Roma, 11 mar - Riprende l'assalto ai tesori del
Canale di Sicilia. La Northern Petroleum ha avanzato la richiesta di estendere
le ricerche petrolifere a un'area di oltre 1.325 chilometri quadri, a poche
miglia dal litorale agrigentino. Greenpeace - insieme a Stoppa la Piattaforma,
Apnea Pantelleria e alle associazioni di pescatori, Agci-Agrital Sicilia e
LegaCoop Pesca Sicilia, che la scorsa estate si erano opposte con forza alle
trivellazioni off-shore - ha inviato oggi una lettera al Presidente Rosario
Crocetta per chiedere alla Regione Sicilia di intervenire immediatamente.
L'occasione per schierarsi in modo netto contro questi progetti c'è: domani, 13
marzo, è convocata a Roma la Conferenza delle Regioni, dove si discuterà delle
trivellazioni in mare. Come promesso in audizione alla Commissione Ambiente
dell'ARS il 12 febbraio dai rappresentanti dell'Assessorato all'Ambiente, la
Regione Sicilia deve presentare le sue osservazioni al processo di Valutazione dell'impatto
ambientale delle trivelle, ancora in corso, e alla Conferenza delle Regioni
deve fare rete con le altre Regioni per scongiurare questo pericolo. "La
Regione Sicilia ha l'opportunità di diventare leader di questa battaglia e fare
fronte comune con le altre regioni contro questi nuovi attacchi. È ora di
scegliere una governance del mare che tuteli le risorse e favorisca l'economia
locale e non gli interessi delle compagnie petrolifere" afferma Giorgia
Monti, responsabile della Campagna Mare, di Greenpeace Italia. Gli ultimi fuochi del "governo
tecnico" hanno infatti dato il via a progetti pericolosi di trivellazioni
al largo delle coste italiane: tra queste nuove richieste nel Canale di
Sicilia.
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