martedì 6 luglio 2010

Pantelleria negli obiettivi della mafia

Palermo, 5 lug. - L'operazione "Cantieri" coordinata dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia e dai sostituti Francesco Del Bene, Annamaria Picozzi e Sara Micucci scaturisceda indagini sui nuovi vertici del mandamento mafioso di TommasoNatale, facente capo ai boss Lo Piccolo e successivamenteall'architetto Giuseppe Liga, per aggredire i patrimoni costituiti illecitamente e colpire la cosiddetta mafia degli affari. Secondo gli inquirenti, c'erano interessi legati al settore immobiliare da parte dei clan e si e' anche accertatocome diverse societa' operanti nell'edilizia abbiano reimpiegato capitali illeciti delle famiglie mafiose di TommasoNatale e Brancaccio. Sono state quantificato in circa un milione di euro le somme immesse originariamente nel circuito da parte di Giacomo Vaccaro attraverso la fittizia intestazionedi beni con la complicita' di imprenditori che le hannoreimpiegate nella loro attivita'. In particolare Vaccaro in passato avrebbe investito lasomma nella "Euro costruzioni generali" per l'acquisto di un terreno a Campofelice di Roccella dove sono state poi realizzate diverse ville nonche' per la realizzazione di immobili turistici a Pantelleria ma anche 16 unita' immobiliari nel Comune di Monreale costruiti della cooperativa "Domusnostra" nella quale Licalsi riveste la carica di procuratore.Vaccaro avrebbe anche investito in altri immobili a Palermo attraverso la cooperativa "Michelangelo 2000" diretta daLicalsi e la societa' Pagea Srl. Tramite quest'ultima, la sommasarebbe stata destinata all'acquisto di un terreno nellaborgata di Cardillo, dove sono state poi edificate 56 ville.Vaccaro sarebbe stato socio occulto delle imprese edili,nonostante abbia gia' scontato diverse condanne e subitodiversi sequestri patrimoniali. Circostanze che per la Procuraerano note a Licalsi e Fasetti, che avrebbero fatto daprestanome. Utili alle indagini, oltre ai 'pizzini' ritrovati nel covodi Giardinello dove si nascondevano Sandro e Salvatore LoPiccolo, anche le dichiarazioni di 5 collaboratori di giustizianonche' le intercettazioni telefoniche e ambientali. Propriodalle intercettazioni e' emerso lo stretto legame tra i dueimprenditori indagati e Giuseppe Liga, noto come l'architetto,arrestato lo scorso marzo con l'accusa di essere reggente delmandamento mafioso di Tommaso Natale. Liga, che e' stato direttore dei lavori presso i cantieri avviati dagli indagati, fungeva in realta' da collegamento con Cosa Nostra. (AGI)

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