sabato 30 aprile 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo dirertto Pantelleria - Nord Africa


30 aprile 2011. - Questa mattina. un paio di ore prima dell’alba. la filopante Margherita Boniver, inviato del Ministro Franco Frattini per le Emergenze Umanitarie, e' rientrata a Roma bordo di un C 130 da Bengasi dove si era recata per un'operazione umanitaria italiana a favore della popolazione libica. Con questa missione sono stati riportati in Libia 9 persone gravemente ferite e curati in un ospedale di Milano mentre sono stati ricoverati in Italia a Roma 25 vittime delle guerra bisognose di urgenti prestazioni specialiste mediche.
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Circa 300 detenuti sono fuggiti da una prigione nel sud-ovest della Tunisia dopo un incendio propagatosi in una delle celle. Lo ha riferito l'agenzia Tap. Il penitenziario si trova nell'area di Gafsa e 35 fuggiaschi sono stati riacciuffati. Nell'incendio e' morta una persona. All'alba di oggi diversi prigionieri sono evasi da un altro carcere, Kasserine nel centro del Paese.
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''Se la guerra va avanti, poi Gheddafi ce ne mette davvero a migliaia sui barconi e ce li manda'', ha aggiunto Maroni a proposito dei profughi che arrivano dalla Libia.
Il ministro dell'Interno ha tenuto a precisare la differenza fra chi scappa da una guerra, i profughi appunto, e i clandestini. ''Oggi il problema e' con la Libia - ha spiegato - perche' da li' arrivano profughi ed essendo tali ce li dobbiamo tenere, sara' cosi' finche' dura la guerra''. Quanto invece ai
clandestini, che possono essere espulsi, Maroni ha sostenuto che la situazione e' migliorata anche ''perche' l'accordo con la Tunisia funziona, ne sono gia' stati rimpatriati oltre 600 e adesso - e' stata la valutazione del ministro - ne arriveranno pochissimi perche' sanno che verranno rispediti indietro''. L'Italia, ha concluso, ''se l'e' cavata e se la sta cavando da sola su questo fronte nonostante l'atteggiamento dell'Europa''.
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Sono state 156 le missioni aeree compiute ieri in Libia dai velivoli che prendono parte alla missione Nato Unified Protector. Il totale delle sortite dall'inizio dell'operazione internazionale, il 31 marzo scorso, sale cosi' a 4.398. In particolare, ieri sono state effettuate 55 'strike sorties', ovvero le missioni aeree in cui si identifica e si 'ingaggia' un bersaglio. Tra gli obiettivi dei velivoli Nato, basi per il comando e controllo, veicoli blindati e depositi di munizioni nelle aree di Tripoli, Zintan, Brega e Sirte.
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La Nato ha respinto l'appello per una tregua e dei negoziati per uscire dalla crisi in Libia lanciato dal colonnello Muammar Gheddafi. La posizione dell'alleanza atlantica, ha annunciato un responsabile, è quella che debbano esserci "fatti e non parole".
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Membri delle forze governative libiche hanno attaccato oggi la località oasi di Jalo, nel deserto quasi 300 chilometri a sud della roccaforte ribelle di Bengasi, e ucciso sei civili. Lo hanno annunciato i ribelli. "Settanta veicoli sono entrati a Jalo, provenienti dal sud", ha dichiarato un ribelle. "Hanno ucciso sei civili, uno dei quali comprava il pane in panetteria e gli altri cinque erano dipendenti", ha raccontato un ribelle. L'attacco è avvenuto in mattinata e le truppe del regime hanno continuato la loro avanzata verso nord, in direzione della città fantasma di Ajdabiya, distante poco più di 150 chilometri."Sembra che Gheddafi sia in procinto di aprire un altro fronte nel sud", ha dichiarato un altro ribelle. "Questo non è un buon segno", ha ritenuto Jalal al-Gallal, un portavoce del Consiglio nazionale di transizione, organo rappresentativo dell'opposizione con sede a Bengasi, confermando l'attacco e il bilancio delle vittime.
”Gheddafi ha inviato forze nel deserto a spargere la paura, la morte e la distruzione, ma non ha truppe a sufficienza per salvaguardare i suoi beni", a suo giudizio. La rivolta ha segnalato che le truppe entrate a Jalo erano le stesse intervenute giovedì ad al Kufra, circa 300 chilometri più a sud.
Un portavoce dei ribelli aveva all'epoca affermato che le forze lealiste avevano assunto il controllo di al Kufra e i ribelli si erano ritirati dopo "una scarsa resistenza". Non ci sono state vittime.

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