'isola delle Pelagie- quindi sono immigrati che non chiedono lo status di rifiugiati politici in Italia perche' se lo chiedessero si fermerebbero tutti in Italia. D'altro lato, non si puo' applicare la legge del pacchetto sicurezza perche' sappiamo che anche se siamo in presenza di un accordo bilaterale con la Tunisia ci vorrebbero anni per rimpatriare i 7.000 immigrati arrivati nell'ultimo mese con una media di 4 tunisini al giorno".
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La città di Brega è stata nuovamente bombardata oggi dalle forze del leader libico Muammar Gheddafi. Lo riferisce la televisione al Arabiya. Brega viene bombardata da mercoledì scorso. In un'intervista a Sky News, Saif al Islam, secondogenito del leader libico Muammar Gheddafi, ha dichiarato che "le bombe servono solo a costringere i ribelli a ritirarsi", sottolineando che il regime farà di tutto per riconquistare il controllo del porto. "E' l'hub libico per petrolio e gas - ha spiegato - tutti noi mangiamo e viviamo grazie a Brega. Senza Brega, sei milioni di persone non hanno futuro, perchè esportiamo tutto il nostro greggio da lì".
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Un aereo da guerra libico ha bombardato questa mattina una base militare piena di munizioni in mano ai rivoltosi nella citta' di Ajdabiyah, nell'est della Libia. L'attacco non ha provocato danni ne' feriti, secondo i ribelli.
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Centinaia di persone hanno partecipato alle cerimonie funebri che si sono tenute ad Ajdaiya e Bengasi per le vittime degli scontri contro le forze del regime libico. Cinque bare sono state scortate al cimitero di Ajdabiya da decine di persone, che hanno intonato slogan contro Muammar Gheddafi, stando a quanto riferisce oggi al Jazeera. "Il sangue dei martiri non sarà stato versato invano", hanno urlato, oppure "Gheddafi vattene, i libici non ti vogliono", o ancora "Gheddafi, tu sei pazzo". A Bengasi, seconda città del Paese e roccaforte dell'opposizione, circa 1.000 persone hanno partecipato alla sepoltura di sei persone.

giovedì 3 marzo 2011

A Pantelleria 50 alunni a lezione in locali base militare

Una lettera indirizzata a quattro Ministeri per richiamare l`attenzione sulla situazione degli alunni delle classi della scuola D`Ajetti di Pantelleria, costretti in circa 50 da tempo a frequentare le lezioni neilocali situati all`interno della base dell`aeronautica militaredell`isola a causa della parziale inagibilità della scuola elementare D`Ajetti.
A inviarla oggi, al ministero dell`Istruzione, delleInfrastrutture e dei Trasporti, dell`Interno e della Difesa, è stata Cittadinanzattiva dopo le segnalazioni ricevute dalle mamme dei bambini. "È persino superfluo sottolineare la condizione di rischio per l`incolumità di bambini ed insegnanti, in un centrodove atterrano e ripartono ogni giorno aerei da guerra - spiegaAdriana Bizzarri, responsabile scuola di Cittadinanzattiva . Quel che è intollerabile è il perdurare di una situazione che si protrae da alcuni anni, e alla quale il Comune fatica a porre rimedio, anche per alcune decisioni discutibili. Per questo chiediamo l`intervento ai più alti livelli".
Alle autorità competenti, Cittadinanzattiva richiede l`adozione di un provvedimento di urgenza per trasferire gli alunni e i loro insegnanti "in una sede civile idonea e sicura dove proseguire serenamente l`anno scolastico in corso" e l`individuazione a breve "di una soluzione sicura, dignitosa e permanente in unedificio scolastico o ad uso scolastico, in vista delle attività didattiche 2011-2012".

Crisi tunisina e libica

Filo diretto Pantelleria - Tunisi - Tripoli
3 marzo 2011-Ottanta clandestini sono stati processati davanti al giudice di pace di Pantelleria. Sono stati tutti condannati al pagamento di 5 mila euro di ammenda e delle spese processuali. La posizione di 10 di loro e' stata stralciata perche' hanno chiesto "asilo politico". Erano accusati di essersi introdotti clandestinamente in Italia nei mesi di gennaio e febbraio. Secondo la nuova normativa devono essere tutti processati dal giudice di pace competente per territorio. Questa volta i clandestini erano tutti assenti, mentre tre settimane fa, cinque di loro erano stati trasportati in aereo da Milano dal centro di accoglienza dove erano stati ospitati. I clandestini processati erano tutti sedicenti tunisini, ma il sospetto e' che forniscano nomi di fantasia in quanto nessuno di loro ha documenti. Pertanto, sono tutte spese alle quali, alla fine, dovra' fare fronte lo Stato italiano in quanto nessuno di loro puo' pagare l'ammenda e le spese processuali.
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La filopante Margherita Boniver e inviata speciale del Ministro Frattini per le emergenze umanitarie: “ Sul confine tra Libia e Tunisia "c'e' una situazione gravissima, che puo' diventare ancora piu' grave nell'immediato futuro". Per questo l'iniziativa italiana, che allestira' nella zona un campo di assistenza per gli sfollati fuggiti dalla Libia, "e' importantissima dal punto di vista umanitario e testimonia la politica della mano tesa che il nostro paese attua".
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Rachid Ghannouchi, capo del partito islamista Ennahda, ha detto che la sua formazione politica potrebbe aderire al governo ad interim tunisino dopo le defezioni degli ultimi giorni dell'esecutivo che stanno minando il processo di transizione in Tunisia.
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Un aereo da guerra ha bombardato oggi il terminal petrolifero di Brega, la citta' libica orientale dove ieri gli insorti hanno respinto un attacco aereo e di terra delle truppe fedeli di Gheddafi. Lo riferiscono testimoni.
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Nuovi raid aerei si registrano questa mattina anche sulla città di Ajdabiya, in Cirenaica, che ieri insieme a Brega è riuscita a resistere agli attacchi condotti dalle brigate fedeli al leader libico Muammar Gheddafi. Secondo la tv araba 'al-Jazeera', i caccia libici stanno colpendo le basi dei ribelli presenti in città.
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Da oggi e' operativo il blocco dei beni dei sei principali componenti della famiglia Gheddafi e di 20 stretti collaboratori del regime libico. Il regolamento Ue che dispone il congelamento di tutti i fondi e le risorse economiche di queste 26 persone e' stato pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue ed e' entrato immediatamente in vigore.
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Dopo poche ore di tregua, è ripresa la battaglia a Brega. La città dell'est della Libia è stata fatta oggetto, questa mattina, di un raid aereo dei militari fedeli a Muammar Gheddafi. "Circa due ore fa, aerei da guerra hanno sganciato una bomba nel settore situato tra la sede di una compagnia petrolifera e una zona residenziale", ha dichiarato Fattah al-Moghrabi, un responsabile dell'ospedale di Brega. "Per quanto sappiamo, non ci sono state vittime", ha aggiunto. Il raid è stato confermato anche da altri dipendenti del nosocomio.
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I mercenari che combattono per il colonnello Muhammar Gheddafi contro la rivolta popolare in Libia sono circa 25.000 e vengono pagati tra i 300 e i 2.000 dollari con gli introiti della rendita petrolifera: lo ha detto il portavoce della Lega libica dei diritti umani Ali Zeidan.
''Ci sono circa 25.000 mercenari in Libia, ma non tutti sono stati ancora dispiegati. Sono guidati da due generali del Ciad che rispondono agli ordini dell'ambasciatore del Ciad in Libia, Daussa Deby, fratello del presidente del Ciad Idriss Deby'', ha detto ancora Zeidan, secondo cui ci sono almeno 3.000 mercenari a Tripoli e altri 3.000 intorno alla capitale. Molti di essi vengono dal Ciad, ma anche da Niger, Mali, Zimbabwe o Liberia, ha precisato il portavoce. Inoltre, sempre secondo Zeidan, gli ufficiali dei mercenari sono pagati 2.000 dollari al giorno e i soldati 300 dollari.