mercoledì 18 maggio 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria- Nord Africa

18 maggio 2011. Sono i volontari della Croce Rossa Italiana a garantire l'approvigionamento idrico nel campo profughi di Ras Jadir. Marco Gaudesi, volontario milanese, ha trascorso 40 giorni in Tunisia per attivare il sistema: "Primi a produrre acqua potabile"

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L'Alto Commissariato: "Saranno 6.000 le persone che nei prossimi mesi avranno bisogno di essere reinsediate dalle frontiere di Egitto e Tunisia, oltre a circa 2.000 dal Cairo''

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Anche nel pomeriggio di ieri dei proiettili di artiglieria, sparati dalle truppe lealiste libiche, sono caduti in territorio tunisino. Come i razzi di questa mattina, anche gli obici sono finiti in una zona desertica, senza causare danni a persone o cose. Il governo tunisino e' pronto a rivolgersi all'Onu definendoli "atti ostili".

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Ieri pomeriggio jet dell'aeronautica tunisina hanno sorvolato il confine con la Libia, dove continuano violentissimi gli scontri tra lealisti e insorti. I sorvoli, riferiscono fonti militari tunisine citate dalla Tap, sono stati effettuati per scoraggiare eventuali tentativi di sconfinamento, come quelli che, qualche giorno fa, sono stati fatti dalle truppe fedeli al colonnello Gheddafi. In quell'occasione circa duecento uomini avevano cercato di riconquistare il posto di frontiera di Dehiba-Wazzen, attaccando alle spalle gli insorti che lo presidiano.

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L'operazione di lancio dei volantini su Tripoli, rilevano all'ADNKRONOS fonti qualificate, e' stata "tecnicamente difficile", dal momento che l'aereo da trasporto ha dovuto operare a quote molto alte, al punto che i volantini hanno impiegato molto tempo per giungere a destinazione ed e' stato necessario calcolare in anticipo traiettoria e incidenza del vento.

Non e' la prima operazione di tipo psicologico che vede impegnate le forze armate italiane: nei mesi scorsi un elicottero italiano aveva lanciato dal cielo di Bala Murghab, in Afghanistan, migliaia di volantini che esortavano la popolazione a non appoggiare il terrorismo e la lotta armata dei talebani.

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Circola in queste ore in Libia la notizia della fuga della moglie del colonnello libico Muammar Gheddafi, Safiya Farkash, e della figlia Aysha in Tunisia. Secondo fonti citate dall'emittente qatariota al-Jazeera, le due donne piu' importanti del regime si troverebbero gia' in un noto albergo dell'isola di Jerba, dove domenica notte sarebbe arrivato anche il figlio maggiore di Gheddafi ed altri esponenti del suo regime che hanno deciso di abbandonarlo.

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Un funzionario della Nato ha smentito le notizie date dalla televisione libica secondo la quale una nave dell'Alleanza Atlantica e' stata colpita di fronte a Misurata. La Nato ha affermato che l'informazione ''e' completamente inventata''.

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Saranno presto liberi i quattro giornalisti occidentali detenuti in Libia. Lo ha detto all'agenzia Afp il portavoce del governo di Tripoli, Mussa Ibrahim. I quattro inviati - due americani, uno spagnolo e un sudafricano - secondo Ibrahim ''sono stati processati da un tribunale amministrativo per ingresso illegale nel paese e condannati a un anno di carcere con la condizionale e a 200 dinari di multa''. 'Ci sono ancora alcune procedure amministrative da evadere ma saranno presto liberi'', ha assiucurato il portavoce. I quattro giornalisti - James Forley (dell'agenzia Global Post), Clare Morgana Gills (freelance), Manu Brabo e Anton Hemmerl erano scomparsi il 4 aprile scorso.

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L'aeronautica militare libica e' stata ''annientata'': l'80% degli apparecchi dell'aviazione del leader libico Muammar Gheddafi e' fuori uso e non restano operativi che alcuni elicotteri. Cosi', il ministro della Difesa francese, Gerard Longuet, nel corso di un'audizione parlamentare. Anche le forze di terra, ha precisato Longuet, hanno subito ''pesanti perdite'' dall'intervento della Nato in Libia. L'esercito ha perso un terzo delle armi pesant; solo la marina sarebbe rimasta relativamente indenne.

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