Il redditometro non sara' una
'arma di accertamento di massa'. Su 40 milioni di contribuenti meno di 40.000
verranno chiamati per rendere conto delle spese fatte e comunque si trattera'
di casi di ''evasione spudorata''. Per le spese ci sara' comunque una
franchigia di 12.000 euro. L'Agenzia delle Entrate si difende spiegando come
funzionera' il nuovo strumento di lotta all'evasione e tranquillizzando i
contribuenti che non dovranno preoccuparsi di conservare scontrini
dell'acquisto di frutta o pentole. La Corte dei Conti chiede pero' cautela nell'utilizzo
del nuovo strumento evitando ''un uso disinvolto delle informazioni non
verificate''. Sul redditometro torna all'attacco il Pdl con Angelino Alfano che
chiede al premier di ritirarlo, mentre per il leader dell'Udc Pier Ferdinando
Casini ''la finalita' del redditometro e' giusta e deve essere applicato senza
suscitare allarmismo''. L'Agenzia delle
Entrate difende dunque il redditometro e evidenzia che il nuovo strumento ''potenziera'
la lotta all'evasione''. E allora contro gli evasori ci sara' il nuovo
redditometro, dice il vice direttore Marco Di Capua che rassicura: gli elementi
della spesa legati alle statistiche avranno una rilevanza minima e ''non ci interessano
scostamenti di spesa pari a 1.000 euro al mese, 12.000 euro l'anno''.
L'ampliamento fino a 100 voci fa si' che ''la ricchezza non venga
criminalizzata''. Il problema nasce invece quando la capacita' di spesa va
molto oltre il reddito dichiarato.
giovedì 17 gennaio 2013
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