giovedì 10 marzo 2011

Crisi tunisina e libica

Filo diretto Pantelleria – Tunisi - Tripoli
10 marzo 2011. Il ministero dell'Interno tunisino ha autorizzato 10 nuovi partiti, portando a 31 il numero dei movimenti politici del dopo Ben Ali. Tra i partiti che hanno ottenuto il via libera a partecipare alle prossime elezioni c'e' il Congresso per la Repubblica, guidato dal noto attivista Moncef Marzouki. Il presidente ad interim Fouad Mebazaa che ha annunciato che le elezioni legislative si terranno il prossimo 24 luglio.
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Le autorità tunisine hanno spiccato un mandato di arresto per l'ex ministro dell'Interno, Rafik Belhaj Kacem, accusato della repressione di numerosi manifestanti scesi in piazza nei mesi scorsi contro l'ex presidente, Zine El Abidine Ben Ali. Kacem è indicato dalle autorità come uno dei responsabili delle violenze commesse dalle forze di sicurezza durante i moti di piazza che hanno portato alla caduta di Ben Ali. Durante la cosiddetta 'Rivoluzione dei gelsomini', infatti, Kacem ha ricoperto la carica di ministro dell'Interno.
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Le forze anti-Gheddafi hanno sparato stamani razzi verso il mare dopo che motovedette governative hanno attaccato loro postazioni a Ben Jawad, nella zona petrolifera della Libia orientale. Lo ha riferito una fonte degli insorti. ''Siamo entrati a Ben Jawad ma motovedette ci hanno sparato addosso e abbiamo dovuto ritirarci'', ha detto il combattente, Adel Yahya, alla Reuters.Una controffensiva delle forze fedeli a Gheddafi ha bloccato l'avanzata degli insorti verso ovest, lungo la costa. Gli antigovernativi dicono di essersi attestati nei paraggi di Ben Jawad, vicino al compresso petrolifero di Sidra, che ieri e' stato pesantemente bombardato dai caccia di Gheddafi.
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Il leader del Consiglio Nazionale di Transizione libico, Mustafa Abdel Jalil, ha chiesto alla comunità internazionale l'istituzione della "no-fly zone" sui cieli della Libia per fermare i raid dell'aviazione del colonnello Muammar Gheddafi contro i ribelli. "Ma non vogliamo la presenza di truppe straniere nel nostro paese", ha precisato Jalil, ex ministro della Giustizia, in un'intervista al quotidiano tedesco 'Die Welt'.
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''Condivido la grande cautela espressa dal ministro Frattini e da tutto il Governo italiano riguardo
all'ipotesi di una 'no fly zone' in Libia. Questa prudenza deve essere palesata in ogni sede, in virtu' del rapido evolversi degli eventi in Libia e della poca chiarezza della situazione sul territorio''. Lo afferma in una nota la filopante Margherita Boniver, deputato del PDL e Presidente del Comitato Schengen. ''Ricordiamoci sempre - prosegue - che la posizione storica e geografica dell'Italia ci impone di muoverci con i piedi di piombo. Oltre ad un chiaro mandato ONU bisogna sapere ascoltare con molta attenzione la voce in proposito della Lega araba, ma anche di grandi potenze regionali come la Turchia''. ''L'azione umanitaria esercitata dall'Italia - sottolinea la Boniver - e' doverosa ed opportuna, ma soprattutto un forte segnale politico nei confronti di chi soffre della crisi libica e dei suoi risvolti in Tunisia ed Egitto.
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Ancora un raid aereo dei fedelissimi di Gheddafi contro il fronte rivoluzionario schierato ad est del centro petrolifero di Ras Lanuf. Lo riferisce un corrispondente dell'Afp. Un caccia, racconta il giornalista, ''e' volato basso ed ha lanciato un missile'' contro i dissidenti, ''ma non e' ancora chiaro se vi siano state vittime o feriti''.
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Muammar Gheddafi è pronto a una transizione dei poteri. Lo sostiene una fonte diplomatica citata dal quotidiano portoghese 'Publico' il giorno dopo che il ministro degli Esteri Luis Amado ha incontrato a Lisbona un inviato del Colonnello. La notizia va comunque presa con cautela, precisa la fonte al giornale, in quanto riferita ad Amado in seguito alle sue proposte per una cessazione delle ostilita' contro i ribelli e un cambio di programma pacifico nel Paese nordafricano. ''L'emissario del leader libico ha detto ad Amado che Tripoli accettera' di 'iniziare un processo di negoziati per la transizione''', si legge sul Publico. ''E' troppo presto, tuttavia, per valutare la reale intenzione di questo messaggio e che non si tratti semplicemente di una dichiarazione di circostanza", spiega la fonte.
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