mercoledì 22 giugno 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria - Nord Africa

22 giugno 2011. Dopo i rifugiati, la Tunisia deve registrare dalla Libia un'altra invasione, certamente inattesa: quella di centinaia di pecore che vengono portate in territorio tunisino e letteralmente svendute dagli allevatori libici. La denuncia viene dall'Unione tunisina dell'agricoltura e della pesca, secondo cui pecore che in Libia costano 200 dollari, in Tunisia vengono vendute a 115.

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La Tunisia del ''dopo rivoluzione'' ha assistito, col fiato sospeso, alla celebrazione del primo processo all'ex dittatore Zine El Abidine Ben Ali ed ha, con gioia, preso atto che i giudici non hanno fatto sconti, condannandolo a 35 anni di reclusione. Stessa pena per la moglie, Leila, ''Rasputin'' in gonnella del regime. Ma resta, nella gente, cosi' come nei commentatori, un retrogusto amaro perche' l'assenza dei due in aula - entrambi contumaci – ha privato tutti dello spettacolo di vedere, in catene, chi per 23 anni ha incarnato il potere piu' rapace e spietato.

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La sentenza rapida emessa nei confronti dell'ex presidente tunisino Zine el Abidine Ben Ali è altamente politicizzata e contraria ai criteri necessari per un processo leale. Lo ha dichiarato uno dei cinque avvocati nominati d'ufficio per difendere l'ex leader tunisino,che all'agenzia di stampa Xinhua ha confessato che è la prima volta che vede un processo così rapido, come una corsa di "Formula 1".

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Migliaia di documenti - tra i quali schede personali su politici e giornalisti, oltre che su operazioni finanziarie - riconducibili al regime di Zine El Abidine Ben Ali e all'Rcd, il suo partito, sono stati scoperti casualmente in quella che era la sede di una associazione culturale, in un palazzo del centro di Tunisi.

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Un appello internazionale per corridoi umanitari in Libia riceverrebbe il sostegno dell'Italia. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, rispondendo di fronte alle Commissioni riunite di Camera e Senato.

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"Finora, grazie all'azione della NATO, sono state salvate migliaia di vite umane e preservate dalla distruzione intere citta'. Il Governo italiano si e' attivato sin dall'inizio della missione con i partner internazionali per una soluzione politico-diplomatica della crisi, come richiesto dal Parlamento, ottenendo l'accordo del Gruppo internazionale di contatto, che si e' riunito qui a Roma lo scorso maggio". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel corso dell'informativa nell'Aula della Camera per la verifica di governo, parlando della Libia.

"Condividiamo le preoccupazioni di quanti temono che siano prolungate le operazioni in Libia, per le quali la NATO ha gia' indicato il termine di conclusione entro il prossimo mese di settembre - ha proseguito -. Il Consiglio transitorio di Bengasi, da noi riconosciuto, ha firmato venerdi' scorso un accordo con il Governo italiano che consentira' il rimpatrio di cittadini libici e la collaborazione alla prevenzione dei flussi migratori.

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Decine di persone, assicura la tv di Stato libica, sono morte in un raid aereo delle forze Nato su Zliten, 160 chilometri a est di Tripoli. L'emittente del regime non ha fornito cifre ne' ha specificato se le vittime sono militari o civili, ma ha riferito che l'Alleanza ha bombardato piu' punti della citta', senza mostrare immagini delle zone colpite - L'agenzia Jana ha inoltre riferito di raid su "aree civili e militari" a Joms, sempre a est ella capitale, e a Nalut, al confine con la Tunisia, che avrebbero causato un numero imprecisato di vittime civili

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La Francia e' contraria a qualsiasi interruzione della campagna militare della Nato contro Muammar Gheddafi. Per l'Eliseo non e' percorribile la strada di una sospensione delle ostilita' per consentire la creazione di corridoi umanitari" in grado di aiutare la popolazione.

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