martedì 29 marzo 2011

Pantelleria, notizie dal fronte

Filo diretto Pantelleria - Tripoli

29 marzo 2011. Al posto di frontiera tunisino di Ras Jedir e' arrivata l'ora di marocchini in fuga dall'inferno della Libia. Tra ieri sera e oggi se ne prevede l'arrivo di circa duemila, per i quali, comunque, le autorita' consolari di Rabat hanno gia' predisposto un ponte aereo con il Marocco. ****

La funzione di accoglienza di immigrati dai Paesi nordafricani ''potrebbe essere svolta da navi al largo di Lampedusa o intorno alle coste della Sicilia''. Cpsì il governatore della Regione Sicilia, Raffale Lombardo, che ha precisato: ''Su queste navi si potrebbero svolgere tutte le attivita' di identificazione e di cura delle persone ch earrivano dalla Tunisia, dalla Libia o dagli altri Paesi nordafricani. Questo lavoro potrebbe essere svolto con due navi da crociera ma anche con imbarcazioni militari.

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Al grido di "Trapani non e' in guerra. Riaprite l'aeroporto civile di Birgi" e' partito da piazza Francesco Pizzo a Marsala (Trapani) il corteo di protesta intercomunale per la piena riattivazione dello scalo civile Vincenzo Florio, chiuso dallo scorso 21 marzo per consentire l'uso della piste al 37esimo Stormo dell'Aeronautica militare per le operazioni in Libia. La protesta riguarda da vicino anche i panteschi al momento costretti a raggiungere il loro capoluogo di provincia dopo un interminabile viaggio via Palermo o via nave tempo permettendo.

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Il ministro degli Esteri libico Musa Kusa si trova in Tunisia, dove starebbe trattando con delegati italiani una "agevole via di uscita" per il leader Muammar Gheddafi. E' quanto scrive su twitter il giornalista Karl Stagno-Navarra del quotidiano Malta Today. Anche l'emittente araba al Jazeera ha riferito della visita del ministro libic Tunisia, affermando che Kusa potrebbe raggiungere l'Italia.

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Un cessate il fuoco sul terreno, un'iniziativa di riconciliazione nazionale da parte del Consiglio Transitorio Libico e una missione diplomatica dell'Unione Africana: e' la ricetta indicata dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, per arrivare a una soluzione della crisi in Libia.

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"Lasciate che sia l'Unione africana a gestire la crisi, la Libia accettera' qualsiasi decisione che l'Unione assumera'": cosi' Muammar Gheddafi nel messaggio ai leader che oggi si riuniranno a Londra.

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Londra vuole che il leader libico Muammar Gheddafi lasci la guida del Paese e affronti la Corte penale internazionale dell'Aja (Cpi), ma non esclude altre ipotesi che possano favorire una soluzione politica del conflitto. E' quanto ha dichiarato alla Bbc il ministro degli Esteri William Hague, rispondendo alle domande sulla presunta iniziativa della comunità internazionale, riportata oggi dalla stampa, di concedere immunità ed esilio al colonnello nell'ambito di un accordo per porre fine ai combattimenti.

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C'e' preoccupazione per le sorti di coloro imprigionati in Libia dopo l'inizio delle proteste: lo sottolinea Amnesty International, denunciando il rischio ch equeste persone, tra le quali molti blogger e originari dell'es tdel Paese, siano sottoposte a tortura. Secondo Amnesty "e' impossibile sapere con certezza il numero di persone ancora in carcere, perche' Tripoli non divulga questo tipo di informazioni", ma un gruppo del team si e' recato sul campo e ha verificato che la lista dei ''dispersi'', dell epersone fermate di cui non si hanno notizie, e' lunghissima.

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Colpi d'artiglieria si sentono in lontananza e una colonna di fumo nero si leva da Ben Jawad. Lo riferisce l'inviato, che si trova nella parte orientale della citta' in mano ai ribelli a 150 chilometri ad est da Sirte .

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