mercoledì 2 marzo 2011

Crisi tunisina e libica

Filo diretto Pantelleria –Tunisi – Tripoli.
2 marzo 2011. Dei giovani, tra i 20 e i 35 anni, provenienti dalla Tunisia ''2 mila hanno presentato domanda di protezione internazionale, tra questi 400 asilo politico''. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nell'audizione alla Camera davanti alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Affari esteri sui recenti sviluppi della situazione nel Mediterraneo. Questi giovani, ha spiegato Maroni, ''hanno dichiarato di voler andare in altri paesi europei, principalmente Francia e Germania perche' hanno amici e parenti''.
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Attualmente sono accampati in Tunisia circa 60 mila migranti fuggiti dalla Libia e altrettanti si trovano ancora in Libia, presso il confine. La situazione grave, che rischia di diventare drammatica, perche' la Libia non sta dando supporto a queste persone, la Tunisia si', ma e' un sostegno non organizzato, per questo abbiamo deciso di mettere in piedi una missione umanitaria per realizzare li' un campo profughi.
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"Le autorita' tunisine consentono il rimpatrio soltanto di quattro cittadini tunisini al giorno". Lo ha reso noto il ministro dell'Interno Roberto Maroni. Considerato che i tunisini giunti sul territorio italiano sono 6.000, ha detto Maroni, "l'attivita' di rimpatrio richiederebbe oltre tre anni". Ecco perche', come ha spiegato il titolare del Viminale, "stiamo negoziando una deroga per consentire un rimpatrio maggiore".
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Il regime di Muammar Gheddafi ha inviato piu' di 500 veicoli blindati a Brega per la riconquista della città. Lo riferisce un giornalista libico contattato dalla tv satellitare 'al-Jazeera'. Un testimone oculare residente nella zona sostiene che i caccia dell'aviazione libica sta bombardando la città, anche se le forze fedeli al regime sembra abbiano avuto la meglio sui rivoltosi che avevano solo delle armi leggere. Intanto nell'aeroporto di Brega sono atterrati tre aerei militari libici carichi di soldati e veicoli blindati che si stanno dispiegando nei quartieri della città.
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“In Libia stimiamo ci siano almeno 1,5 milioni, alcuni dicono anche 2,5 milioni, di clandestini entrati nel corso degli anni per l'incapacita' delle autorita' di controllare i confini al sud e stavano li' tollerati per svolgere una serie di attivita'. La crisi sta inducendo queste persone ad andarsene, ma nessuno prende la direzione sud per tornare nei paesi d'orgine. Mi aspetto che non appena la situazione lo consentira', questi riprenderanno la direzione nord verso l'Europa: sarebbe lo scenario peggiore possibile, che prevede movimenti di forse 200.000 persone in fuga". Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni.
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Le informazioni su un contrattacco in atto da parte delle forze fedeli al leader libico Muammar Gheddafi per riprendere il controllo delle citta' nell'est del paese sono false. Lo ha detto oggi un portavoce del governo a Tripoli. Rispondendo ad una domanda sugli attacchi a Brega e a Ajdabiyah, il portavoce Mussa Ibrahim ha detto: ''Ne dubito molto, credo che si tratti di informazioni false". Ma intanto secondo Al Jazira Le forze leali a Gheddafi hanno ripreso il controllo di due città del nordovest, Gharyan e Sabratha.

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