mercoledì 19 gennaio 2011

Crisi tunisina: filo diretto Tunisi - Pantelleria

Per Pantelleria, confinante con il Nord Africa e ponte naturale tra quella cultura e l’Italia, è impossibile trascurare quanto accade nella dirimpettaia Tunisia. Per sopperire al mancato ’arrivo di quotidiani nell’isola pubblicheremo, fin tanto che la situazione non si normalizzerà, le principali notizie sull’evolversi degli avvenimenti.

19 gennaio 2011. *Tunisia/ Marzouki: il premier Ghannouchi se ne vada: "Basta con mito islamisti col coltello fra i denti"
Il primo passo verso il futuro della Tunisia è "che il premier Ghannouchi se ne vada. Il suo governo
non ci appartiene": è quanto afferma Moncef Marzouki, leader del Congresso per la Repubblica (CPR), partito della sinistra laica, rientrato in Tunisia ieri dopo due decenni di esilio, in un'intervista telefonica ad Alix van Buren su Repubblica. "Il popolo intero chiede la dissoluzione dell'Rcd, il partito di Ben Ali, il pilastro della dittatura", prosegue il neurologo-scrittore, il cui partito era vietato sotto il regime di Ben Ali, secondo il quale è "come se nella Germania del 1989 Honecker avesse guidato la transizione verso la democrazia".
Il leader del Congresso per la Repubblica è emozionato, esulta e non appena arriva a Tunisi si fionda a Sidi Bouzid, dov'è scoppiata la rivolta, e bacia la terra dov'è sepolto Bouaziz, il giovane martire della Rivoluzione: "Immolandosi con le fiamme il 17 dicembre - spiega - ha dato fuoco alla legna rinsecchita del regime di Ben Ali".
Secondo Marzouki qualche apertura si è già vista: "Oggi ho parlato per la prima volta nella mia vita alla radio tunisina. Si è aperto un dibattito reale". La transizione però deve essere guidata da "un governo coi partiti che si sono battuti contro la dittatura: comunisti, Lega democratica, Verdi , islamisti di An Nahda, insomma tutti, tranne l'Rcd". Se la prende inoltre con chi dipinge sempre gli islamisti con il coltello fra i denti: "Confondere Ghannouchi con Bin Laden è come equiparare Berlinguer e Pol Pot".
Sulla possibilità di candidarsi ci tiene a sottolineare: "Lo farò se il partito mi presenterà (...). Le questione urgenti sono altre: restituire la sovranità al popolo, assicurare elezioni
libere , trasparenti, democratiche". E in fretta.
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- Il premier tunisino, Mohammed Ghannouchi, ha convocato per domani a Tunisi la prima riunione del nuovo governo di unità nazionale. Lo riferisce la tv satellitare 'al-Arabiya'. In questo modo il primo ministro cercherà di avviare comunque le attività del nuovo esecutivo, nonostante la defezione annunciata ieri di cinque dei suoi ministri, quattro vicini al sindacato Uggt e uno dell'Unione per la liberta' e il lavoro. Sia il premier sia il presidente ad interim, Foued Mebazaa, si sono dimessi dal partito di Ben Ali sperando di poter placare la protesta di chi vuole l'Rcd fuori dal governo.
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- Sono 1.700 i detenuti evasi dal carcere di Chebba, localita' sulla costa centrale della Tunisia,secondo quanto riporta la stampa locale. Le guardie carcerarie avrebbero tentato di bloccarli facendo uso delle armi, uccidendo alcuni rivoltosi. Sempre secondo la stampa, si tratterebbe di detenuti per reati comuni residenti, nella maggior parte, in localita' vicine. Molti di loro, proclamandosi innocenti, si sarebbero posti a disposizione dei gruppi di cittadini che hanno costituito ronde e posti di blocco a difesa dei loro villaggi.

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