venerdì 4 febbraio 2011

Crisi tunisina: filo diretto Tunisi - Pantelleria

Finalmente sono tornati i quotidiani nelle edicole del centro. Ma per Pantelleria è impossibile trascurare quanto accade nella dirimpettaia Tunisia. Per sopperire al mancato arrivo dei quotidiani nelle contrade continueremo ad informare sull’evoluzione della crisi tunisina.

4 febbraio 2011 “Le rivolte in Tunisia e in Egitto sono di matrice islamica e il Medio Oriente è diretto verso una nuova democrazia islamica che non è di certo quella americana voluta dall'Occidente''. E' quanto ha detto oggi il presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, durante il discorso tenuto nella città di Babolsar, nel nord della Repubblica islamica. Larijani, rivolgendosi agli Stati Uniti, ha detto: ''non è affar vostro quello che sta succedendo in Egitto. Un giorno vi svegliate e dichiarate di voler appoggiare il popolo egiziano, mentre il giorno successivo vi schierate con il loro dittatore. Ma mi chiedo chi vi concede tale diritto di interferire negli affari interni di un altro paese? Voi volete instaurare una democrazia occidentale nei paesi mediorientali, ma questo non sarà possibile perché in Egitto, come in Tunisia, si sta vivendo una rinascita islamica che darà vita a un nuovo Medio Oriente improntato su una democrazia islamica''. Larijani ha infine affermato che gli occidentali non riusciranno questa volta a nascondere agli occhi del mondo il risveglio islamico in Medio Oriente, ''perché la umma islamica ha ormai raggiunto una certa maturità politica e presto sarà in grado di governare su se stessa, liberandosi dalle dittature imperanti''.
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Le rivolte in Tunisia e in Egitto rappresentano un "segno del risveglio islamico" nel mondo. Lo ha
affermato la guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, durante la preghiera del venerdì all'università di Teheran..
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L'attuale governo tunisino, che si è formato sulle ceneri dell'esecutivo guidato da Ben Ali fino al 14 gennaio scorso, ''è instabile''. Quello che serve al Paese, spiega il leader dell'opposizione islamica Rachid Ghannouchi, ''è un vero governo di unita' nazionale che includa tutti i partiti, le istituzioni della societa' civile, i sincadati dei lavoratori e degli avvocati, senza escludere nessuno''.
Rientrato a Tunisi dopo 20 anni di esilio, il leader di al-Nahda è stato accolto da migliaia di persone all'aeroporto. Ma ''il sostegno che ho visto non cambia la mia decisione '' di non candidarsi alla presidenza della Tunisia, spiega in un'intervista ad al-Jazeera. E questo perché ''i tunisini hanno bisogno di una leadership piu' giovane e ci sono generazioni piu' giovani in al-Nadha che possono essere piu' appropiate''.
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La Tunisia ha sostituito tutti e 24 i governatori regionali, nel quadro dei provvedimenti presi per smantellare la struttura di potere del deposto presidente Zine el Abidine Ben Ali. Lo ha annunciato ieri l'agenzia di stampa ufficiale Tap. Il primo febbraio scorso il ministero dell'Interno aveva obbligato alla pensione anticipata 30 dirigenti della polizia particolarmente compromessi con il regime di Ben Ali. Il 27 gennaio il primo ministro Mohammed Ghannouchi aveva annunciato il nuovo governo, 'purgato' dai ministri di Ben Ali, che guidera' il Paese fino alle elezioni, previste fra sei mesi.

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