Donne in stato di gravidanza si incatenano
all'interno dell'ospedale di Pantelleria. Da lunedi' protestano perche' dal
mese di dicembre una circolare del capo dipartimento di Maternita' infantile
dell'Asp di Trapani, Giovanni Bavetta, ha disposto che le donne dalla 32esima
settimana in poi devono recarsi a Trapani per il parto. Le manifestanti
chiedono all'assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, di ripristinare
il punto nascite di Pantelleria, come era stato promesso dopo la manifestazione
del 18 febbraio scorso. Martedi' scorso le donne avevano ricevuto la
solidarieta' del vescovo di Mazara del Vallo, diocesi dalla quale dipende
Pantelleria, monsignor Domenico Mogavero, che era andato a trovarle mentre
presidiavano l'ospedale.
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1 commento:
Qualcuno che ha notizie di prima mano potrebbe spiegare meglio come funzionerebbe questa "ordinanza" o "circolare" sul trasferimento coatto a 32 settimane, che dal punto di vista legale mi sembra assolutamente implausibile?
Voglio dire, in base a quale legge si può OBBLIGARE una persona maggiorenne, libera e sana di mente ad abbandonare il suo luogo di residenza contro la propria volontà, solo perché è incinta? E per di più NON con un'ordinanza emessa da un tribunale o da un sindaco, ma da un'azienda sanitaria?
E se una si rifiuta cosa fa, la imbarcano a forza? Il trattamento sanitario obbligatorio esiste solo in psichiatria, non mi risultava che l'avessero ancora inventato in ostetricia!
Sia chiaro, non sostengo che la circolare non esista: non escludo affatto che qualche dirigente sanitario arrogante e ignorante ci abbia provato davvero, a pubblicarla... ma secondo me, se esiste, non è vincolante per nessuno (e forse sarebbe anche anticostituzionale), e di fronte a una seria contestazione giudiziaria verrebbe invalidata subito!
Se fossi nei panni di quelle donne, vedrei di indagare a fondo sull'aspetto formale della cosa, magari con una bella sottoscrizione di gruppo per prendersi un avvocato bravo!
saluti
Lisa
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