mercoledì 16 febbraio 2011

Crisi tunisina: filo diretto Tunisi -Pantelleria

Crisi tunisina
17 luglio 2011. La Guardia costiera ha soccorso sei tunisini su una piccola imbarcazione al largo di Pantelleria. A lanciare l'allarme e' stato l'equipaggio di un motopesca spagnolo che ha informato la sala operativa della Capitaneria di porto. Una motovedetta ha raggiunto l'imbarcazione a circa 13 miglia ad ovest dell'isola, scortandola fino al porto. Una volta a terra, due immigrati sono stati accompagnati all'ospedale Nagar per essere medicati e poi dimessi. I sei tunisini saranno trasferiti a Trapani dai carabinieri.
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Un gruppo di giovani tunisini di tendenza salafita ha organizzato una protesta nel centro di Tunisi per chiedere la chiusura della locale sinagoga. La manifestazione si e' svolta ieri, quando alcune decine gli estremisti islamici hanno percorso in corteo Avenue de la Liberte', per poi radunarsi di fronte al luogo di culto ebraico, scandendo slogan contro gli ebrei e definendoli "assassini e criminali". Alla manifestazione hanno preso parte i giovani militanti del gruppo salafita denominato Hizb al-Tahrir, mentre hanno preso le distanze dalla protesta i membri del gruppo islamico En-Nahda.
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L'Unione europea e' pronta a dare aiuto concreto all'Italia, ma anche alla Tunisia, per fermare lo tsunami di migranti che rischia di abbattersi sulla sponda sud dell'Europa. Da Strasburgo, davanti alla sessione plenaria del Parlamento europeo, e' la Commissaria per gli affari interni Cecilia Malmstrom a prendere l'impegno politico: ''La migrazione e' un problema di tutta la Ue, non una questione bilaterale''. Parla di ''misure concrete'' e annuncia che a favore dell'Italia ci saranno ''aiuti finanziari urgenti'', che il Frontex si sta gia' preparando per la missione. Ma - a fronte dei 100 milioni di euro chiesti dal ministro Maroni per i primi tre mesi - non fa cifre. E deve ammettere che, per ora i funzionari del Frontex giunti in loco sono solo due. Da Berlino, quartier generale dell'agenzia europea per il controllo congiunto delle frontiere, fanno sapere che a pieno regime saranno messi a disposizione ''30-40-50 esperti, alcune navi e un paio di aerei''. Difficile sperare in qualcosa di piu': Malmstrom sottolineache la partecipazione alla missione, in termini di disponibilita' di uomini e mezzi, e' lasciata alla''volontarieta' '' degli stati membri.
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Secondo Mantovano pero' "i cento milioni della Ue non sono sufficienti e, tra l'altro, sono fondi gia' previsti da programmi in atto: ora serve qualcosa di piu'. Bisogna convincersi che Lampedusa e Pantelleria costituiscono si' un confine italiano, ma sono soprattutto un confine europeo, che questo afflusso dipende da fatti esterni ed ' un problema che riguarda l'intera Unione e non solo uno degli Stati membri".Mantovano ha infine sottolineato che "si deve insistere su una ripartizione di risorse per l'accoglienza degli immigrati, proporzionata al peso che deve sopportare ciscun stato membro e infine e' in atto un collegamento stretto tra Italia, Grecia, Malta e Francia per avere una voce unica e significativa in sede europea".
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E potrebbe aprirsi domani anche il fronte libico. Le autorità libiche disporranno oggi la scarcerazione di 110 detenuti islamici, la cui liberazione era stata preannunciata la scorsa settimana. Lo riferisce la tv satellitare 'al-Arabiya'. Nei giorni scorsi Abu Suhayb al-Libiy, uno dei leader del gruppo radicale combattente Jamaa Islamiya, aveva reso noto che i servizi di sicurezza libici avevano comunicato ai suoi compagni in prigione che sarebbero stati rilasciati tra ieri e oggi, in occasione delle festivita' per la nascita del Profeta.
La tempistica di queste nuove scarcerazioni fa pensare a un gesto destinato anche a placare la popolazione, che per il 17 febbraio ha convocato una manifestazione di protesta sulla scia di quelle in Egitto e in Tunisia.

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