lunedì 14 febbraio 2011

Crisi tunisina: filo diretto Tunisi - Pantelleria

Osservatorio Tunisia – Pantelleria
14 febbraio 2011. Agenti di polizia ed esercito controllano gli accessi al porto di Zarzis, da dove nei giorni scorsi sono partiti migliaia di tunisini per raggiungere le coste italiane, ma che da ieri e' presidiato dall'esercito. Nessuna partenza ieri e probabilmente nemmeno oggi, dice la gente sul posto, anche alla luce del fatto che sulla costa c'e un forte vento.
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Salgono a undici gli immigrati fermati a Pantelleria dopo lo sbarco avvenuto intorno alle 5.30 di questa mattina. I carabinieri ne avevano bloccati subito cinque; poi sono stati rintracciati altri sei tunisini che si erano allontanati. Continua, intanto, come riferisce la Guardia costiera, il monitoraggio nel Canale di Sicilia dopo la segnalazione di due barconi in acque tunisine e in avvicinamento verso l'Italia. L'ultimo sbarco a Lampedusa ieri sera: circa 200, al termine dell'ennesima giornata convulsa contrassegnata da un migliaio di arrivi.
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Intanto l'emergenza immigrati in Italia detta l'agenda del ministro degli Esteri Franco Frattini, che tra le visite lampo in programma per oggi in Siria e Giordania sugli scenari del dopo-Mubarak, ha inserito all'ultimo momento una tappa serale in Tunisia, dove la 'rivoluzione dei gelsomini' ha alimentato un flusso ininterrotto di clandestini verso le coste italiane: oltre 4 mila nel giro di pochi giorni. A Tunisi Frattini incontrera' il Primo Ministro tunisino, Mohammed Ghannouchi, mentre al presidente siriano Bashar Al-Assad e al re di Giordania Abdullah II, il titolare della Farnesina intende proporre un ''Piano Marshall per il Mediterraneo in modo da promuovere economicamente'' la transizione democratica in Egitto e Tunisia.
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"La Sicilia e' in grado di ospitare tutti gli immigrati che in queste ore stanno affluendo dalla Tunisia. Non ci sara' bisogno di mandarli in altre parti d'Italia". Ad affermarlo, in un'intervista al Messaggero, e' il prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso, nominato Commissario straordinario per
l'emergenza immigrati. La crisi tunisina - dice - e' una catastrofe umanitaria, come dopo un terremoto".
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Roberto Cota, governatore leghista del Piemonte, guarda con grande preoccupazione alla nuova ondata di sbarchi di clandestini a Lampedusa: "Non possiamo certo spacciare per rifugiati politici tutti quelli che arrivano, bisogna vedere caso per caso; chi non lo è, chi magari è appena uscito di galera, va respinto".

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