giovedì 28 aprile 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

28 aprile 2011. Dopo la rivolta contro Zine El Abidine Ben Ali, il popolo tunisino riscopre l'interesse per la politica, ma allo stesso tempo si dice scettico di fronte ai nuovi vertici del Paese, in attesa di una vera svolta. E' quanto emerge da un sondaggio realizzato dall'Institut de Sondage et de Traitement de l'Information Statistique, per il quale sono state interpellate 1.828 persone tra il 4 e l'11 aprile scorsi Dopo l'uscita di scena di Ben Ali dalla vita politica della Tunisia, stando al rilevamento, oltre il 56% dei tunisini ha iniziato a interessarsi alla politica, mentre in passato il 76% della popolazione non vi si dedicava. Cosi', l'operato del presidente ad interim, Fuad Mebazaa, viene bocciato dal 43,7% dei tunisini, mentre appena il 20,1% ritiene che Mebazaa sia l'uomo giusto per questa fase Maggiori consensi raccoglie, invece, il premier Beji Caid Sebsi, che gode del sostegno del 46,2% della popolazione. Contro l'operato di Sebsi si scaglia comunque il 19,3% delle persone interpellate per il sondaggio. Scetticismo regna anche per quanto riguarda l'impegno del governo provvisorio, che convince a pieno solo il 29,8% dei tunisini. In generale, in ogni caso, la situazione attuale della Tunisia risulta controversa al 52,6% delle persone interpellate per il sondaggio, mentre il 22,7% la ritiene normale conseguenza della rivolta, il 13,7% non percepisce alcun cambiamento e l'11% si dice scettico.
****
Una sessantina di persone, in maggioranza tunisini appena arrivati in Francia, sono stati fermati ieri sera a Parigi per "infrazione della legislazione sul soggiorno". Lo ha reso noto la prefettura, che ha precisato che la loro posizione sarà controllata: quelli che risulteranno in regola saranno rilasciati, mentre i clandestini saranno rimandati in Italia (se vengono da lì) o in Tunisia.
****
Il ministro dell' interno maltese Carmelo Mifsud Bonnici ha definito ''spazzatura'' la politica del governo italiano di emettere permessi di soggiorno temporanei ai migranti provenienti dalla Tunisia. Parlando durante una conferenza a La Valletta su ''la crisi migratoria libica'', il Bonnici ha tuonato duramente contro l'Italia su questa scelta, sostenendo che ''la decisione non e' affatto nell'interesse nazionale italiano.''
****
“E' di poche ore fa la notizia dell'uccisione da parte della Nato di dodici ribelli a Misurata. Questa è la dimostrazione che non esistono bombe 'intelligenti', che colpiscono solo obiettivi militari e luoghi dove si trovano i nemici, ed è la prova provata dell'ipocrisia di Berlusconi e La Russa, i quali sostengono che esistano modalità sicure nel bombardare. La verità è una e una sola: l'Italia sta entrando in guerra. Occorre che il governo venga immediatamente in Parlamento e che si voti la mozione presentata dall'Italia dei Valori". Lo afferma in una nota il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
****

''No alla guerra, no al bombardamento. E' una decisione sbagliata che avra' come conseguenza certa un'ondata di immigrati mandati da Gheddafi o che scappano dalla guerra, e come conseguenza incerta la fine del regime''. Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni in un'intervista a 'Libero'. Maroni ha rivelato di aver saputo la decisione di Berlusconi sui bombardamenti ''dalle agenzie''. Berlusconi, spiega Maroni, ''mi ha telefonato verso le nove e mezza di lunedi' 25 e poi ha chiamato Calderoli e Bossi. Quindi e' veramente incomprensibile, non riusciamo a capire il perche' di una decisione cosi', gia' contrastata da Berlusconi stesso in consiglio dei ministri. Ha deciso senza consultare nessuno. Inopinatamente. Noi non cambiamo idea da un giorno all'altro''.

Nessun commento: