sabato 22 gennaio 2011

Crisi tunisina: filo diretto Tunisi -Pantelleria

Per Pantelleria è impossibile trascurare quanto accade nella dirimpettaia Tunisia. Per sopperire al mancato ’arrivo di quotidiani nell’isola pubblicheremo, fin tanto che la situazione non si normalizzerà, le principali notizie sull’evolversi degli avvenimenti.

22 gennaio 2011 - Ripartono stamane le proteste in Tunisia con manifestazioni per le strade di Tunisi e di Sidi Bou Said. A guidare le nuove dimostrazioni il sindacato Ugtt che, in una riunione stamane, "ha chiesto la dissoluzione del nuovo governo di transizione e la formazione di un governo di salvezza nazionale" ha spiegato il numero due del sindacato Abid Briki. I manifestanti, ha affermato "vogliono cancellare ogni traccia del partito di Ben Ali, Rcd. E un cambiamento di questo tipo non puo' avvenire se non con un ribaltamento totale".
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Il centro di Tunisi al momento e' completamente bloccato da una grande manifestazione cui partecipano poliziotti, vigili del fuoco, protezione civile ed anche membri della guardia nazionale. ''La polizia e' al fianco del popolo'' e' uno degli slogan urlati dai manifestanti. Lungo Avenue Bourghiba sfila anche un camion dei pompieri con a bordo decine di manifestanti. Al suo passaggio la gente applaude e si unisce ai cori.
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Un gruppo di circa 400 poliziotti si è riunito a Tunisi di fronte all'ufficio del primo ministro ad interim Mohamed Ghannouchi, per protestare contro le dure condizioni di lavoro e contro l'immagine che i media nazionali hanno dipinto della polizia nei giorni delle manifestazioni contro il presidente deposto Zine el-Abidine Ben Ali. Lo riferisce l'emittente satellitare al-Jazeera, secondo la quale i poliziotti sostengono di essere stati ingiustamente additati come i responsabili delle politiche repressive adottate dall'ex governo. Gli agenti protestano anche contro il loro sindacato, invitandolo a contribuire a una rappresentazione più corretta della realtà su giornali e televisioni.
Nei giorni antecedenti la fuga di Ben Ali dal Marocco, la polizia è stata indicata come l'esecutrice degli ordini di repressione, per un bilancio complessivo che secondo dati ufficiali di Tunisi si attesta sui 78 manifestanti morti. L'esercito, al contrario, avrebbe appoggiato la rivolta e si sarebbe rifiutato di eseguire gli ordini di Ben Ali, contribuendo alla sua caduta.
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''In considerazione delle ultime notizie sulla Tunisia, le partenze verso il Paese rimangono sospese almeno fino a lunedi' 31 gennaio 2011''. Lo afferma, in una nota, l'Astoi (Associazione tour operator italiani).

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