È di qualche
giorno fa la notizia che la Corte costituzionale ha ritenuto illegittime le
norme utilizzate dal Governo Crocetta per annullare le procedure di affidamento
in concessione dei servizi per il pubblico di musei e siti archeologici per le
Province di Agrigento,Trapani, Palermo, Messina e Siracusa, aggiudicati nel
2012.
L'obiettivo di
collocarvi precari ed avventizi è fallito, ma ha innescato contenziosi e
pesanti risarcimenti.
Due anni di
inerzie hanno pregiudicato gli sforzi fatti per garantire la fruizione moderna
dei beni culturali e che avrebbero portato la Sicilia all'avanguardia con la
definizione del più importante affidamento di servizi nei beni culturali in
Europa, avviato coi bandi pubblicati nel 2010.
È così anche il
ritorno della Dea e degli argenti, senza lo sviluppo coordinato del
comprensorio Morgantina-Piazza Armerina, da opportunità è divenuto emblema del
fallimento diffuso.
Un'occasione
perduta, per siti, visitatori, erario, investimenti, alla quale occorre porre
subito rimedio puntando al partenariato pubblico-privato per il rilancio del
patrimonio artistico e monumentale di
Sicilia ne
parlano Gaetano Armao e Sebastiano
Missineo
Assessori ai
BBCC ed all'Identità siciliana tra il
2010 ed il 2012
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