mercoledì 23 marzo 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria -Tripoli
23 marzo 2011. Intorno alle 6 di questa mattina un cittadino ha segnalato ai Carabinieri di Pantelleria uno sbarco di immigrati sulla costa. La Guardia Costiera ha disposto l'uscita di una motovedetta per verificare se vi fossero unita' navali utilizzate dai migranti per raggiungere l'isola. E'stata individuata un'imbarcazione, un cabinato di 10 metri circa, che si allontanava dalla zona verso il largo. E' iniziato quindi l'inseguimento da parte di una motovedetta della Guardia Costiera, che ha esploso colpi di arma da fuoco in aria a scopo intimidatorio, dal momento che il cabinato non accennava a fermarsi. All'inseguimento si e' unito successivamente anche un gommone dei Carabinieri. L'imbarcazione e' stata cosi' bloccata e quattro persone, che hanno dichiarato di essere tunisini, sono state arrestate. I quattro si trovano attualmente sulla motovedetta della Guardia Costiera, che li sta trasferendo a Pantelleria per metterli a disposizione dell'autorita' giudiziaria. Il mezzo e' stato posto sotto sequestro.
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“Resto dell'idea che sia giusto impedire che vengano uccisi i civili e che a decidere la permanenza al potere di Muammar Gheddafi debba essere il popolo libico e non altri". E' con queste parole che il segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, commenta le ultime evoluzioni della crisi libica.
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Imporre la No Fly zone sulla Libia potrebbe arrivare a costare fino a un miliardo di dollari, piu' di 700 milioni di euro, se l'operazione dovesse trascinarsi per un paio di mesi. E' la stima di un esperto militare americano, Zack Cooper del Centro per le valutazioni strategiche e di bilancio. In base ai suoi calcoli, i soli raid per distruggere le difese aeree di Muammar Gheddafi sono costati ai Paesi della Coalizione dei volenterosi tra i 400 e gli 800 milioni di dollari (280-560 milioni di euro). Soli i missili da crociera Tomahawk lanciati da unita' Usa e britanniche hanno un costo stimato in 200 milioni di dollari. Secondo gli esperti, una volta conclusa la fase dei bombardamenti e dei raid aerei, le spese per il mantenimento della No Fly zone sono stimabili in una cifra compresa fra i 30 e i 100 milioni di dollari alla settimana. Si tratta di cifre comunque irrisorie rispetto alla guerra in Afghanistan, il cui costo per la coalizione internazionale e' stimato in nove miliardi di dollari al mese.
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E' in corso nel quartier generale dell'Alleanza Atlantica una nuova riunione degli ambasciatori dei 28 paesi della Nato per decidere il comando delle operazioni militari contro la Libia. E' quanto si apprende da fonti dell'Alleanza Atlantica, secondo le quali nel pomeriggio ci potrebbe essere l'annuncio di un'intesa. L'incontro, l'ennesimo dopo l'approvazione venerdi' scorso della risoluzione 1973 dell'Onu, avviene all'indomani dell'accordo tra Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna per affidare alla Nato il comando delle operazioni.
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La Thailandia si divide, ritira il sostegno prima offerto alla coalizione impegnata contro le truppe di Muammar Gheddafi in Libia e per bocca del premier Abhisit Vejjajiva dice che ''dobbiamo stare molto attenti prima di dare il nostro sostegno''. Le divergenze di opinioni sono emerse nel corso di un meeting di gabinetto ieri sera, quando il ministero degli Esteri ha proposto che Bangkok appoggi formalmente la risoluzione Onu 1973 Il ministero aveva in precedenza chiesto all'Onu di intervenire per difendere i cittadini libici. Ieri, comunque, altri rappresentanti del governo hanno detto che la situazione e' cambiata e bisogna valutare. Da qui la mancata presa di posizione del primo ministro. Alla stampa il portavoce del governo, Watchara Kannikar, ha detto che il problema e' sorto dopo i massicci bombardamenti degli ultimi giorni.

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