martedì 1 febbraio 2011

Crisi tunisina: filo diretto Tunisi - Pantelleria

Finalmente sono tornati i quotidiani nelle edicole del centro. Ma per Pantelleria è impossibile trascurare quanto accade nella dirimpettaia Tunisia. Per sopperire al mancato arrivo dei quotidiani nelle contrade continueremo ad informare sull’evoluzione della crisi tunisina.

1 febbraio 2011. Un altro disoccupato tunisino si e' dato fuoco nel sud della Tunisia come segno di protesta contro le condizioni economiche del proprio Paese. Lo ha reso noto un funzionario di un sindacato. Aymen Ben Belgacem, 21 anni, ha tentato il suicidio ad El-Guettar, nella regione di Gafsa, lo scorso sabato. L'estremo gesto - ha spiegato un funzionario del sindacato Ammar Amrousia - ''e' stato causato dalle tremende condizioni sociali in cui viveva''. Un simile atto di protesta perpetrato da Mohamed Bouazizi, che mori' lo scorso dicembre a causa delle ferite riportate, innesco' la protesta di piazza che porto' alla deposizione del presidente Zine El Abidine Ben Ali.
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Ieri uno sciopero dei lavoratori dell'aeroporto di Tunisi che chiedono aumenti salariali ha provocato oggi ritardi nei voli e anche alcune cancellazioni. Lo sciopero non era stato annunciato con anticipo ne' pubblicizzato e il sito Internet dell'aeroporto non dava notizie a riguardo, mentre la televisione tunisina ne ha parlato in un breve servizio.
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L'ufficio del ministro dell'Interno, Farhat Rajhi, sarebbe stato assaltato e distrutto ieri da un gruppo di agenti di polizia in abiti borghesi. Lo riporta il sito online "assabilone.net", ma la notizia nontrova fino ad ora riscontri di alcun genere. Il ministro, secondo tale fonte, sarebbe riuscito ad evitare il contatto con i manifestanti. La violenta protesta, sempre secondo il sito, sarebbe stata originata da dichiarazioni rilasciate da Rajhi a Nessma tv e relative al suo ordine di aprire un'inchiesta sui recenti disordini accaduti alla Kasbah di Tunisi e, in generale, sul comportamento della polizia negli anni della presidenza di Ben Ali.
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I ministri degli esteri Ue hanno deciso di congelare gli averi dell'ex presidente tunisino Zine El Abidine Ben Ali, travolto dalla 'rivoluzione dei gelsomini' e di sua moglie Leila Trabelsi. E' stato annunciato da fonti diplomatiche Ue.
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Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha espresso la disponibilita' delle Nazioni Unite a sostenere elezioni "credibili" in Tunisia."L'Onu sara' lieto di aiutare il popolo tunisino a scegliere liberamente i propri leader attraverso elezioni tempestive e credibili", ha sottolineato Ban che ha parlato di "venti di cambiamento" che soffiano in tutta l'Africa e ha ricordato che sei delle economie in piu' rapida crescita al mondo si trovano nella zona sub-sahariana. Il segretario generale ha invitato le leadership dei Paesi africani a dedicarsi in particolare alle condizioni di donne e giovani e al settore privato. "Violenza domestica, stupro, abuso di giovani donne dovrebbero essere condannati e perseguiti", ha sottolineato Ban.


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