martedì 7 giugno 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Linea diretta Pantelleria Nord Africa

7 giugno 2011. Altri scontri si sono registrati a Metlaoui (Tunisia), teatro, in questi giorni di una serie di disordini che hanno provocato undici morti e un centinaio di feriti. A mettere fine agli scontri, evitando che degenerassero, e' stato l'intervento delle unita' della sicurezza e dell'esercito che hanno rafforzato la loro presenza nei punti nevralgici della citta'. E' salito, intanto, a 87 il numero delle persone arrestate per possesso di armi (soprattutto fucili da caccia e spade), molte delle quali bloccate mentre stavano tentando di entrare in proprieta' private.

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L'esodo di libici verso la Tunisia, attraverso il valico di frontiera di Ras Jedir (sud), si è accentuato nelle ultime ore a seguito dell'intensificarsi dei raid Nato su Tripoli. Lo hanno detto all'Afp militari tunisini sul posto. Circa 230 mezzi con famiglie libiche a bordo, e altri 830 veicoli commerciali immatricolati in Libia, hanno attraversato la frontiera.. Secondo un militare tunisino, questa maggiore flusso rispetto ad altri giorni è "dovuto all'intensificarsi dei bombardamenti della Nato e all'avanzata dei ribelli verso Tripoli, che fanno temere rappresaglie da parte dei fedelissimi di (Muammar) Gheddafi.

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Il ministro degli Esteri libico, Abdul Ati al-Obeidi, in qualita' di inviato speciale del regime di Muammar Gheddafi, e' atteso oggi a Pechino, per una visita che durera' fino a giovedi'. Lo ha annunciato Hong Lei, portavoce del governo cinese citato dall'agenzia Xinhua. Ieri la tv satellitare al-Jazeera aveva annunciato che al-Obeidi era entrato in Tunisia attraverso il confine di terra, come ha gia' fatto piu' volte in questi mesi per raggiungere altre destinazioni internazionali. Nei giorni scorsi la Cina ha cominciato a prendere contatti anche con il Consiglio nazionale di transizione (Cnt) costituito dagli insorti a Bengasi. Pechino ha confermato la scorsa settimana che il suo ambasciatore in Qatar, Zhang Zhiliang, ha incontrato il presidente del Cnt, Mustafa Abdel Jalil.

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I ribelli libici che ieri hanno conquistato la città di Yefren, in Tripolitania, stanno radunando oggi le loro forze nella zona per poi marciare su Tripoli. Secondo quanto riferiscono fonti dei ribelli alla tv satellitare 'al-Arabiya', i miliziani che hanno combattuto nei giorni scorsi nella zona di Jabal al-Gharbi contro le brigate fedeli a Muammar Gheddafi si stanno preparando per marciare sulla capitale, che dista solo 100 chilometri. La città di Yefren è infatti la più vicina a Tripoli tra quelle cadute in mano ai rivoltosi.

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L'Algeria ha deciso di congelare i beni di Muammar Gheddafi e della sua famiglia. Ne danno notizia oggi i quotidiani algerini, riferendo della presa di posizione, in tal senso, assunta dal governo di Algeri e ufficializzata dal Ministero delle Finanze, che ha sottolineato che la decisione e' in linea con le risoluzioni (1970 e 1973) prese del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Gli effetti pratici del congelamento dei beni del clan Gheddafi in Algeria saranno di poca efficacia, dal momento che nel Paese non dovrebbero essere state costituite particolari riserve monetarie da parte del Colonnello e dei suoi familiari.

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Quattro forti esplosioni hanno fatto tremare il centro di Tripoli questa mattina; e dalla zona del compund di Bab al-Aziziya, in cui si trova il bunker di Muammar Gheddafi, si sono viste levare colonne di fumo. La capitale libica negli ultimi giorni e' stata fatta bersaglio di un'escalation di raid da parte della Nato, con attacchi che ormai sono praticamente ogni ore e anche la zona dove si ritiene si nasconda ancora il colonnello e' stata piu' volte colpita.

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