venerdì 25 febbraio 2011

Crisi tunisina e libica

Filo diretto Pantelleria – Tunisi - Tripoli
25 febbraio 2011. Non riuscendo a lasciare la Libia un gruppo di 150 persone, per lo piu' tailandesi e cinesi, ma anche una decina di italiani, tutti dipendenti della societa' Bonatti Spa, stanno cercando di raggiungere via terra, con alcuni camion, Djerba in Tunisia. Dallo scalo ''Melita'', situato a circa nove chilometri da Djerba, il gruppo dovrebbe poi ripartire per l'Italia con un volo speciale della compagnia Air Italy.
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Il premier socialista spagnolo Jose' Luis Zapatero si rechera' domenica prossima a Tunisi, dove si incontrera' con il governo di transizione nella prima visita ufficiale di un capo di governo occidentale al Paese dopo la caduta dell'ex presidente Ben Ali: lo ha annunciato l'esecutivo spagnolo in un comunicato.
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Lungo le coste tunisine, presidiate dalle forze armate, da giorni "il numero delle interdizioni a terra e' di gran lunga superiore alle partenze". L'ambasciatore italiano a Tunisi, Pietro Benassi, racconta un Paese che gradualmente torna alla normalita' dopo la rivolta culminata con la destituzione del presidente Zine el Abidin Ben Ali. L'emergenza sbarchi sembra rientrata, ma non bisogna abbassare la guardia. "Abbiamo offerto un pacchetto di misure, tra le quali la nostra disponibilita' a fornire equipaggiamenti e pattugliamenti congiunti in mare - ricorda il diplomatico -. Della questione se ne sta discutendo anche a Bruxelles, la collaborazione viene svolta su diversi piani, e come ha gia' detto il ministro Frattini, ci siamo riproposti di uscire dalla fase emergenziale per arrivare ad un accordo di collaborazione migratoria".
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Una grande manifestazione pro Gheddafi e' in un programma per oggi dopo la preghiera del venerdi'. Lo ha confermato all'Ansa una fonte del ministero dell'informazione a Tripoli. Secondo la fonte, c'e' un grosso rischio di incidenti e di provocazioni, dopo che ieri miliziani hanno riferito di aver fermato auto con a bordo tunisini ed egiziani che trasportavano armi ed esplosivi. Una conferma della manifestazione e' giunta anche da Huda Fandi, un'esponente dell'organizzazione della gioventu' (filo Gheddafi).
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Il cacciatorpediniere 'Mimbelli' e la nave da trasporto 'San Giorgio' della Marina militare sono in rada davanti al porto di Misurata per dare il via alle operazioni di evacuazione degli italiani dalla Libia. Le condizioni del mare, particolarmente difficili, hanno impedito finora l'inizio delle manovre, che comunque sono previste al piu' presto, appena la situazione lo permettera'. Un'altra nave da trasporto della Marina, il 'San Marco', si trova ora nel porto di Augusta e si tiene pronta ad intervenire per contribuire alle operazioni.
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''I contratti petroliferi (con imprese straniere) che sono legali e a beneficio del popolo libico saranno mantenuti'', ha detto Jammal bin Nour, giudice e membro della coalizione che sta momentaneamente gestendo gli interessi economici nella seconda citta' del Paese. Molte della zone petrolifere chiave sono localizzate nell'est della Libia e la maggior parte sono sotto il controllo dei ribelli che stanno cercando di cacciare il leader Muammar Gheddafi.
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Uno dei figli di Muammar Gheddafi e' da due giorni in Venezuela, nell'isola di Margarita. Ad affermarlo e' Orlando Fernandez Medina, ex governatore dello stato di Lara, nel nordovest del Paese, il quale tuttavia non ha precisato di quale dei sette figli si tratti.
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La televisione di Stato ha annunciato che ogni famiglia libica riceverà 500 dinari (circa 290 euro) eche gli stipendi dei dipendenti pubblici verranno aumentati dal 15%. Lo riferisce la tv araba al Jazeera.

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