mercoledì 30 marzo 2011

Pantelleria. Notizie dal fronte.

Filo diretto Pantelleria -Tripoli

30 marzo 2011. Lo Stato Maggiore della Difesa e l'Enac danno il via libera alla riapertura parziale dell'aeroporto di Trapani - Birgi al traffico civile. La notizia e' stata resa nota ieri pomeriggio con una nota ufficiale dell'Enac che di fatto ha consentito la riapertura dello scalo civile a partire dalle 7.30 di questa mattina. Per giungere al ripristino di della piena operativita' dello scalo, in coordinamento con il personale del 37° stormo, saranno necessarie almeno 48 ore. Sara' garantito il collegamento delle tratte onerate per Pantelleria.. Siamo in attesa di conoscere l'operativo di Ryanair sulla base delle disponibilita' di decolli ed atterraggi che ci sono consentiti".


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In Tunisia tre persone che stavano cercando di organizzare un viaggio di immigrati clandestiniverso l'Italia si sarebbero date fuoco, ieri sera, a Djerba, davanti ad un posto di polizia.


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"Ci attendiamo dalla Tunisia una collaborazione piena. Aiuteremo a casa loro i tunisini portando interventi per lo sviluppo locale, ma loro devono impegnarsi a bloccare questo flusso". Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini.

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"Il ministero dell'Interno non ha chiesto la collaborazione delle regioni per i clandestini, che non devono essere ospitati ma identificati e rinviati in Tunisia. Il governo ha chiesto la collaborazione delle regioni per la gestione del fenomeno dei profughi che potrebbero provenire dalla Libia". Lo ha spiegato Roberto Cota. "I clandestini vanno espulsi, non c'e' dubbio -ha aggiunto il governatore del Piemonte-. E' l'opinione giustamente di Bossi, di Maroni e di tutti: chi e' clandestino non puo' rimanere sul territorio". Cota ha parlato anche dei respingimenti dei francesi a Ventimiglia: "Esiste Schengen e assistiamo a una cosa del genere, un comportamento incomprensibile. Avevamo ragione noi nel dire che l'Europa non puo' far finta di niente".

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Dodicesimo giorno di guerra e in Libia si continua a combattere. Lo snodo decisivo resta la battaglia di Sirte, secondo Al Jazeera ancora in mano ai lealisti. L'Afp ha riferito che le forze fedeli a Gheddafi hanno respinto l'avanzata dei ribelli: gli insorti sono schierati al momento a Nofilia, in attesa dello scudo francese per contrattaccare le truppe del regime, ha precisato ieri la France Press. A Misurata, altro crocevia del conflitto: carri armati e fedelissimi di Gheddafi sono penetrati sferrando attacchi contro milizie di ribelli. Secondo quanto riferito da fonti mediche, dall'inizio dell'offensiva, il 18 marzo scorso, i soldati di Tripoli hanno ucciso almeno 142 persone e ne hanno ferite oltre 1.400. Mentre 'segnali'' della presenza di membri di Al-Qaeda e di Hezbollah sono stati registrati dall'intelligence Usa nelle fila dei ribelli libici, anche se i leader dell'opposizione appaiono persone ''responsabili''.

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Il problema piu' sentito dai cittadini, anche a causa dell'attuale emergenza a Lampedusa, rimane pero' il modo in cui affrontare l'ondata migratoria. Il 62% dei siciliani, intervistati da Demopolis, approva l'idea di coinvolgere, in questa fase d'emergenza, tutte le regioni italiane nell'accoglienza degli immigrati. Il 57% sostiene che bisognerebbe pretendere un immediato piano d'emergenza che coinvolga l'intera Unione Europea; il 31% chiede un blocco degli sbarchi ed il rimpatrio degli immigrati; un quarto degli intervistati, infine, suggerisce efficaci missioni di sostegno umanitario nei Paesi del Nord Africa.

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La guerra in Libia non preoccupa il 62% degli Italiani, che risultano sfiduciati, per il 65%, elle capacità diplomatiche italiane nell'attuale crisi libica. Questi sono alcuni dei risultati di un sondaggio effettuato a fine marzo dall'Osservatorio Giornalistico Mediawatch.

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"Gli avevamo detto di accettare subito l'esìlIo, oggi è troppo tardi. Deve essere processato". Lo afferma a proposito di Gheddafi, in una intervista alla Stampa, l'avvocato 39enne Fathi Terbel, che ha fatto esplodere la Cirenaica e la Libia poche settimane fa, componente del Comitato nazionale libico. La liberazione della Libia è ferma alla porte di Sirte. Sarà difficile marciare verso Tripoli... "Dobbiamo essere costanti. Siamo libici, la nostra capitale è Tripoli". E su Gheddafi dice: "II popolo libico ha deciso che lui non può più vivere in questa terra. Se rimane qui, prima o poi lo prenderemo". Nessuna clemenza? "Come si fa con un dittatore che dal primo giorno ha scientificamente distrutto, anche nel senso fisico, ogni opposizione?

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